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Jay Kelly e gli altri film che raccontano il dietro le quinte di Hollywood

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L’industria cinematografica è complessa, e fare film è difficile, il che rende i film sul cinema spesso esperienze intense. Il primo film mostrato al pubblico risale al 1895, e questa nuova tecnologia catturò immediatamente l’immaginazione collettiva. I registi divennero maghi, gli attori celebrità e i film eventi culturali centrali.

Tuttavia, osservando i film che parlano di cinema attraverso gli anni, è spesso il lato oscuro a essere illuminato. Alcune opere continuano a trasmettere meraviglia mentre la magia prende forma sul grande schermo, ma quando il cinema mostra ciò che si nasconde dietro le quinte, difficilmente appare così glamour come si vorrebbe credere.

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Jay Kelly
Cortesia Netflix

Jay Kelly (2025)

Jay Kelly è un nuovo film sull’industria cinematografica diretto da Noah Baumbach. Come spesso accade nel suo cinema, anche questa è un’opera fortemente dialogata, in cui le insicurezze dei personaggi guidano la narrazione. George Clooney interpreta il protagonista, un attore famoso che cerca di fare i conti con la propria vita.

Adam Sandler interpreta Ron Sukenick, l’agente di Jay, e la storia segue i due in viaggio attraverso l’Europa, mentre entrambi affrontano le proprie scelte e la loro eredità personale. Jay Kelly offre a Sandler un ruolo drammatico non comico, territorio in cui l’attore eccelle da oltre un decennio.

Clooney è perfetto nel ruolo di una star hollywoodiana e offre la performance attesa dai fan. Sandler regge benissimo il confronto e la critica alla celebrità, tipica di Baumbach, è qui più attenuata, permettendo agli spettatori di concentrarsi sulla storia dei personaggi.

9
Otto e mezzo

8½ (1963)

è forse il capolavoro di Federico Fellini, un film del 1963 che mescola commedia e dramma in chiave avanguardistica. La trama segue Guido Anselmi (Marcello Mastroianni), un famoso regista italiano afflitto dal blocco dello scrittore mentre tenta di dirigere un grande film di fantascienza. Il racconto esplora anche le sue molteplici relazioni con le donne della sua vita.

Il film è anche una meta-riflessione sul blocco creativo: sarebbe dovuto essere il nono film di Fellini, da cui il titolo. La visione non è semplice: i personaggi si muovono quasi come in un flusso onirico da un quadro all’altro, come se fosse lo stesso Fellini a cercare di capire quale storia stesse raccontando.

La critica lodò la messa in scena e il personaggio di Guido, un uomo che crede profondamente nel proprio mito personale. Il film ottenne varie nomination agli Oscar e vinse per i costumi e come miglior film straniero.

8
Margot Robbie in Babylon
Margot Robbie in Babylon

Babylon (2022)

Babylon fu un film polarizzante alla sua uscita. Mostra senza filtri la decadenza e l’orrore dell’Età d’Oro di Hollywood, comprese le vite spezzate, i suicidi e le carriere distrutte anche delle più grandi star. Tuttavia, Damien Chazelle tenta anche di mostrare l’importanza culturale del cinema.

Ambientato nel passaggio dal muto al sonoro, il film segue una giovane attrice emergente (Margot Robbie), una star in declino (Brad Pitt) e un giovane idealista che crede nel potere del cinema. Pur considerato da molti un potenziale candidato agli Oscar, il film fu penalizzato dalla sua critica a Hollywood e ottenne solo tre nomination tecniche, senza vincere.

Come esplorazione del modo in cui Hollywood può distruggere vite, pochi film risultano altrettanto incisivi.

7
The Disaster Artist

The Disaster Artist (2017)

The Disaster Artist offre una prospettiva diversa sull’industria cinematografica perché racconta una produzione indipendente al di fuori del sistema degli studios. Diretto da James Franco, il film narra la storia di Tommy Wiseau e del suo leggendario The Room, considerato uno dei peggiori film mai realizzati, al punto da diventare un cult.

Franco interpreta Wiseau, ricreando con cura molte scene iconiche del film originale. La sua interpretazione gli valse un Golden Globe. Il film mostra quanto sia difficile realizzare un film, ma anche come la determinazione possa permettere di inseguire i propri sogni. Che The Room sia ancora oggi conosciuto è di per sé una testimonianza del mito di Wiseau.

