Dopo il deludente epilogo della trilogia nuova trilogia, Jurassic World – La Rinascita riporta finalmente la saga creata da Steven Spielberg nel 1993 alle sue radici più nobili. Con questo ambizioso progetto, il regista Gareth Edwards (Godzilla, Rogue One) e lo sceneggiatore David Koepp (già autore del primo Jurassic Park) costruiscono un film d’avventura potente e avvincente, capace di emozionare, divertire e spaventare nel modo giusto.
Senza ricorrere al fan service più banale, Edwards rifiuta la deriva kitsch delle ultime tre pellicole e dirige con rigore e intelligenza, ispirandosi al modello originale di Spielberg, sia nei toni che nel ritmo narrativo. Niente cast storico, niente cameo forzati: La Rinascita è un soft reboot che riparte da zero, con un nuovo gruppo di personaggi credibili e ben scritti, impegnati in una missione impossibile su un’isola misteriosa dove i dinosauri – e non solo – dominano incontrastati.
Jurassic World – La Rinascita ha trama d’avventura classica con personaggi forti e ben delineati
Il film prende il via con una missione al limite del suicidio: Martin Krebs (Rupert Friend), dirigente senza scrupoli di una multinazionale farmaceutica, recluta Zora Bennett (Scarlett Johansson), ex soldatessa dei corpi speciali, e Henry Loomis (Jonathan Bailey), un giovane paleontologo allievo del Dr. Alan Grant, per prelevare campioni di sangue da tre dinosauri colossali – un Mosasaurus, un Titanosaurus e un Quetzalcoatlus – sull’isola proibita di Ile Saint-Hubert, dove il tempo sembra essersi fermato.
Johansson è perfetta nel ruolo della leader dura e senza compromessi, un deciso passo avanti rispetto alla Bryce Dallas Howard della trilogia precedente. La sua Zora ha grinta e spirito, ma anche il cuore al posto giusto. Bailey, invece, interpreta un personaggio che fonde l’intelligenza di Ian Malcolm con la meraviglia di Alan Grant, restituendo allo spettatore il punto di vista dello scienziato affascinato dalla natura selvaggia, e anche un certo sex appeal che non guasta mai. A bordo della nave Essex, guidata da Duncan Kincaid (Mahershala Ali), il gruppo affronta pericoli crescenti e svela i segreti dell’isola, dove esperimenti genetici fuori controllo hanno dato vita a nuove creature ibride, come il terrificante Distortus Rex.
© Universal Studios. All Rights Reserved.
Un omaggio sentito a Steven Spielberg e al cinema d’avventura di un tempo
Uno degli aspetti più riusciti di La Rinascita è il suo spirito da film d’avventura d’altri tempi. Edwards cita e omaggia non solo Jurassic Park, ma anche Jaws, Indiana Jones e perfino King Kong, con un gusto visivo che preferisce la tensione alla spettacolarità fine a sé stessa. La scelta di girare in pellicola e in location reali, limitando l’uso della CGI, restituisce un realismo che mancava ai recenti episodi della saga.
Le sequenze d’azione sono orchestrate con grande maestria. Indimenticabile la scena d’attacco del Mosasaurus al largo dell’isola, che riecheggia direttamente Lo Squalo per costruzione e tensione. In un’altra sequenza memorabile, il gruppo si imbatte in una mandria di Titanosauri intenti in un rituale di corteggiamento: Edwards rallenta il ritmo e ci ricorda che i dinosauri, prima che mostri, sono creature vive, dotate di comportamenti e rituali che meritano rispetto e contemplazione.
© Universal Studios. All Rights Reserved.
Un cast brillante e un sottotesto sorprendente
Oltre alla trama principale, La Rinascita introduce un secondo gruppo di personaggi: una famiglia in vacanza (Manuel Garcia-Rulfo, Luna Blaise, Audrina Miranda e David Iacono) naufragata sull’isola dopo un attacco marino. La loro presenza, inizialmente superflua, si rivela funzionale: ogni membro affronta, nel proprio percorso, uno dei dinosauri iconici del primo film, in una sorta di pellegrinaggio attraverso la memoria collettiva del pubblico.
Anche se alcune dinamiche familiari appaiono forzate, il film trova il modo di raccontare l’esperienza dei “normali” di fronte al meraviglioso e al mostruoso. Ed è proprio attraverso questi personaggi che il film introduce un’idea nuova: forse i dinosauri meritano di sopravvivere, nonostante gli errori umani del passato. Questa riflessione, che va oltre l’azione, arricchisce il film di un sottotesto inaspettato, più maturo rispetto alla media dei blockbuster.
© Universal Studios. All Rights Reserved.
Un grande intrattenimento, tra tensione, meraviglia e musica epica
La colonna sonora, firmata da Alexandre Desplat, fonde abilmente i suoi temi originali con gli iconici motivi di John Williams, creando un impatto emotivo fortissimo in più momenti chiave. La musica diventa parte integrante dell’esperienza, un ponte tra passato e presente che accresce la forza delle immagini.
Tra battaglie spettacolari, creature spaventose, e momenti di meraviglia pura, Jurassic World – La Rinascita riesce a essere un grande film d’intrattenimento, che diverte e coinvolge senza risultare mai stupido o ripetitivo. Certo, non è rivoluzionario, e non offre una direzione chiara per il futuro del franchise, ma è un degno ritorno alle origini. E soprattutto, è un film che ci ricorda perché ci siamo innamorati dei dinosauri, del cinema, e di quel celebre ruggito che ancora oggi ci mette i brividi.
Jurassic World - La Rinascita
Sommario
Jurassic World – La Rinascita è un ottimo blockbuster estivo, girato con intelligenza, amore per il genere e grande rispetto per lo spettatore. Un’avventura emozionante, visivamente impressionante e sorprendentemente umana, che segna un nuovo inizio per la saga.