Il MCU è composto da 24 film. A questo punto, è chiaro che le scene iconiche tenderanno ad accumularsi e a diventare sempre di più. Tuttavia, ci sono un sacco di grandi sequenze che, a causa di altre di cui semplicemente si parla di più, tendono ad essere dimenticate. Proprio per questo, Screen Rant ha raccolto 10 grandi scene tratte dai film del MCU di cui si parla relativamente poco all’interno del fandom e che meriterebbero più attenzione:
L’operazione di Stephen Strange
Alcuni fan pensano che Doctor Strange sia uno dei film più sottovalutati del MCU. La maggior parte delle scene migliori del film non è mai al centro di discussioni o dibattiti, come quella dell’intervento chirurgico.
Quando Strange rimane gravemente ferito, si teletrasporta in ospedale dove Christine Palmer deve operarlo e provare a salvargli la vita. L’intera sequenza è perfetta, in quanto mescola il classico umorismo del MCU facendo parlare Strange con Christine dal regno spirituale. C’è un’energia frenetica che permea l’intera scena, dal momento che Strange cerca di respinge i suoi nemici e allo stesso tempo cerca di spiegare a Christine come operare.
Steve Rogers è il volto dei “War Bond”
Captain America: Il primo Vendicatore ha compiuto 10 anni quest’anno, ma sembra ancora più vecchio, dato che Steve Rogers è stato il protagonista di ben sette film del MCU da allora, senza contare i cameo in Thor: The Dark World e Spider-Man: Homecoming. Nonostante la sua età, però, i fan amano ancora rivedere quel film per le sue scene d’azione, per Teschio Rosso e anche per la relazione tra Steve e Bucky.
Tuttavia, c’è una scena che non ha mai ottenuto l’attenzione che meritava, che rappresenta in fin dei conti la parte più allegra e divertente del film. Steve viene usato come volto dei “War Bond” e viene inviato in diversi campi militari al fine di promuoverli. È anche circondato da un gruppo di performer donne e gli viene persino ordinato di cantare e ballare. È un aspetto tipico da commedia che raramente abbiamo visto associato ad un personaggio come Steve Rogers.
Iron Man prende il costume di Peter
Ci sono molte scene brillanti in Spider-Man: Homecoming, in quanto è un film realizzato in maniera assai meticolosa. Dalle scene ambientate a scuola e ispirate a John Hughes all’intenso viaggio in macchina con Adrian, il film è davvero accattivante. Tuttavia, tra tutte le scene eccitanti e adrenaliniche ci sono i colloqui più seri che Tony Stark ha con Peter.
Il migliore di tutti avviene dopo che Iron Man ridicolizza Peter per essere irresponsabile. Decide di toglierli il costume quasi come fosse genitore che toglie al figlio la console per videogiochi. È l’esempio perfetto di come il mentoring di Tony, spesso, passi inosservato.
Il disturbo da stress post-traumatico di Tony
A prima vista, Iron Man 3 ha la posta in gioco più bassa di qualsiasi film del MCU, dato che Tony ha un esercito di costumi che a quanto pare sono sacrificabili e che è in grado di controllarli senza nemmeno indossarli. Tuttavia, ci sono alcuni ostacoli di natura psicologica che Tony deve superare.
Dopo essere andato nello spazio in The Avengers, Tony soffre di disturbo da stress post-traumatico e ha un esaurimento nervoso nel bel mezzo di un ristorante di pesce. È uno dei momenti più radicati del film, che non viene menzionato abbastanza. E la cosa migliore è che la scena si svolge al Nettuno’s Net, un punto di riferimento californiano che è stato l’ambientazione di film come Point Break e Fast & Furious.
La rapina a scuola
Il franchise di Ant-Man è unico nel MCU, in quanto è il più vicino ad un franchise per famiglie. Le gag visive, che usano espedienti come trenini e distributori Pez, sono il pane quotidiano dei film.
