Hedda: recensione del film con Tessa Thomson – #RoFF20

Ambientato in una festa dei roaring twenties americani, sarà disponibile dal 29 ottobre su Amazon Prime.

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In un pervasivo clima di eccessi e segreti, Hedda è l’adattamento cinematografico del dramma teatrale Hedda Gabler di Henrik Ibsen. Il film, scritto e diretto da Nia Dacosta (Ms. Marvel, The Marvels), segue le vicende di una giovane mulatta, figlia illegittima di un importante generale. La pellicola è stata presentata in anteprima mondiale al Toronto Film Festival lo scorso sette settembre, per poi essere proiettato anche al London Film Festival e di recente alla Festa del Cinema di Roma. Nel cast si ritrovano tante figure già note nel panorama cinematografico internazionale: Tessa Thomson (Charlotte Hale in Westworld, Men in black-international) qui interpreta la protagonista Hedda. Al suo fianco ritroviamo Imogen Poots (The father- nulla è come sembra, V per vendetta) e Nina Hoss (Tàr) rispettivamente nei ruoli di Thea ed Eileen Lovborg.  Tra le figure maschili emergono maggiormente Tom Bateman (Assassinio sul Nilo, Assassinio sull’Orient express), marito di Hedda, e Nicholas Pinnock (Capitain America- il primo vendicatore, Here).

Hedda: un party in crescendo

Da poco di ritorno da una lunga luna di miele, Hedda decide di organizzare insieme al marito George una stravagante festa nella loro nuova casa piena di fasti: lo scopo di tale evento sembra essere ben preciso per entrambi. George punta a impressionare il professore Grenwood, così da ottenere una cattedra all’università, mentre il solo intento di Hedda è di rivedere la sua amata Eileen, la quale sembra essere l’unico motivo per cui la donna riconsidera il suo tentato suicidio.

All’arrivo dei primi invitati, l’atmosfera sembra essere molto calma e sofisticata: nonostante la presenza degli stravaganti amici di Hedda. Niente sembrava andare storto, almeno fino all’arrivo di Thea, una misteriosa figura sbucata all’improvviso, e poi successivamente di Eileen, una brillante dottoressa considerata però negativamente in società per il proprio orientamento sessuale e stile di vita dissoluto. Dopo aver intrapreso una relazione con Thea, Eileen era riuscita a mettere a freno la propria indole disfattista: tutto però finirà in frantumi proprio per Hedda. Non potendo avere la propria amata, Hedda tenta prima di riconquistarla riportandola al suo vero essere, per poi covare risentimento e vendetta nei confronti di Eileen a un suo rifiuto.

Il tutto avviene in una festa che diviene un continuo crescendo di lussi e suspense che finirà per esplodere con le prime luci dell’alba.

Una moderna femme fatale

Il film viene interamente costruito attorno alla figura di Hedda, una donna fuori dal comune, soprattutto per l’epoca. Figlia illegittima del generale Gabler, ha abbandonato la propria vita ai lussi e ad un’esistenza totalmente disinibita che l’ha portata proprio nelle braccia di Eileen; per la mancanza di coraggio di Hedda di vivere la loro relazione alla luce del sole, le due finiranno per separarsi, non senza alcun dramma. Hedda cercherà di uccidere la propria amata senza però riuscirci.

Per quanto Hedda sia una donna intelligente e manipolativa, la codardia la accompagna per tutto l’arco narrativo, bloccandola nelle prime scene dal suicidarsi e dal riuscire ad uccidere Eileen. Per quanto lei stessa si renda conto di essere più felice con la sua amata, sceglie di sposare il noioso George, per paura di compromettersi definitivamente.

Thea: la salvezza di Eileen

Se da un lato Hedda sembra essere una vera purosangue indomabile, dall’altro abbiamo Thea: una donna umile, docile, dall’aspetto quasi angelico. Thea lascia il marito, si compromette per poter vivere a pieno il suo rapporto con Eileen, tenta di risollevarla dal baratro nel quale la dottoressa stava pian piano affondando. Grazie a Thea, Eileen ha ricostruito parte della propria reputazione, smesso di bere e portato a termine una ricerca di una vita; tutto questo impegno viene spazzato via in una sera da Hedda.

In questa contrapposizione tra bene (Thea) e male (Hedda), quest’ultima avrà la meglio su Eileen.

Un climax di eccessi

Tutto l’intreccio narrativo di Hedda si svolge nell’arco di una serata, di una festa a casa dei Tesman; se inizialmente l’ambiente sembra essere molto sofisticato, pian piano questa eleganza verrà meno, lasciando spazio a eccessi di ogni tipo. Si parte dai balli, poi aumentando con l’alcol, il bagno in piscina, fino ad arrivare a tresche tra invitati nel labirinto in giardino. Con l’aumentare della sfrenatezza della festa, sembra aumentare la tensione del film, con la sparizione del manoscritto di Eileen e due pistole di troppo tra i commensali.

Hedda sembra essere una pellicola molto accattivante, che mantiene l’attenzione dello spettatore. Grande merito per la buona riuscita del film si deve all’ottima interpretazione della stessa Thomson, la quale riesce a regalarci una protagonista così densa di sfaccettature.

Hedda
3.5

Sommario

Hedda attira e sconvolge il pubblico, in un mix ottimamente bilanciato di passione, sfarzo e tensione.

Sommario

Hedda attira e sconvolge il pubblico, in un mix ottimamente bilanciato di passione, sfarzo e tensione.
Ilaria Denaro
Ilaria Denaro
Laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali all’Università di Messina e studentessa di Relazioni Internazionali alla Sapienza, scrive per Cinefilos dal 2022 dopo un’esperienza nella testata dell’ateneo messinese.

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