Il Principe che fu Promesso: chi era il protagonista della profezia nel Trono di Spade? E in House of the Dragon?

I nuovi risvolti di House of the Dragon hanno riportato alla luce la profezia inadempiuta di Il Trono di Spade.

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La profezia de Il Principe che fu Promesso è stata uno dei principali argomenti di discussione durante le otto stagioni del Trono di Spade, portando a domande sulla sua risoluzione. La serie è stata adattata da Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin, e la profezia è senza dubbio più prominente nei romanzi che nella serie TV. L’adattamento della HBO ha notoriamente sorvolato su molti dei dettagli importanti dei romanzi, in particolare dopo la quinta stagione, quando la serie ha proseguito in autonomia in assenza del materiale originale.

 

Con questo in mente, le teorie riguardanti Il Principe che fu Promesso erano ancora valide durante la serie TV, poiché il pubblico spesso mescolava la tradizione dei libri con fatti televisivi per creare le proprie teorie. Mentre i lettori stanno ancora aspettando il prossimo romanzo, il finale di Il Trono di Spade è ormai storia vecchia, e ci sono ancora enormi e persistenti domande riguardo alla profezia. Ora, la serie TV prequel House of the Dragon lo esplora ulteriormente la faccenda, aumentando la potenziale confusione.

 
 

Spiegazione della profezia su Il Principe che fu Promesso

Ci sono criteri vaghi stabiliti per la profezia

I dettagli cruciali della profezia affermano che Il Principe che fu Promesso sarà un eroe che si farà avanti per liberare il mondo dall’oscurità, il che presumibilmente suggerisce il Lungo Inverno o l’arrivo degli Estranei. Una “stella sanguinante” dovrebbe annunciare l’arrivo del principe, che si dice abbia una “canzone” conosciuta come la canzone del ghiaccio e del fuoco. Le profezie giocano un ruolo importante nell’universo di George R.R. Martin, come la profezia di Valonqar data a Cersei da Maggy la Rana o le visioni di Daenerys nella Casa degli Eterni.

Nella serie TV Il Trono di Spade la profezia è appena menzionata, ma si sospetta ancora che vari personaggi siano l’eroe di cui sopra. Nei libri, praticamente ogni personaggio può essere il Pricnipe, perché adempie a uno o più requisiti che occorrono per rientrare nella profezia stessa. Ci sono alcuni criteri stabiliti per la profezia che puntano a personaggi particolari rispetto ad altri. I criteri sono i seguenti:

  • Nato tra sale e fumo sotto una stella sanguinante.
  • Sveglierà i draghi dalla pietra.
  • Estrarrà dalle fiamme una spada chiamata Portatrice di Luce, che userà per combattere l’oscurità.

Questi criteri sono vitali, ma ci sono altri aspetti importanti da considerare. La profezia è tradotta dal Valyriano, dove la parola principe non ha genere, il che significa che potrebbe essere un uomo o una donna. Un’altra frase ripetuta suggerisce che “il drago ha tre teste”, il che non è chiaramente collegato alla profezia ma ha portato molti a credere che gli eori siano in realtà tre. Ciò è supportato dal fatto che Daenerys ha tre draghi, che avrebbero bisogno di altri due cavalieri per montarli e proteggere Westeros dall’oscurità. Potrebbe essere vero nei libri, ma questo aspetto è stato aggirato nella serie.

Il Principe che fu Promesso e Azor Ahai sono la stessa persona?

Azor Ahai è un personaggio leggermente diverso, ma spesso vengono confusi

Game of Thrones 8x05 jon snowAzor Ahai e Il Principe che fu Promesso sono spesso termini usati per descrivere la stessa cosa. Melisandre li utilizza in modo intercambiabile in tutta la serie di libri, ma Azor Ahai ha una connotazione leggermente diversa. Il nome Azor Ahai deriva dai seguaci di R’hllor, il Signore della Luce, come Melisandre e Toros di Myr. Nei racconti si parla di Azor Ahai come di un eroe leggendario che brandisce una spada infuocata chiamata Portatrice di Luce. Sembra molto probabile che Il Principe che fu Promesso sia la reincarnazione di Azor Ahai, creando una distinzione tra i due termini, sebbene siano spesso confusi.

Jon Snow o Daenerys Targaryen erano il principe promesso?

Né Jon né Daenerys soddisfano pienamente i criteri della serie TV

Game of Thrones 8x01 recensione serie tvI due contendenti più ovvi per ricoprire il ruolo di Il Principe che fu Promesso nel Trono di Spade sono Jon Snow e Daenerys Targaryen. Entrambi discendono dalla stirpe di Aegon Targaryen. In quanto figlia del Re Folle Aerys II Targaryen, Daenerys discende evidentemente da Aegon il Conquistatore. Dopo essere cresciuto nel freddo Nord come un bastardo Stark, Jon Snow alla fine scopre di essere il nipote di Daenerys e che la sua vera identità era quella di Aegon Targaryen, il figlio di Rhaegar Targaryen e della sua moglie segreta, Lyanna Stark. Ciò rende Jon per metà Targaryen, ma pur sempre parte della stirpe di Aegon il Conquistatore.

Jon ha trascorso anni combattendo battaglie sanguinose e forgiando la sua reputazione di uno dei più grandi guerrieri dei Sette Regni. Jon condivideva anche una macabra affinità con il Re della Notte avendolo affrontato diverse volte. Tuttavia, Jon non è colui che alla fine lo uccide. Nel frattempo, i draghi di Daenerys sono stati cruciali per sconfiggere gli Estranei, e lei si adatta meglio ai criteri, ma finisce per essere una forza del male nella stagione 8.

