Road to Oscar 2017: il migliore attore protagonista

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Tra gli Oscar principali, quello al migliore attore protagonista è senza dubbio uno dei premi più prestigiosi, riconoscimento che ha visto precedenti illustrissimi e che lo scorso anno ha visto finalmente incoronato Leonardo DiCaprio. Chi sarà il suo successore quest’anno?

Oscar 2017: le nomination della 89ª edizione

Conosciamo insieme i cinque nominati a Migliore attore protagonista

migliore attore protagonistaUn giovane uomo che, aggrappato alla fede, riesce a compiere un’impresa straordinaria. Un sognatore, amante del jazz. Due padri di famiglia sui generis. Un uomo piegato dalla vita. Andrew Garfield, Ryan Gosling, Viggo Mortensen, Denzel Washington e Casey Affleck animano sullo schermo questi sofferti personaggi con efficace sensibilità. Non a caso l’Academy li ha inseriti nella categoria di miglior attore protagonista dell’anno.

Andrew Garfield per La battaglia di Hacksaw Ridge

La battaglia di Hacksaw RidgeDopo aver mancato quella per The Social Network, Andrew Garfield ottiene la sua prima nomination agli Oscar grazie alla Battaglia di Hacksaw Ridge di Mel Gibson, che ha totalizzato ben sei candidature. Per l’attore anglo-americano è un ritorno in grande stile dopo la dolorosa e discussa chiusura del franchise The Amazing Spider-Man. Nel film di Gibson, presentato fuori concorso all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, Garfield è Desmond Doss, il primo obiettore di coscienza a ricevere la più alta onorificenza militare statunitense per il suo eroico contributo durante la battaglia di Okinawa nel 1945. Fedele ai principi della Chiesa cristiana avventista del settimo giorno, Desmond rifiuta di imbracciare il fucile ma non rinuncia a fare il proprio dovere sul campo, soccorrendo i feriti. Per la sua intensa performance Andrew Garfield è stato riconosciuto dai Critics’ Choice Award come miglior attore in un film d’azione. Protagonista anche di Silence di Martin Scorsese, ha però raggiunto con La Battaglia di Hacksaw Ridge le nomination che pesano, dai Golden Globe ai Sag fino al Bafta (premio che ha già vinto nel 2008 con il film Boy A).

Viggo Mortensen per Captain Fantastic

Torna nella cinquina della categoria attoriale principale Viggo Mortensen, dopo gli onori raccolti nel 2008 per La promessa dell’assassino (Eastern Promises) di David Cronenberg. L’attore, indimenticato Aragorn della saga del Signore degli Anelli, è l’anticonformista Ben Cash nella dramedy di Matt Ross, Captain Fantastic, film rivelazione del 2016 passato al Sundance e vincitore a Cannes (premio alla regia di Un Certain Regard) e alla Festa del cinema di Roma (premio del pubblico). Con carismatica umanità, Mortensen interpreta un padre duro e al contempo amorevole, che cresce i sei figli lontano dai richiami del consumismo, impegnandoli in un quotidiano allenamento fisico e intellettuale nei boschi. Le sue convinzioni e i suoi metodi educativi sono messi in discussione nel viaggio on the road che la famiglia compie per gli States. Un percorso, anche emotivo, che offre all’attore di origini danesi la possibilità di cimentarsi in scene sia ironiche che commoventi, componendo il ritratto di un padre anti-convenzionale destinato a far riflettere.

Ryan Gosling per La la Land

la la landRyan Gosling condivide i fasti del successo planetario di La La Land con l’amica e compagna di set Emma Stone. Reduce dalla vittoria ai Golden Globe nella categoria musical e commedia, l’attore canadese, classe 1980, ottiene la seconda nomination in carriera come migliore attore protagonista. Se in Half Nelson di Ryan Fleck, titolo per cui ha ottenuto la prima candidatura, era un professore di storia tossicodipendente, nel film di Damien Chazelle Gosling è Sebastian, musicista jazz che sogna di aprire un club tutto suo. La chimica con Emma Stone, con la quale ha già lavorato in Crazy Stupid Love e Gangster Squad, e la disinvoltura con cui balla, canta e si esibisce, conquistano pubblico e critica. Da sempre appassionato di musica, e anche di musical, Gosling ha risposto con passione all’impegno richiesto da La La Land e ha perfezionato la sua tecnica al piano con un allenamento intensivo di tre mesi. Il risultato è un’interpretazione intrisa di fascino e sentimento che consacra definitivamente l’attore dopo i film di Derek Cianfrance e Nicolas Winding Refn.

Casey Affleck per Manchester By the Sea

Manchester by the SeaCasey Affleck ha ottenuto per il ruolo di Lee Chandler in Manchester by the Sea di Kenneth Lonergan quasi trenta riconoscimenti. Ricordiamo il Golden Globe come miglior attore in un film drammatico, il Critics Choice Award e la vittoria al National Board of Review e di quasi tutti i circoli della critica Usa, New York in testa. Questo palmares potrebbe però non bastare all’attore del Massachusetts, già candidato all’Oscar come miglior attore non protagonista nel 2008 per L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford, per portarsi a casa l’ambita statuetta. È stato infatti battuto da Denzel Washington ai Sag, i premi del sindacato attori, efficaci precursori degli Oscar nelle categorie interpretative. Quello che è stato il frontrunner dell’award season rischia di mancare il traguardo finale, vuoi per il prestigio di Washington vuoi per le passate accuse di molestie sessuali sul set del documentario I’m still Here!. Polemiche a parte, il ruolo del custode Lee Chandler, originariamente di Matt Damon, rimasto in veste di produttore del film, è cucito addosso alle caratteristiche del fratello minore di Ben Affleck. Cattura nella postura, nello sguardo e nella voce la disperazione del suo solitario personaggio, divorato dal dal senso di colpa e dal dolore per una perdita incolmabile. La sua è un’interpretazione trattenuta e minimale, ma non per questo meno potente e straziante nel dare vita alle emozioni raccontante nella sceneggiatura di Kenneth Lonergan.

Denzel Washington per Barriere

barriereDopo la vittoria ai Screen Actors Guild Awards, Denzel Washington è considerato il favorito nella corsa al miglior attore. Con sette nomination e due statuette all’attivo in carriera (una come non protagonista per Glory – Uomini di gloria e l’altra come lead per Training Day), Washington potrebbe portarsi a casa il terzo Oscar, raggiungendo Jack Nicholson, Daniel Day-Lewis e Walter Brennan nell’esclusivo club dei tre volte vincitori. L’attore è protagonista, produttore e regista di Barriere (Fences), dramma tratto dall’omonima pièce teatrale del 1983 scritto dal premio Pulitzer August Wilson. Wilson, scomparso anni fa e nominato postumo per la sceneggiatura non originale, desiderava che fosse un regista afro-americano a curarne l’adattamento cinematografico. In Barriere, Washington e la collega Viola Davis riprendono i personaggi di Troy Maxson e della moglie Rose che avevano già interpretato a Broadway nel 2010, vincendo tra l’altro un Tony Award ciascuno. Nei panni dell’ex promessa del baseball che fa il netturbino nella Pittsburgh degli anni Cinquanta per mantenere la famiglia, Washington domina il film con una prova autorevole, capace di rendere giustizia a un personaggio scomodo e complesso che, dietro alla facciata di bonario pater familias, nasconde segreti e frustrazioni mai superate.

Francesca Druidi
Francesca Druidi
Giornalista e cinefila. Appassionata di animazione, viaggi, enogastronomia e sport.
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