Sarà un’edizione ibrida quella del Carbonia Film Festival 2020, che in un anno così particolare non rinuncia a presentare il meglio della produzione cinematografica internazionale dedicata alle tematiche di lavoro e migrazioni. In programma dal 6 all’11 ottobre, accanto ai consueti appuntamenti cittadini, il Carbonia Film Festival metterà a disposizione la propria programmazione gratuitamente online su tutto il territorio nazionale.
Da oggi la piattaforma streaming del Carbonia Film Festival è disponibile all’indirizzo online.carboniafilmfest.org con tutto il programma del festival. Ancora una volta saranno due le sezioni competitive, dedicate rispettivamente ai lungometraggi e cortometraggi che meglio hanno saputo raccontare i temi cardine della manifestazione, declinati nelle maniere più disparate. Tutti i film del Carbonia Film Festival saranno disponibili gratuitamente sulla piattaforma streaming. L’accesso è molto semplice, per poter vedere i film è necessaria una registrazionecon indirizzo mail e password.
“In questo 2020 fatto di incertezze e di scenari inediti, le sezioni competitive del Carbonia Film Festival porteranno in Italia in prima nazionale quanto di meglio il nuovo cinema d’autore internazionale ha prodotto nell’ultimo anno. 16 film a nostro avviso assolutamente imperdibili per una selezione compatta e di alto profilo che, come nostra tradizione, concilia l’ancoramento ai temi che da sempre caratterizzano la nostra manifestazione con una ricerca attenta sui nuovi talenti del cinema mondiale” dichiara il direttore del CFF, Francesco Giai Via “Grazie poi alla nostra piattaforma streaming finalmente potremo mostrare la nostra selezione anche al di fuori dei confini isolani, permettendo così al pubblico di tutta Italia di apprezzare un lavoro di programmazione fatto con attenzione e da sempre improntato alla qualità non solo cinematografica, ma anche politica e umana”
Otto saranno i titoli
del Concorso Internazionale Lungometraggi,
per un vero e proprio viaggio attraverso le culture e le
contraddizioni della nostra contemporaneità.
C’è l’America di BLOODY NOSE, EMPTY
POCKETS di Bill e Turner Ross, i
gemelli prodigio del documentario targato Usa, che
costruiscono un mosaico di vite nel corso dell’ultima notte
alcolica in un bar di Las Vegas prima della chiusura definita.
Presentato all’ultimo Festival di Berlino e acclamatissimo anche al
Sundance, il film è stato girato durante le ultime fasi della
campagna elettorale che ha portato all’elezione di Trump e racconta
perfettamente uno spaccato di vita americana. E poi la Colombia
di LOS CONDUCTOS di Camilo
Restrepo, vincitore del premio per la Miglior Opera Prima
all’ultimo Festival di Berlino, storia di un uomo in fuga da una
setta che, nel tentativo di ritornare a una vita normale, è
costretto a confrontarsi con i fantasmi del passato per un racconto
fantastico sulla strumentalizzazione della religione e della
violenza. Il confronto tra cultura ancestrale e modernità è
centrale, seppur con linguaggi e storie completamente differenti,
in due pellicole del concorso: MOGUL
MOWGLI di Bassam Tariq che vede Riz Ahmed
(Venom, The Night of) nei panni di Zed, un giovane rapper
britannico trasferito a New York che alla vigilia del suo tour
mondiale scopre di essere affetto da una malattia autoimmune che lo
costringe a tornare a casa dalla sua famiglia in un costante
dissidio tra desiderio di carriera e rispetto delle tradizioni,
e DAYS OF CANNIBALISM di Teboho
Edkins, documentario che è una sorta di western contemporaneo sulla
globalizzazione capitalista e la presenza economica cinese nel
mercato del bestiame in Africa, in uno scontro tra tradizioni
locali e supremazia economica. Pellicola al femminile
è WORKING GIRLS di Anne
Paulicévich e Frédéric Fonteyne, storia di tre donne francesi unite
da un crimine, tre eroine del quotidiano che conducono una doppia
vita per sbarcare il lunario e che ogni mattina si ritrovanoin
un parcheggio per attraversare insieme il confine e raggiungere il
bordello in cui prende vita la loro seconda identità.
