Monica Vitti: 10 cose che non sai sull’attrice italiana

Monica Vitti è une delle attrici italiane che ha fatto innamorare tutti con la sua comicità. Versatile e dal talento unico, ha dato vita alle tante donne diverse dell’Italia. Fuori dai canoni dell’epoca, la Vitti si è fatta valere per le sue doti recitative, sia drammatiche che comiche, in un’epoca in cui le donne che affrontavano la comicità erano davvero poche.

 

Ecco dieci cose che, forse non sapevate, su Monica Vitti.

Monica Vitti: tra infanzia e studi

1. Un’infanzia segnata dalla guerra. Maria Luisa Ceciarelli, questo il vero nome della Vitti, è nata il 3 novembre del 1931 a Roma da padre romano e madre bolognese. La passione per l’arte teatrale le arriva da bambina, mentre c’era in corso la seconda guerra mondiale. Per cercare di distrarre i suoi fratelli più piccoli, si metteva a giocare con i burattini e, così facendo, riusciva a fargli vivere il meno possibile gli orrori di quel periodo.

2. Monica Vitti si è diplomata all’Accademia di arte drammatica. La Vitti ottiene il diploma all’Accademia Nazionale, che ai tempi era diretta da Silvio D’Amico. Una volta imparate le regole base, comincia a interpretare diversi personaggi, dimostrando di essere molto capace, eclettica e di avere una certa vena comica. Il suo maestro Sergio Tofano, con cui allestisce commedia circa il personaggio di Bonaventura, le consiglia di acquisire un nome d’arte. Se il nome è stata una scelta casuale e data dall’assonanza, il cognome lo deve a quello della madre. Infatti, Monica decise di abbreviare il cognome della madre, che era morta quando lei era bambina, da Vittiglia a Vitti.

Monica Vitti: i suoi film

3. Un’anima divisa tra cinema e teatro. Se a teatro debutta nel 1956 con l’Amleto, al cinema è un’altra storia. Dopo aver partecipato a qualche pellicola comica di secondo piano, all’inizio degli anni Sessanta la Vitti viene notata da Michelangelo Antonioni. Il regista la rende protagonista in film come L’avventura (1960), La notte (1961), L’eclisse (1962) e Deserto Rosso (1964). Il suo talento e la sua versatilità emergono anche in La ragazza con la pistola (1968) e Dramma della gelosia – Tutti i particolari in cronaca (1970). Ormai celebre recita anche in Noi donne siamo fatte così! (1971), Polvere di stelle (1973), L’anatra all’arancia (1975), L’altra metà del cielo (1977), Amori miei (1978), Il mistero di Oberwald (1980), Non ti conosco più amore (1980), Camera d’albergo (1981), Il tango della gelosia (1981), Io so che tu sai che io so (1982), Flirt (1983) e Francesca è mia (1986).

4. È stata anche doppiatrice. Oltre a prestare la sua bellezza, il suo talento e il suo volto al cinema, Monica Vitti ha lavorato, anche se saltuariamente, come doppiatrice. Infatti presta la sua voce al personaggio Ascenza nel film Accattone di Pasolini. In seguito è la voce di Rossana Rory ne I soliti ignoti di Monicelli e di Dorian Gray nel film Il grido di Antonioni. Durante la sua carriere inoltre presta la voce alla cagnolina Dalila nel film Senti chi parla adesso! del 1993 sostituendo la voce di Diane Keaton nella versione originale.

Monica Vitti: oggi

4. Il debutto alla regia e il Leone d’oro. Nel 1990 la Vitti debutta alla regia con Scandalo Segreto, lo scrive e lo interpreta. Inoltre, ha scritto anche altri due film: Flirt e Francesca è mia. Nel 1995 è stata insignita del Leone d’oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia. Negli stessi anni ha continuato a lavorare per la tv con la miniserie Ma tu mi vuoi bene?, recitando al fianco di Johnny Dorelli, fa parte anche del cast di Domenica In tra il 1993 e il 1994 e doppia Diane Keaton in Senti chi parla adesso! (1993).

5. L’ultima apparizione nel 2002. Dalla fine degli anni ’90, Monica ha cominciato a diradare sempre più le sue apparizioni pubbliche. Nel 2000 presenzia ai festeggiamenti degli 80 anni di Alberto Sordi e celebra il Giubileo insieme a tanti suoi colleghi. Si presenta anche insieme ai premiati del David di Donatello del 2001 e la sua ultima apparizione risale al 2002. Nel marzo di quell’anno, infatti, partecipa alla premiere italiana dello spettacolo Notre-Dame de Paris.

Monica Vitti Roberto Russo

Monica Vitti e la malattia

6. Monica Vitti è affetta da una malattia degenerativa. Non sono mai rese pubbliche delle notizie specifiche che dicano di che tipo di malattia soffra l’attrice, probabilmente per non dare adito a speculazioni. Di ciò si sa solo che è affetta da diversi anni da una malattia degenerativa, simile all’Alzheimer. Ma non per questo il mondo del cinema e non solo l’ha dimenticata: ogni anno ne viene celebrato il compleanno con tutto l’affetto che merita.

7. Le speculazioni sul suo male. Diverse volte è stata annunciata la notizia tale per cui l’attrice italiana sia ricoverata in una clinica svizzera. Il fatto triste è che il marito Roberto Russo ha dovuto rompere il muro di silenzio e riservatezza per smentire questa falsa ed insistente notizia. Monica vive a Roma e, circondata dai suoi affetti, è assistita dal marito e da una badante.

Monica vitti e il marito Roberto Russo

8. Roberto Russo è uno dei suoi amori più grandi. Nel corso della sua vita, la Vitti ha rubato il cuore di molti italiani, ma ne ha fatti suoi solo pochi, vivendo grandi storie d’amore. La prima è stata quella con Michelangelo Antonioni, durata per pochi anni e vissuta intensamente: il regista rimase subito folgorato dalla sua bellezza e dal suo carattere ironico, vedendola come propria musa ispiratrice. Un’altra storia d’amore importante l’ha avuta con Carlo di Palma, direttore della fotografia e anche regista. Nel 2000, invece, dopo 27 anni di fidanzamento ha sposato il fotografo e regista Robert Russo.

Monica Vitti: età

9. Non è mai stata dimenticata. Nonostante la Vitti non compaia più pubblicamente da oltre 15 anni, non è mai stata dimenticata. Né dai colleghi e conoscenti, né da dai propri fan. Perché la Vitti è una delle attrici più amate del cinema italiano e anche mondiale, diventando un vero modello per le attrici di oggi (come per Helen Mirren). E così, tra mostre e manifestazioni si trova sempre il modo di omaggiarla e a ragione.

10. Un modello di imperfezione. Per i canoni dell’epoca, la Vitti non era considerata come un modello di donna perfetto. Eppure ha saputo fare virtù delle sue caratteristiche (il naso allungato, la voce roca), attirando l’attenzione di tutti per le sue qualità recitative e di donna. Ha fatto ridere milioni di italiani in un’epoca in cui le attrici comiche facevano fatica ad emergere: ha interpretato ed è stata riflesso di tutti i tipi di donna di quegli anni e anche di quelli a venire.

Fonti: IMDb, donnamoderna

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