Il Gladiatore: il produttore parla della sfida più grande del sequel

In una recente intervista, il produttore de Il Gladiatore ha parlato del tanto chiacchierato sequel, rivelando quale sarà la più grande sfida relativa al nuovo film.

il gladiatore 2

Doug Wick, produttore de Il Gladiatore, ha spiegato che la più grande sfida dell’annunciato sequel sarà dover fare i conti con il fatto che il personaggio di Massimo Decimo Meridio è morto alla fine del primo film. Il Gladiatore è stato un grandissimo successo al box office e, all’epoca della sua release nel 2000, venne accolto positivamente anche dalla critica. Il film contribuì ad accrescere la fama a livello internazionale di Russell Crowe e a consacrare la figura di Ridley Scott come uno dei più grandi registi di tutti i tempi.

 

Il film ottenne anche 5 premi Oscar, incluso miglior film e miglior attore protagonista. Sono anni ormai che si parla di un possibile sequel de Il Gladiatore: le ultime news in merito risalgono al 2018, quando lo stesso Scott aveva dichiarato che sarebbe tornato dietro la macchina da presa e che stava lavorando alla sceneggiatura con Peter Craig. La storia dovrebbe raccontare di Lucio, il figlio di Lucilla che fu interpretata da Connie Nielsen nel film del 2000. Sarà ambientata 25 anni dopo, quando Lucio sarà ormai adulto ma avrà ancora come punto di riferimento il sacrificio di Massimo.

Adesso, in una recente intervista con ComicBook, il produttore Doug Wick ha spiegato che per il team al lavoro sul sequel, la più grande sfida è rappresentata proprio dal fatto di dover riportare il personaggio di Massimo Decimo Meridio in vita. Wick ha specificato che tutte le persone coinvolte nel primo film lo hanno amato, e che non hanno intenzione di menomarne l’eredità realizzando un seguito narrativamente debole, cercando di sfruttare unicamente la popolarità del film originale.

Ridley Scott amerebbe realizzare il sequel de Il Gladiatore

“A Ridley piacerebbe farlo”, ha spiegato Wick. “Tutti quelli che sono stati coinvolti nell’originale, adorano troppo il film per considerare uno sfruttamento economico. L’unico problema è puramente creativo e riguarda il lavoro sulla sceneggiatura. Ridley ci sta lavorando: davvero, è soltanto una questione relativa alla maniera più degna per poterlo realizzare… e, naturalmente, bisogna considerare anche che il protagonista è morto.”

Wick ha anche rivelato che quando è uscito il primo film, l’agente di Crowe lo ha chiamato e, in maniera scherzosa, proprio sulla scia del grande successo che stava ottenendo il film, aveva proposto che il modo più semplice per riportare in vita Massimo in un eventuale sequel era mostrare – durante la sequenza d’apertura – che il finale del precedessore era tutta una farsa. Quest’idea, chiaramente, non è mai stata considerata dal produttore!

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