Come eroe, l’Uomo Ragno è generalmente legato alla moderazione: Spidey può possedere una forza sovrumana, ma tiene la violenza sempre sotto controllo, nel cercare di contenere la minaccia dei suoi antagonisti, per onorare il defunto zio Ben. La lezione che Peter ha imparato da suo zio – da un grande potere deve derivare anche una grande responsabilità – è diventato il suo mantra come combattente del crimine in qualità di Spider-Man.
Eppure ci sono state volte in cui l’Uomo Ragno si è spinto troppo oltre i suoi limiti mentali e fisici quando si è trattato di sconfiggere i cattivi, assecondando il suo lato oscuro e arrivando pericolosamente vicino a diventare lui stesso un cattivo.
8Lo scontro dell’attico – The Spectacular Spider-Man #250

Norman Osborn sembra tornare dal mondo dei morti nella storyline di Spidey “Citizen Osborn” cercando subito di rendere la vita di Peter miserabile. Il suo discorso alla Osborn Foundation non solo lo vede prendere pubblicamente le distanze dal Green Goblin, ma contiene anche degli attacchi diretti all‘Uomo Ragno, cosa che infastidisce fin da subito Peter. Quando poi si incontrano per la prima volta dopo la sua resurrezione, Norman tira in ballo Gwen Stacy per irritare ulteriormente Peter. Quando Pete e MJ tornano a casa della zia di MJ, trovano la loro stanza distrutta con una piccola bambola Goblin seduta in cima ai rottami, con un cartello “Gotcha! Peter va su tutte le furie e si prepara ad attaccare Osborn.
Spidey si schianta contro la finestra dell’attico di Osborn e procede ad assalirlo con i suoi superpoteri. Norman non sembra opporsi, ma questo non impedisce a Peter di pestarlo a sangue, sfogando anni di rabbia repressa. Osborn si delizia del fatto che l’Uomo Ragno ha mostrato i suoi veri colori e Spidey si rende conto di essere stato fregato. Il pestaggio è stato ripreso in un filmato di videosorveglianza e Norman lo rilascia affinché il mondo veda l’Uomo Ragno come il feroce criminale che Osborn ha sempre pensato fosse.