Nonostante le critiche che si sono fatte e che si faranno a questi Oscar 2019 (tutti i vincitori), i premi che non hanno fatto felici tutti (e quando mai ci riescono?) e le aspettative deluse, ci sforziamo, in questa sede, di vedere il “bicchiere mezzo pieno” e cerchiamo di trovare il bello in una serata alquanto piatta, soprattutto dal punto di vista dello spettacolo.
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Ecco i migliori momenti degli Oscar 2019:
1Le emozioni più grandi
La prima volta di Spike Lee
Una vera standing ovation ha accompagnato Spike Lee per la prima volta sul palco degli Academt Awards. Premiato con giustificato e trascinante entusiasmo da Samuel L. Jackson (e Brie Larson), il regista si è aggiudicato il premio per la migliore sceneggiatura non originale di BlackkKlansman.
Il discorso di ringraziamento non ha deluso: deciso, incazzato, diretto, il regista ha ricordato che le “elezioni del 2020 sono dietro l’angolo” e che tante volte è necessario “fare la cosa giusta”. Peccato che più tardi, durante la serata, non si sia risparmiato la stoccata a Green Book (che ha vinto il miglior film) dicendo che “ogni volta che qualcuno guida” per lui finisce male. Il riferimento è per A spasso con Daisy, che vinse ai danni (anche ) di Fa’ la cosa giusta.
Olivia Colman
Se un pari merito doveva
essere assegnato, sarebbe stato giusto darlo nella categoria
Migliore attrice protagonista. La bravissima Olivia Colman ha
“rubato” la statuetta che tutti credevamo destinata a Glenn Close.
Dispiace moltissimo per l’interprete arrivata alla settiman
nomination senza mai aver vinto, ma la sorpresa, la dolcezza e la
commozione della Colman, unitamente all’incredibile performance ne
La Favorita, ci ripagano un po’ dell’amarezza per la
Close.
Trascinando con sé sorrisi e lacrime, Olivia ha offerto il discorso di ringraziamento più “disordinato” ed emozionato, basta chiedere a Emma Stone, sua co-star, che con lacrime e un ampio sorriso, l’ha accompagnata con gli occhi sul palco per il meritato premio.