Al di là però del divertimento nel rimpicciolire edifici ed espandere giocattoli, Ant-Man and the Wasp presenta una grande mini-rapina in cui Scott deve recuperare la tuta di Ant-Man da una scuola. La scena vede Scott non come Giant-Man e nemmeno come Ant-Man, ma ha invece le dimensioni di un bambino. Per di più, la scena presenta un cameo di Brian Huskey, l’insegnante di Peter Parker in Homecoming e Far From Home.
Rocket contro i Ravagers
La maggior parte dell’aspetto comico di Guardiani della Galassia Vol. 2 deriva dal fatto che Rocket è letteralmente il custode di Groot. Quando Rocket è da solo, però, ritorna ai suoi modi spietati. Mentre Rocket viene lasciato solo sulla nave e i Ravagers si avvicinano, il procione è ormai a suo agio mentre si nasconde tra gli alberi, pronto a scendere e a farli fuori uno per uno.
È uno delle migliori sequenze d’azione del Vol. 2 e la migliore scena d’azione di Rocket nell’intero MCU, anche forse più del suo grande ingresso con Thor in Avengers: Infinity War.
Justin Hammer sale sul palco
Iron Man 2 è generalmente considerato il peggior film del franchise, soprattutto perché segue la stessa premessa del primo film in cui un produttore di armi vuole entrare in possesso della tecnologia di Stark. Tuttavia, quel produttore è Justin Hammer, e il suo cognome è perfettamente azzeccato, considerato quanto sia fasullo l’antagonista.
Verso la fine del film, Hammer è sul palco di un grande evento a mostrare dei nuovi droni corazzati. Mentre è sul palco, Hammer si lascia andare ad alcuni passi di danza, e nemmeno Star-Lord che balla al ritmo di “Cherry Bomb” può batterlo.
Peter e Nick Fury si incontrano per la prima volta
La scena in cui Peter incontra per la prima volta Nick Fury, che stava aspettando nella sua stanza, è un momento davvero geniale. Se guardi Spider-Man: Far From Home per la prima volta, ti sembrerà che tutto sia assolutamente fuori contesto per quanto riguarda il personaggio di Nick Fury, soprattutto dopo che il personaggio spara al collo a Ned, un adolescente.
Non solo, ma Fury è irascibile e tratta Peter senza rispetto. Sembra quasi un pessimo lavoro di scrittura… almeno fino a quando la scena post-credits non rivela che uno Skrull ha assunto la forma di Fury per tutto il tempo. È allora che capiamo di esserci trovati di fronte ad una delle migliori sceneggiature del franchise. Ed è ancora più divertente riguardare quella scena dopo aver scoperto la verità…
Thor crea Stormbreaker
Avengers: Infinity War ha un ritmo vertiginoso ed è parte del motivo per cui è spesso visto come il miglior film del MCU. Ma c’è una scena che fa riprendere un po’ il fiato al pubblico, ovvero quando Thor si reca a Nidavellir per costruire Stormbreaker. La scena mostra Rocket e Thor che lavorano insieme, tentando l’impossibile e pericoloso compito di assemblare l’ascia, ed è spettacolare.
C’è anche uno straordinario esempio di casting, in quanto Peter Dinklage interpreta Eitri, un gigante che aiuta Thor a costruire l’ascia. Avengers: Infinity War ha una delle migliori battaglie finali del MCU grazie a Stormbreaker, ma non esisterebbe senza la scena, purtroppo sottovalutata, che l’ha preceduta.
L’ispezione mentale
Captain Marvel presenta una narrazione non lineare, ovvero non cronologica. Uno dei migliori esempi di ciò è quando gli Skrull stanno frugando nella mente di Danvers e guardando tutti i suoi ricordi. Il tempo scorre avanti e indietro e tocca molti periodi diversi della sua vita.
È una sequenza perfetta sotto molti punti di vista, poiché diversi elementi fanno sembrare davvero che Carol, in quel momento, è sottoposta ad una specie di intervento chirurgico. Inoltre, l’intera scena è un omaggio al classico film di Francis Ford Coppola La conversazione, ma contiene anche riferimenti a Se mi lasci ti cancello.