Golden Globes 2015: un commento ai vincitori

Golden Globes

Come tutte le notti insonni passate ad aspettare l’assegnazione dei premi, anche questa notte tra l’11 e il 12 gennaio 2015, in attesa dei vincitori dei Golden Globes 2015, è stata particolarmente veloce.

 

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Il ritmo dello show, l’alternanza tra pubblicità (tanta, troppa) e i premi assegnati, la mole incredibile di volti famosi presenti in una sola sala, tutta ha contribuito a sandire le ore e a condurci a questo classico appuntamento: il commento ai vincitori.

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Stranamente a quanto si poteva pensare soltanto poche ore fa, le sorprese di questi 72esimi Golden Globes Awards sono state parecchie, ma possiamo elencarne qualcuna di seguito. La prima è stata la vittoria di Joanne Frogratt nella categoria Migliore attrice non protagonista in una Serie, Miniserie o Film tv. Nessuno ha mai messo in dubbio il talento dell’attrice che da volto ad Anna Bates in Downton Abbey, ma certamente la vittoria è stato un fatto sorprendente.

Non ha sorpreso meno la vittoria di Leviathan su Ida o quelladi Dragon Trainer 2 su The Lego Movie. Sicuramente nons i fa un discorso di merito, ma è certo che quest’anno l’Hollywood Foreign Press Association ha deciso di percorrere il sentiero meno battuto, come testimonia anche la vittoria di Wes Anderson per il Miglior Film Musicale o Commedia The Grand Budapest Hotel, primo film del regista a raggiungere un riconosciumento così alto nella stagione dei premi.

Altra clamorosa sorpresa è stata la vittoria di Julianne Moore per Still Alice nella categoria Miglior attrice Drammatica. Come sopra, nessuno potrebbe mai dire che laperformance della Moore è inferiore a qualche altra sua collega, ma la favorita Rosamund Pike non ci deve essere rimasta bene.

Un po’ di amarezza resta per la migliore regia a Richard Linklater; se è vero che il suo Boyhood è un esperimento unico nel suo genere, è anche vero che l’eccezionalità del film è da riscontrare nella drammaturgia, nel progetto in sè, dal momento che alla regia hanno detto motlo di più candidati come Fincher con L’amore bugiardo e Inarritu con Birdman.

Per quanto rigurarda il ‘reparto’ serie tv, le sorprese sono altrettanto clamorose, come la vittoria inaspettata di Gina Rodriguez per Jane the Virgin (migliore attrice in una serie comedy), oppure come il trionfo di The Affair nella categoria Miglior serie Drammatica, dal moemnto che la serie inauguratasi quest’anno si scontrava contro grandi colossi dal pubblico e dal successo consolidato come House of Cards.

Stessa sorpresa nella categoria Miglior serie comedy, dove Transparence sbaraglia il favorito Orange isthe New Black. Infine Maggie Gyllenhaal ha battuto Jessica Lange, Frances McDormand e Allison Tolman nella categoria migliore protagonista in una mini serie o film tv. Piatto vuoto per True Detective e anche per Benedict Cumberbatch, che cede il premio al suo amico e collega Eddie Redmayne, premiato per la migliore interpretazione drammatica.

Premi meritati e applauditi per Kevin Specey (House of Cards), Billy Bob Thorton (Fargo), J.K. Simmons (Whiplash) e la magnifica Amy Adams che vince il suo secondo Golden Globe consecutivo.

Sperando che la stagione dei premi appena cominciata sia ugualmente piena di sorprese, vi diamo appuntamento al 2016.

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