Il settore dell’intrattenimento sta vivendo giorni di tensione senza precedenti: dopo l’offerta avanzata da Netflix per acquisire gli asset principali di Warner Bros. Discovery — inclusi Warner Bros. Studios, HBO e HBO Max — arriva ora la controffensiva di Paramount Skydance, che ha presentato una proposta ostile valutata complessivamente 108,4 miliardi di dollari.
L’offerta di Paramount, pari a 30 dollari per azione, supera di gran lunga la valutazione del deal con Netflix, stimato in 82,7 miliardi di dollari. Per questo il Consiglio di Amministrazione di WBD ha annunciato di aver avviato la fase di analisi formale della proposta, riservandosi di comunicare una decisione entro 10 giorni lavorativi — ossia entro il 19 dicembre.
In una nota ufficiale, il board di Warner Bros. Discovery ha dichiarato:
“Il Consiglio di Amministrazione esaminerà attentamente l’offerta di Paramount Skydance in conformità agli accordi già in essere con Netflix. Raccomandiamo agli azionisti di non intraprendere alcuna azione fino alla comunicazione della nostra decisione.”
A rendere la situazione ancora più complessa è il supporto finanziario dietro la proposta di Paramount: secondo Variety, il gruppo sarebbe sostenuto da tre fondi sovrani arabi e da Affinity Partners di Jared Kushner, evidenziando una strategia aggressiva e un forte interesse nel controllo diretto del conglomerato WBD.
Il CEO di Skydance, David Ellison, ha rilasciato una dichiarazione molto esplicita sulle intenzioni della compagnia e sull’inadeguatezza del deal con Netflix:
“Gli azionisti meritano di considerare la nostra offerta in contanti, più redditizia e rapida da finalizzare. Crediamo che il board stia perseguendo una proposta inferiore, che espone gli investitori a rischi regolatori e all’incertezza del mercato. Siamo convinti che la nostra operazione crei un’Hollywood più forte, con maggiore concorrenza, più contenuti e più film in sala.”
Mentre Paramount insiste nel definire la propria offerta “superiore”, Netflix resta in attesa che WBD confermi la volontà di cedere l’intera divisione studio. Il finale di questa battaglia corporate è tutt’altro che scontato: nel giro di pochi giorni potremmo assistere a uno dei ribaltoni più drammatici della storia dell’industria cinematografica moderna.
Quel che è certo è che uno dei pilastri di Hollywood è ufficialmente sul mercato, e l’esito di questa contesa potrebbe ridefinire equilibri, concorrenza e modelli produttivi dell’intero settore.
