Negli ultimi anni, le prestazioni di The Witcher sono andate peggiorando. La serie Netflix, partita nel 2019 con un enorme successo e diventata subito un fenomeno culturale, ha iniziato a perdere slancio già con la seconda stagione. Il colpo di grazia è arrivato quando Henry Cavill ha annunciato l’addio al ruolo di Geralt di Rivia, poi affidato a Liam Hemsworth.
Sebbene la quarta stagione non sia stata un disastro e Hemsworth si sia rivelato un degno sostituto, l’immagine complessiva dello show resta segnata da problemi di produzione, incoerenze narrative e un calo di fiducia del pubblico. The Witcher ha avuto momenti brillanti, ma per ogni cosa che ha fatto bene, esiste un’altra serie fantasy che l’ha fatta meglio.
Buffy l’ammazzavampiri
Anche se Buffy the Vampire Slayer ha un tono completamente diverso, questa serie cult ha definito il modello del “mostro della settimana”. Ogni episodio presentava una nuova creatura o minaccia da affrontare, e questa formula episodica le dava un ritmo irresistibile.
In teoria, The Witcher, con il suo protagonista cacciatore di mostri, avrebbe dovuto seguire la stessa formula, magari in modo più sofisticato. La prima stagione ci è andata vicino, ma dalle successive in poi questo elemento è stato accantonato. Nonostante i tentativi di recuperarlo nelle stagioni 3 e 4, Buffy resta imbattuta per capacità di intrecciare mostri, ironia e umanità.
The Magicians
Un altro titolo fantasy interessante è The Magicians, una serie piena di toni ironici e surreali, ma con un grande successo di critica: tutte e cinque le stagioni sono “Certified Fresh” su Rotten Tomatoes.
The Witcher ha reso bene l’aspetto magico dei romanzi di Andrzej Sapkowski, evitando eccessi visivi o effetti ridicoli. Tuttavia, non è bastato. The Magicians dimostra che una trama coerente e costante vale più di effetti spettacolari o combattimenti ben coreografati. La dedizione alla storia, più che alla forma, fa la differenza.
Arcane
Le trasposizioni da videogiochi al cinema o in TV sono spesso rischiose, ma Arcane, ispirata all’universo di League of Legends, è stata un successo totale. La serie animata vanta un rarissimo 100% su Rotten Tomatoes, superando di gran lunga The Witcher.
Curiosamente, anche The Witcher è una saga videoludica oltre che letteraria. Tuttavia, mentre Arcane è riuscita a conquistare anche i fan più esigenti del gioco, la serie Netflix non ha mai pienamente soddisfatto questa fetta di pubblico, che l’ha trovata incoerente rispetto al materiale originale.
His Dark Materials
Basata sulla trilogia Queste oscure materie di Philip Pullman, questa serie è un altro adattamento letterario di successo. Il suo percorso è stato inverso a quello di The Witcher: una partenza discreta con la prima stagione, seguita da un costante miglioramento nei capitoli successivi.
The Witcher, invece, ha mostrato l’andamento opposto: forte debutto, poi un calo di qualità e di consenso sia da parte dei fan che della critica. Chi cerca una serie fantasy che cresce stagione dopo stagione, troverà in His Dark Materials la risposta ideale.
Merlin
Nel panorama fantasy televisivo mancano spesso storie di high fantasy puro, ambientate in epoche mitiche. Merlin, che rilegge le leggende arturiane, è un esempio perfetto del genere. Anche se talvolta un po’ ingenua, ha guadagnato sempre più consensi con il passare delle stagioni.
The Witcher appartiene allo stesso sottogenere, ma Netflix ha tentato di modernizzarne eccessivamente l’estetica e la cultura del Continente. Se nella prima stagione questo equilibrio funzionava, col tempo l’effetto si è perso. Merlin dimostra che, a volte, conservare un’atmosfera antica e autentica è la scelta migliore.
The Sandman
Per chi ama il lato più oscuro e maturo del fantasy, The Sandman è un’ottima alternativa. Basata sull’omonimo fumetto di Neil Gaiman, la serie mescola mitologia, filosofia e oscurità gotica, mantenendo un eccellente 82% su Rotten Tomatoes.
Anche The Sandman ha vissuto turbolenze dietro le quinte, ma i suoi autori hanno saputo concludere la storia in modo dignitoso e coerente. È una lezione che The Witcher avrebbe dovuto imparare: meglio chiudere in bellezza che trascinare una trama logora e disordinata.
Castlevania
Se si cerca un’alternativa più vicina al cuore di The Witcher, la risposta è Castlevania. Anche qui troviamo un cacciatore di mostri, un’ambientazione gotica e toni da dark fantasy. Ma la differenza sta nella qualità: Castlevania ha ottenuto valutazioni altissime, con punte del 100% su Rotten Tomatoes.
La serie animata, tratta da un videogioco, ha saputo migliorarsi stagione dopo stagione, a differenza di The Witcher, che ha perso coesione nel tempo. È la prova che una buona scrittura può rendere grande anche un prodotto di genere.
Good Omens
Per chi apprezza l’umorismo intelligente e il tono ironico che caratterizzava in parte The Witcher, Good Omens è un piccolo gioiello. Anche qui troviamo la mano di Neil Gaiman, ma in una chiave più brillante e surreale.
Il segreto del suo successo risiede nella straordinaria alchimia tra Michael Sheen e David Tennant, che interpretano un angelo e un demone costretti a collaborare per salvare il mondo. Se uno dei due fosse stato sostituito, la serie avrebbe perso il suo cuore — proprio come accaduto a The Witcher con l’uscita di Cavill.
Game of Thrones
Infine, nessun elenco di grandi serie fantasy sarebbe completo senza Game of Thrones. Nonostante i suoi difetti, resta il punto di riferimento del genere.
In particolare, Game of Thrones ha saputo gestire la complessità politica del suo mondo in modo chiaro e coinvolgente, cosa che The Witcher non è riuscita a fare. Le trame politiche della serie Netflix, adattate dai romanzi, si sono rivelate confuse e poco interessanti, mentre Game of Thrones ha mantenuto lo spettatore attento e partecipe.
Se The Witcher ha perso la sua magia lungo il cammino, non mancano alternative in grado di riportare lo spettatore nel cuore del fantasy televisivo — da Buffy a Arcane, da Merlin a Game of Thrones — dimostrando che il genere è più vivo che mai, anche senza Geralt di Rivia.
