Il 2022 è stato un anno cinematografico davvero intenso, il primo, dopo due anni di pausa, che ha finalmente offerto non solo grande cinema in sala, ma anche una selezione ricchissima di titoli arrivati direttamente in piattaforma. In questo panorama distributivo così vario e complesso di cui tenere traccia, realizzare una Top 10 di redazione è stata davvero una sfida divertente, che ha coinvolto tutti i membri del nostro magnifico Staff, tutti chiamati in causa per sancire i loro titoli preferiti degli ultimi 12 mesi di cinema.
La Top 10 che potete sfogliare di seguito è dunque il risultato della somma delle dieci preferenze dei singoli redattori di Cinefilos.it, si spera il più rappresentativa possibile di quello che ci è piaciuto in quest’anno. Ricordiamo che i film che sono compresi nella lista sono usciti tutti al cinema o in piattaforma, in Italia, tra il 1° gennaio 2022 e il 31 dicembre 2022. Di seguito, potete leggere la Top 10 dei migliori film dell’anno secondo la redazione di Cinefilos.it.
Ennio di Giuseppe Tornatore
Il documentario realizzato
da Giuseppe Tornatore e distribuito all’inizio di quest’anno
rientra a pieno titolo nell’elenco dei migliori film di quest’anno.
Il racconto lucido, ironico e spietato della propria vita artistica
e personale, dalle parole dello stesso Maestro Morricone.
Interviste, parole e immagini sulle immortali note delle colonne sonore di film più celebri della storia del cinema di tutti i tempi.
Elvis di Baz Luhrmann
Il frenetico, barocco,
eccessivo racconto della vita di uno dei più grandi e iconici
interpreti della musica internazionale attraverso il punto di vista
di chi ha fatto dell’eccesso, del ritmo frenetico e del barocco la
sua cifra stilistica al cinema, Baz Luhrmann.
L’autore di Moulin Rouge torna con un film dal ritmo irresistibile, elettrico, con un protagonista in stato di grazia.
Top Gun: Maverick di Joseph Kosinski
A oltre 35 anni dalla
prima volta sul grande schermo, Pete “Maverick”
Mitchell torna sul grande schermo con l’inossidabile
sorriso di Tom Cruise che dimostra che non ci sia
tempo e nuove generazioni che tengano, è sempre lui il pilota
migliore del mondo.
Per molti il più grande blockbuster dell’anno, il film ha il grande merito di essere stato il titolo che, in quest’anno difficile per la sala, ha “salvato” l’esercizio (almeno prima dell’arrivo a fine anno di Avatar: la via dell’acqua).
Belfast di Kenneth Branagh
Nonostante sia stato trai
protagonisti della passata stagione del premi, con un premio Oscar
alla sceneggiatura per Kenneth Branagh, il film è
arrivato nelle sale italiane all’inizio del 2022, e per questo si
prende il suo posto in classifica.
Dopotutto l’infanzia a Belfast, la fascinazione per il cinema, gli interpreti e gli occhi grandi e sognanti del piccolo Jude Hill sono irresistibili.
Blonde di Andrew Dominick
Presentato tra le polemiche
alla Mostra di Venezia, il film con Ana De Armas è
arrivato direttamente su Netflix, passando però prima attraverso moltissimi
sguardi, cuori e emotività che hanno trovato dentro a questo
racconto immaginario di una vera diva un tassello fondamentale
della propria cinematografia.
Il film sarà protagonista, grazie a De Armas, della prossima stagione dei premi, ma lo è già adesso di molte classifiche dei migliori film dell’anno.
The Fabelmans di Spielberg
Dopo Cuaron, Branagh, Inarritu, tra gli altri, anche Steven Spielberg ha raccontato (più o meno) la sua infanzia in un film, una lunga ode alla sua giovinezza, alla sua famiglia, ai suoi dolori ma anche alle sue gioie più profonde, da subito legate all’amore per il cinema.
Il racconto di Spielberg è emozionante, onesto, profondo, universale tanto quanto è personale, è un viaggio, una porta aperta verso la sua vita e verso quello che significa avere una vocazione, un desiderio bruciante, un destino, quello del cinema.
Avatar: la via dell’acqua di James Cameron
A 13 anni dal primo film, James Cameron mantiene la sua promessa di riportare il suo pubblico su Pandora, lo fa con una dedizione verso la sua opera davvero incredibile, tanto che il film si catapulta a buon diritto trai migliori titoli di quest’anno.
Tra un utilizzo glorioso della tecnologia asservita alla creatività e l’intenzione di raccontare la famiglia nella maniera più universale possibile, passando per un bignami del suo stesso cinema con auto-citazioni splendide, Cameron realizza uno dei migliori film dell’anno.
Licorice Pizza di Paul Thomas Anderson
Sulla scia di
Ubriaco d’amore, ma più spensierato colorato e
giovanile, Paul Thomas Anderson realizza un film
dalla struttura anarchica e dal cuore grandissimo, divertito in
prima persona dai suoi due protagonisti, così strani e a volta
sgradevoli ma allo stesso tempo irresistibili.
La loro storia d’amore diventa una corsa e una rincorsa, senza che nessuno dei due si stanchi mai di rincorrere l’altro, i propri sogni, un ideale di vita e di visione che taglia il fiato e ti fa sorridere e piangere allo stesso tempo. E poi, mai David Bowie era stato usato in questo modo al cinema.
Bones and All di Luca Guadagnino
Dalle prime reazioni
controverse alla Mostra di Venezia, fino all’accoglienza curiosa ma
contrastante del pubblico generalista, il film di Luca
Guadagnino ha fatto breccia nel cuore della redazione, per
la sua storia e le sue interpretazioni, principalmente, ma anche
per la messa in scena incredibile di due solitudini che si
incontrano per caso e non si lasciano più.
Guadagnino racconta attraverso la metafora l’amarsi completamente, fino all’osso, nonostante le proprie mostruosità, le proprie colpe e i propri difetti.
Guillermo del Toro’s Pinocchio di Guillermo del Toro
Il film, accolto con
scetticismo dopo anni di trasposizioni della storia di Collodi al
cinema, si piazza con un vero e proprio plebiscito in prima
posizione di questa Top 10 della redazione di
Cinefilos.it. Il film di Guillermo Del
Toro trasforma il racconto in un’avventura molto diversa
rispetto alla tradizionale lettura che si dà alla storia, anzi ne
capovolge il senso senza paradossalmente snaturarne il
messaggio.
Il Pinocchio di Del Toro è un disobbediente perché d’istinto conosce ciò che è giusto, che troppo spesso è distante da ciò che è legale. Non solo, Del Toro racconta anche del valore della libertà, dell’importanza della morte in quanto conclusione dell’esperienza di vita, dei legami familiari che vanno oltre i legami di sangue. Il tutto realizzato in tecnica stop motion allo stato dell’arte.