Loki: la regista parla della scena nella Stark Tower tagliata dalla serie

Kate Herron, la regista di Loki, ha parlato della famigerata scena nella Stark Tower che è stata eliminata dalla serie.

Nei vari trailer di Loki erano presenti ben due scene che, una volta giunti al finale di stagione, hanno lasciato alquanto perplessi i numerosi fan del MCU. Nella prima veniva mostrato il Dio dell’Inganno ad Asgard, mentre nelle seconda abbiamo visto il personaggio di Tom Hiddleston esclamare la battuta “Glorioso!” all’interno della Stark Tower.

 

Prima dell’ultimo episodio, molti fan avevano teorizzato che quest’ultima scena, nello specifico, avesse in qualche modo anticipato un ritorno di Loki alla sua timeline originale, ma ovviamente non è stato così. Ora la regista della serie, Kate Herron, ha chiarito finalmente le cose, confermando che quella scena, in realtà, era stata girata per essere inserita nell’episodio pilota. “All’inizio avevo girato questa scena dove c’era lui allo specchio, prima dell’arrivo degli Avengers a New York. Immagino che quella doveva essere la sequenza d’apertura.”

“Abbiamo rivisto un po’ le cose all’inizio, perché poi abbiamo aggiunto tutta la parte relativa al pestaggio da parte di Hulk. In origine doveva essere l’opening dello show, ma poi l’abbiamo tolto e abbiamo inserito vari momenti dai film”, ha aggiunto Herron. “Essenzialmente, sarebbe stata ambientata prima… poco prima degli eventi di The Avengers. Era stato pensato per essere un momento che si collocasse prima di New York, prima dell’inizio di tutto.”

Herron ha continuato spiegando che era entusiasta di utilizzare filmati inediti, provenienti fai vari film, che non erano mai stati visti prima, “come la parte in cui saluta, il primo piano”, e ha notato che si trattava di un montaggio assai interessante.

“Penso che alla fine siamo giunti alla conclusione che, forse, sarebbe stato meglio andare semplicemente al sodo”, ha aggiunto la regista dopo che le è stato chiesto perché la scena è stata eliminata. “Penso che per noi fosse una questione di ritmo e di struttura. Dovevamo dare un certa dinamicità a tutto quell’incipit iniziale prima di arrivare nel deserto.”

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