Superman II è il secondo capitolo della saga su Superman con Christopher Reeve diretto da Richard Lester e con protagonisti anche Margot Kidder, Gene Hackman, Terence Stamp, Susanna York.
Superman II, la trama: Kal-El /Clark Kent decide di appendere il costume al chiodo, coronare il suo sogno d’amore con Lois Lane (che nel frattempo ha scoperto la sua doppia identità) ed abbracciare definitivamente la propria umanità, privandosi dei superpoteri; scelta intempestiva, che giunge poco prima che tre criminali kryptoniani, guidati dal Generale Zodd – fuggiti dal carcere extradimensionale della Zona Fantasma – giungano sulla Terra e decidano di stabilirvi il proprio dominio, grazie ai poteri analoghi a quelli di Superman conferitigli dal Sole, con Lex Lu thor a cercare di volgere a suo vantaggio la situazione. Superman si troverà così di fronte alle proprie responsabilità, accettando la propria ‘missione’ di protettore dell’umanità, anche se questo vorrà dire rinunciare al desiderio di vivere una vita ‘normale’.
Superman II, l’analisi
Un successo annunciato, come poi i fatti avrebbero confermato, nonostante la produzione travagliata, segnata dall’uscita dal progetto di Marlon Brando prima (al suo posto, subentra Susanna York nei panni della madre di Kal-El); e di Richard Donner poi, sostituito alla regia da Richard Lester, noto soprattutto per aver diretto A Hard Day’s Night dei Beatles. Il resto del film è all’insegna del squadra che vince non si cambia, da Christopher Reeve a Margot Kidder, passando per Gene Hackman, mentre a interpretare il Generale Zodd viene chiamato Terence Stamp, che dà vita ad un cattivo da antologia.
Azione e un filo di pathos, bilanciato da una rassicurante dose di umorismo e buoni sentimenti: Mario Puzo guida il team di sceneggiatori che stavolta pone Superman di fronte alla scelta tra vita da comune mortale e accettazione definitiva del ruolo di protettore dell’umanità datogli dai suoi poteri: il tutto in modi che oggi appaiono edulcorati e che il passare del tempo rende un tantino ingenui, specie pensando al recente Man of Steel, che per certi versi riprende temi e vicende narrate in Superman II.
Domina la
presenza scenica di un Christopher Reeve ancora
una volta efficace nell’alternarsi tra l’imbranataggine di Clark
Kent e la sicumera di Superman, mentre Margot
Kidder disegna una Lois Lane sempre più sicura di se e
addirittura pronta a dar man forte al proprio compagno nella
battaglia finale, mentre Gene Hackman continua a
prestare le sue espressività sardonica a Lex Luthor, che da cattivo
modello 007, viene qui ridotto ad un semplice opportunista, al
quale in fondo poi non dispiace nemmeno tanto che alla fine
Superman esca vincitore, per non togliere spazio al vero cattivo
della situazione, un Terence Stamp più che mai
efficace.
Superman II è un film che ancora oggi si guarda con piacere, anche se di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, e si vede.