Il film live-action Oceania ha quasi incluso un deepfake di Dwayne Johnson realizzato tramite intelligenza artificiale, che l’attore stesso ha approvato. Uscito nel 2016, l’originale animato Oceania ha riscosso un enorme successo, soprattutto su Disney+ negli anni successivi al suo debutto nelle sale.
Dopo l’uscita di un sequel animato lo scorso autunno, la Disney è ora pronta a proseguire il franchise con un imminente remake live-action di Oceania, con Johnson che riprende il ruolo di Maui. Catherine Laga’aia interpreterà il ruolo principale nel film diretto da Thomas Kail.
Un nuovo articolo del Wall Street Journal fa ora luce sulla produzione del live-action Oceania, rivelando che la Disney aveva in programma di collaborare con Metaphysic per creare un deepfake del volto di Johnson. Questo deepfake sarebbe poi stato sovrapposto a un’interpretazione di Tanoai Reed, cugino di Johnson di struttura fisica simile.
Il deepfake sarebbe stato utilizzato solo in un “piccolo numero” di scene e avrebbe permesso a Johnson di non essere presente sul set tutti i giorni. Nonostante l’approvazione dell’attore – e 18 mesi di lavoro e trattative contrattuali tra Metaphysic e Disney – il piano è stato infine accantonato per problemi legali.
Come mai l’idea del deepfake di Dwayne Johnson è stato abbandonata
Non è insolito che i film presentino controfigure digitali degli attori. Questa è una pratica comune per gli stunt, ad esempio, in cui il volto di un attore viene imposto digitalmente su una controfigura. L’inclusione dell’intelligenza artificiale nel processo, tuttavia, ha complicato le cose per Oceania.
Il rapporto del WSJ approfondisce la decisione di abbandonare questo piano, con le preoccupazioni del dipartimento legale della Disney come fattore chiave. Si diceva che ci fossero apprensioni su come questo deepfake di Johnson potesse essere utilizzato in futuro e su come sarebbe stato protetto. Entrambe queste preoccupazioni sono emerse anche durante le trattative per lo sciopero SAG-AFTRA del 2023.
Un’interessante aggiunta a queste preoccupazioni, tuttavia, è la paura della Disney riguardo alla proprietà. Chi effettivamente possiede il materiale generato dall’intelligenza artificiale rimane legalmente una zona grigia, e si diceva che l’azienda fosse a disagio all’idea di non poter rivendicare la proprietà di ogni elemento del live-action di Oceania.
Le preoccupazioni sopra descritte non riguardano solo Oceania e la Disney, ma tutta Hollywood. La tecnologia dell’intelligenza artificiale sta progredendo estremamente rapidamente, ma non esiste un quadro giuridico completo che ne disciplini l’implementazione nelle produzioni hollywoodiane.
Disney e Universal hanno fatto causa alla società di intelligenza artificiale Midjourney a giugno per il suo generatore di immagini, che avrebbe riprodotto personaggi e materiale protetti da copyright.
Secondo il rapporto del WSJ, l’incertezza sull’intelligenza artificiale ha anche giocato un ruolo importante in una decisione creativa chiave per l’imminente Tron: Ares della Disney. Si dice che si sia parlato di integrare l’intelligenza artificiale generativa in un personaggio di nome Bit, che avrebbe potuto essere un’interessante mossa di marketing. La Disney ha scartato l’idea durante lo sciopero SAG-AFTRA per paura di reazioni negative.