6

Hitchcock (2012)

Nel 2012 Anthony Hopkins interpreta Alfred Hitchcock nel biopic diretto da Sacha Gervasi. Il film è ambientato durante la produzione di Psycho nel 1959 e segue non solo il lavoro del regista, ma anche la sua relazione con la moglie Alma Reville (Helen Mirren).

Il cast include Scarlett Johansson nel ruolo di Janet Leigh, Jessica Biel in quello di Vera Miles e James D’Arcy come Anthony Perkins. Michael Wincott appare nei panni di Ed Gein, l’assassino reale che ispirò Norman Bates.

Il film racconta molto del dietro le quinte di Psycho, ma il vero cuore della storia è il rapporto tra Hitchcock e Alma, entrambi interpretati magistralmente.

5
Mank migliori film del 2020

Mank (2020)

Diretto da David Fincher, Mank è un film in bianco e nero del 2020 che racconta la storia dietro la sceneggiatura di Quarto Potere (Citizen Kane). Gary Oldman interpreta Herman J. Mankiewicz, lo sceneggiatore che lavorò con Orson Welles per dare forma al capolavoro.

Distribuito principalmente su Netflix, il film perse parte del suo impatto visivo pensato per il grande schermo. Tuttavia, la storia del conflitto con William Randolph Hearst (Charles Dance), che tentò di sabotare la produzione, rende il film una potente denuncia degli aspetti più oscuri di Hollywood.

Nonostante la ricezione mista, Mank ottenne 10 nomination agli Oscar e vinse per fotografia e scenografia.

4

Baadasssss! (2003)

Baadasssss! è un progetto profondamente personale per Mario Van Peebles, che racconta le difficoltà affrontate dal padre Melvin nella realizzazione di Sweet Sweetback’s Baadasssss Song negli anni ’70. Quel film dimostrò l’esistenza di un vasto pubblico per il cinema afroamericano.

Van Peebles dirige e interpreta suo padre, mostrando la lotta per convincere Hollywood dell’importanza della sua visione. Il film ebbe un impatto determinante sulla nascita del genere blaxploitation.

Critica e pubblico accolsero molto bene il film, che ottenne vari riconoscimenti.

3

Il bruto e la bella (1952)

Questo film del 1952 esplora il dramma dietro le quinte dell’industria hollywoodiana. Kirk Douglas interpreta Jonathan Shields, un produttore senza scrupoli che scala i vertici del cinema sfruttando e poi abbandonando chiunque lo aiuti.

Il cast di supporto comprende Lana Turner, Barry Sullivan e Dick Powell. Quando Shields prova a riunirli per un nuovo progetto, il film rivela perché alcune ferite sono troppo profonde per rimarginarsi.

La storia rispecchia le vite di reali produttori come David O. Selznick e Orson Welles. Il film vinse cinque Oscar.

2
Ed Wood film

Ed Wood (1994)

Tim Burton racconta la storia del “peggior regista della storia”, Ed Wood, presentandolo però come un sognatore tenace. Johnny Depp offre una performance vibrante, mentre Martin Landau vince l’Oscar per il ruolo di Bela Lugosi.

Il film celebra il lato appassionato e visionario di Wood, che continuò a creare nonostante fallimenti e mancanza di riconoscimento. Oggi il suo nome è più noto di molti registi più affermati della sua epoca.

1
Nouvelle Vague recensione film
Guillaume Marbeck in Nouvelle Vague

Nouvelle Vague (2025)

Nouvelle Vague è una commedia-drammatica di Richard Linklater del 2025. A differenza del suo collega Baumbach, Linklater realizza un biopic su Jean-Luc Godard e sulla creazione del capolavoro À bout de souffle.

Girato in Francia con un cast prevalentemente francese e in bianco e nero, il film ricrea il clima della Nouvelle Vague e racconta le difficoltà e i trionfi della produzione. Uscito in distribuzione limitata, fu poi rilasciato su Netflix, dove venne accolto molto bene dalla critica.

Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice e Direttore Responsabile di Cinefilos.it dal 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.

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