Una giuria di New York ha assolto Kevin Spacey dalle accuse di violenza sessuale ai danni di Anthony Rapp, attore che ha denunciato il collega di averlo aggredito nel 1986, quando lui aveva solo 14 anni e Spacey 26. Il giudizio, unanime, scagiona completamente Kevin Spacey, che si libera in questo modo di un enorme peso per la sua vita e la sua carriera. Dopo 80 minuti di deliberazione, la giuria ha sostenuto che gli avvocati di Rapp non sono riusciti a provare che Spacey avesse “toccato una parte intima o sessuale di Rapp”.
A commento del verdetto, Anthony Rapp ha condiviso un commento su Twitter, ringraziando comunque il tribunale che ha ascoltato la sua storia e commentando: “Ho voluto portare in giudizio questi fatti per accendere una luce, come parte di un movimento più ampio contro ogni forma di violenza sessuale. Prometto che continuerò a lottare per assicurarci che possiamo vivere e lavorare in un mondo libero da ogni tipo di violenza sessuale. Spero sinceramente che i sopravvissuti continueranno a raccontare le loro storie e lotteranno perché vengano accertate le responsabilità”.
— Anthony Rapp SAG-AFTRA National Board Member (@albinokid) October 20, 2022
Gli avvocati di Kevin Spacey hanno fatto leva, per la difesa del loro assistito, sull’incoerenza del racconto di Rapp in merito alla descrizione dell’abitazione di Spacey all’epoca, oltre al fatto che il giovane attore fosse geloso della carriera del collega e arrabbiato perché non aveva mai fatto coming-out.
Nonostante questa vittoria che si spera contribuirà a rilanciarne la carriera, Kevin Spacey deve ancora rispondere di altre accuse: la causa con MRC, casa produttrice di House of Cards, che gli chiede 31 milioni di dollari per i danni a seguito al suo licenziamento dalla serie; un’altra causa intentatagli da tre uomini, in Inghilterra questa volta, sempre legata a molestie sessuali, e risalenti al periodo in cui viveva a Londra, dove era direttore dell’Old Vic Theatre, per cui si è sempre dichiarato innocente.