Festa di Roma 2016: Lion, recensione del film con Dev Patel

Lion – La strada verso casa

Annunciandosi come uno dei protagonisti della prossima stagione dei premi a Hollywood, Lion fa parte della selezione ufficiale della Festa di Roma 2016. Diretto da Garth Davis, il film vede protagonista Dev Patel (The Millionaire) affiancato da Rooney Mara, Nicole Kidman e David Wenham.

 

Il racconto è basato sulle memorie di Saroo Brierley che ripercorre la straordinaria vicenda che lo ha visto protagonista: all’età di 5 anni Saroo sale per sbaglio su un treno che lo conduce a Calcutta, lasciandosi alle spalle la famiglia e il piccolo villaggio indiano dove è nato. Sperduto nella caotica metropoli, Saroo viene portato in un centro di accoglienza per orfani e poi adottato da una benestante coppia australiana. All’età di 25 anni, il bimbo ormai uomo ha scordato il suo passato. Ma basta un profumo, un sapore, come per Proust e le madeleine, a fargli ricordare una vita dimenticata. Il giovane uomo si mette così sulle tracce del suo villaggio e di sua madre.

Tratta da una storia vera, la vicenda di Lion è la classica storia che scalda il cuore, che sembra essere stata messa insieme da un abile sceneggiatore che conosce tutte le regole per portare sullo schermo una fiaba. Eppure, l’incredibile diventa molto più efficace di milioni di storie inventate quando viene portato al cinema e consegnato al grande pubblico, affamato di lieto fine.

Impostato come classico racconto hollywoodiano, farcito di personaggi buoni e di rassicuranti situazioni, nonostante la storia di fondo, Lion rivendica la sua bellezza nella prima parte, ambientata in  India, con protagonista lo straordinario Sunny Pawar, giovanissimo interprete di Saroo bambino, che con avidità scruta il mondo nuovo e caotico che si trova ad affrontare in completa solitudine, attraverso due occhi magnetici, dolci e curiosi. La seconda parte della storia, con Patel che occupa la scena, è quella con un ritmo cinematograficamente più incalzante ma allo stesso tempo meno originale.

lion

Toccando temi importanti come l’importanza delle radici e della famiglia, Lion ha anche il pregio di offrire a Nicole Kidman uno dei suoi migliori ruoli dai tempi di Fur (2006) e di rinnovare l’immagine di Dev Patel come attore versatile e finalmente libero dalla “condanna” del suo ruolo più famoso.

Il film di Davis è senza dubbio un prodotto per il grande pubblico, una storia confortante e un baluardo di gioia in un mondo dove la tragedia è effettivamente imperante. Nonostante l’insito atteggiamento di superiorità nei confronti di un racconto così “buono”, anche lo spettatore più cinico ha bisogno, di tanto in tanto, di una calda pacca sulla spalla.

- Pubblicità -