Assassinio a Venezia

Da quando Kenneth Branagh ha adattato per il cinema Assassinio sull’Oriente Express, la sua passione per i romanzi di Agatha Christie è andata sempre più crescendo, tanto da costruirci sopra un franchise. Per la sua terza trasposizione su schermo, Assassinio a Venezia (qui la recensione), il regista, il quale veste anche i panni del protagonista Hercule Poirot, ha deciso di staccarsi nettamente dal materiale cartaceo di partenza, compiendo un’operazione audace e nuova, considerati i suoi predecessori tutto sommato fedeli. Il romanzo da cui il film prende ispirazione, così infatti potremmo dire, si intitola Poirot e la strage degli innocenti (in inglese Hallowe’en Party), fu pubblicato nel 1969 ed è parte dei gialli meno conosciuti di Lady Mallowan. Molte, dunque, sono le differenza fra libro e film, alcune delle quali fin troppo evidenti. Ma quali sono?

9Il film non ha il nome del libro

Assassinio a Venezia
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Una delle prime modifiche che Kenneth Branagh ha apportato al suo film riguarda proprio il suo titolo. Il giallo di Agatha Christie si chiama, in inglese, Hallowe’en Party, ma in italiano è tradotto come Poirot e la strage degli innocenti. Già il nome (in lingua originale) va a designare l’ambientazione della storia, la quale si svolge ad una festa della vigilia di Ognissanti. Assassinio a Venezia, oltre a cambiare il suo titolo, non riunisce i suoi personaggi per un party in maschera, bensì per una seduta spiritica, con l’obiettivo di comunicare con i morti, in questo particolare caso con la defunta Alicia Drake. La modifica del titolo, dunque, prendendo in considerazione la versione in inglese, A Haunting in Venice, fa più riferimento al tono del film, che si orienta verso l’horror, e non al luogo.

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Classe 1996. Laureata in Arti e Scienze dello Spettacolo alla Sapienza, con una tesi su Judy Garland e il cinema classico americano, inizia a muovere i primi passi nel mondo della critica cinematografica collaborando per il webzine DassCinemag, dopo aver seguito un laboratorio inerente. Successivamente comincia a collaborare con Edipress Srl, occupandosi della stesura di articoli e news per Auto.it, InMoto.it, Corriere dello Sport e Tutto Sport. Approda poi su Cinefilos.it per continuare la sua carriera nel mondo del cinema e del giornalismo, dove attualmente ricopre il ruolo di redattrice. Nel 2021 pubblica il suo primo libro con la Casa Editrice Albatros Il Filo intitolato “Quello che mi lasci di te” e l’anno dopo esce il suo secondo romanzo con la Casa Editrice Another Coffee Stories, “Al di là del mare”. Il cinema è la sua unica via di fuga quando ha bisogno di evadere dalla realtà. Scriverne è una terapia, oltre che un’immensa passione. Se potesse essere un film? Direbbe Sin City di Frank Miller e Robert Rodriguez.