Anche OVERSEAS di Sung-a Yoon
offre uno sguardo sulla condizione femminile, con un documentario
girato all’interno di un centro di formazione ai lavori domestici
nelle Filippine, che racconta la vita di queste donne disposte ad
abbandonare talvolta per sempre il loro paese. Trova spazio anche
la commedia, con l’esordio dell’indiano Prateek
Vats, EEB ALLAY OOO, una riuscita
satira sulla condizione dei migranti attraverso le vicissitudini
del protagonista, ingaggiato per scacciare le scimmie fastidiose di
Nuova Delhi fuori dagli edifici governativi, riuscendo con umorismo
a raccontare le dinamiche di potere nella capitale indiana. Chiude
la selezione EUROPA “BASED ON A TRUE
STORY” di Kivu Ruhorahoza, una storia d’amore
che rispecchia le tensioni sociali e razziali in Gran Bretagna e in
Europa, in cui la finzione narrativa si alterna ad immagini di
scontri sociali e manifestazioni per le strade di Londra. Girato
prima del voto alla Brexit, il film offre una visione dello stato
socio-politico della città documentando tensioni legate
all’immigrazione e violenze che negli ultimi mesi hanno portato
alla nascita del movimento Black Lives Matter.
Saranno otto anche i film del Concorso
Internazionale Cortometraggi, che completano il
viaggio ideale della selezione del Festival 2020, in un
percorso che va dai Paesi Arabi attraverso l’Europa, passando per
l’Africa fino a Buenos Aires.
Mahdi Fleifel con 3 LOGICAL
EXITS torna in Libano, dopo il suo lavoro
precedente, per far visita ad un amico in un campo
profughi, compiendo una riflessione sociologica sulle scelte dei
giovani palestinesi che ci vivono. Anche THE BLUE
STAR di Valentin Noujaïm è la storia di un uomo
libanese, stanco di sentirsi straniero, che implora il cielo
affinché lo aiuti a trovare il proprio posto nel mondo. Vincitore
del Gran Premio della Giuria al Sundance 2020, SO
WHAT IF THE GOATS DIE di Sofia Alaoui segue il
giovane pastore Abdellah che vive in alta montagna con il padre.
Per far fronte ad un’epidemia di capre, Abdellah deve raggiungere
il villaggio più vicino, dove scopre che si sono verificati strani
fenomeni soprannaturali. Riflette sul potere della voce individuale
e collettiva SOUTH di Morgan
Quaintance, prendendo come spunto di partenza due movimenti di
protesta antirazzisti e antiautoritari nel sud di Londra e nel
South Side di Chicago. GENIUS
LOCI, animazione diretta da Adrien Mérigeau, segue la
giovane Reine attraverso il caos urbano di una città notturna.
Realizzato intrecciando estetiche differenti, questo lavoro
prodotto su carta con inchiostro e acquerello ha richiesto oltre
tre anni di lavorazione. Il risultato è un lavoro delicato fatto di
animazioni fluide. Mark Metcalf, noto per i celebri villain e i
caratteri autoritari che ha interpretato nella sua carriera sia al
cinema che in tv, da Animal
House a Buffy l’Ammazzavampiri, è il
protagonista di CHARACTER. In questo
corto la regista Vera Brunner-Sung offre uno sguardo critico
dell’attore che riflette sulla sua carriera e sul concetto di
potere. La cultura musicale come collante tra le persone è al
centro di SALSA di Igor
Dimitri, il racconto di un normale pomeriggio nel salone di un
parrucchiere dominicano a Buenos Aires, dove clienti,
artisti, attori e cantanti si incontrano a ritmo di musica.
Ultimo dei corti in concorso èTHE NAMES HAVE CHANGED,
INCLUDING MY OWN AND TRUTHS HAVE BEEN ALTERED in
cui Onyeka Igwe cerca di ricostruire la storia di suo nonno a
partire dal materiale trovato negli archivi personali, coloniali e
televisivi della Nigeria, alla ricerca di una verità che, come
suggerisce il titolo del film, può essere modificata.