Insieme, Jon e Dany sembrano essere la personificazione delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, ma la serie lascia molta ambiguità sull’effettiva identità del Il Principe che fu Promesso. Ciò non fa che aumentare la delusione della stagione 8 del Trono di Spade, poiché nessuno si adatta davvero bene alla profezia, e trattata in questo modo finisce per non significare nulla. Dato il modo diverso in cui George R.R. Martin ha tracciato la sua storia, la teorizzazione potrebbe ancora chiarirsi negli ultimi due romanzi della serie.

Arya ha ucciso il Re della Notte con il pugnale di Aegon: era lei il principe promesso?

Arya ha messo fine alla lunga notte, ma non è mai stata candidata a essere il principe promesso

Alla fine della grande battaglia di Grande Inverno, è stata Arya Stark a uccidere il Re della Notte e a porre fine alla Lunga Notte. Arya, che è stata addestrata dagli Uomini Senza Volto per diventare un’assassina, ha usato il pugnale d’acciaio di Valyria di Aegon per distruggere il Re della Notte. Il pugnale, noto anche come pugnale a zampa di gatto, ha un legame oscuro con la famiglia di Arya poiché una volta era destinato a uccidere suo fratello, Bran Stark. Il colpo mortale di Arya al Re della Notte potrebbe significare che sia lei Il Principe che fu Promesso.

Ci sono indizi a sostegno di questa ipotesi, soprattutto dopo che Melisandre racconta ad Arya della sua visione in cui la vede “spegnere per sempre” occhi marroni, verdi e azzurri. Tuttavia, Arya non ha legami con la linea di sangue di Aegon Targaryen, il che sembra squalificarla dalla competizione. Arya in realtà non soddisfa nessuno dei criteri e sembra che gli showrunner l’abbiano scelta per uccidere il Re della Notte soltanto per sovvertire le aspettative del pubblico incuranti del disegno più vasto.

Chi altro avrebbe potuto essere Il Principe che fu Promesso?

Stannis Baratheon e Rhaegar Targaryen sono altri candidati

Oltre a Daenerys, Jon e Arya, ci sono altri personaggi che avrebbero potuto essere Il Principe che fu Promesso nella serie TV. Melisandre credeva che Stannis Baratheon fosse l’eroe e infatti soddisfaceva alcuni criteri. È nato tra sale e fumo e la sua spada è stata chiamata Portatrice di luce, sebbene quest’ultima fosse dovuta all’intervento di Melisandre. Stannis è anche tecnicamente un discendente di Aegon il Conquistatore, ma è ben lungi dall’essere un Targaryen a tutti gli effetti. È ancora vivo nei libri, ma la serie lo ha ucciso presto.

Rhaegar Targaryen era un altro candidato, poiché il figlio del Re Folle immaginava di essere Il Principe che fu Promesso. Ancora una volta, è morto prima che gli eventi del Trono di Spade avessero luogo, rendendogli più difficile essere l’eroe. Tuttavia, il capitolo di A Clash of Kings in cui Daenerys visita la Casa degli Eterni suggerisce che Rhaegar potrebbe almeno aver visto la profezia e potrebbe essere morto con alcune informazioni al riguardo.

Come il principe promesso si inserisce in House of the Dragon e nel sogno di Aegon

House of the Dragon reincorpora il sogno di Aegon

La prima stagione di House of the Dragon ricollega in modo scioccante alla profezia de Il Principe che fu Promesso quando re Viserys I Targaryen racconta a sua figlia e nominata erede, la principessa Rhaenyra, il grande segreto dei re Targaryen: Aegon il Conquistatore fece un sogno della Lunga Notte e della fine del mondo per via di una grande oscurità proveniente dal Nord. La conquista dei Sette Regni da parte di Aegon non riguardava solo la Casa Targaryen; perché credeva che solo i Targaryen e i loro draghi potessero guidare i Sette Regni contro il Re della Notte.

Questo è il motivo per cui i Targaryen credevano fosse fondamentale che la loro famiglia dovesse sempre governare Westeros. La conoscenza da parte di Rhaenyra del sogno di Aegon è solo una delle ragioni per cui crede di doversi sedere sul Trono di Spade. L’episodio 4 della prima stagione di House of the Dragon lega ulteriormente il sogno di Aegon alla profezia de Il Principe che fu Promesso. Viserys mostra il pugnale di Aegon a Rhaenyra, il quale aveva la profezia impressa sulla lama d’acciaio di Valyria che viene esposta al fuoco: “Dal mio sangue proviene il principe che fu promesso, e suo sarà il canto del ghiaccio e del fuoco”.

Ciò conferma effettivamente la convinzione di Aegon che Il Principe che fu Promesso – la reincarnazione di Azor Ahai – sarà generato dalla linea di sangue di Aegon Targaryen. È possibile che il coinvolgimento della profezia possa essere solo un espediente della trama per House of the Dragon, senza alcun legame con una teoria più ampia nel mondo di Martin. Nella stagione 1, episodio 8, le ultime parole di Viserys vengono interpretate male da Alicent Hightower, che pensa che il marito voglia, in punto di morte, dare il trono al loro primogenito, Aegon, convinzione che dà essenzialmente il via alla Danza dei Draghi.

Nella stagione 2, episodio 3, Alicent e Rhaenyra si incontrano per la prima volta dalla morte di Viserys, e Rhaenyra spiega che Il sogno di Aegon è una storia. Alicent si rende conto del suo errore ma la guerra è già diventata inevitabile. House of the Dragon potrebbe essere il posto giusto per spiegare come il Sogno di Aegon è stato dimenticato a causa della guerra civile, indebolendo infine i regni e rovinando il sogno del Conquistatore di Westeros di essere un fronte unito dei Targaryen contro l’oscurità imminente.

Perché Il Trono di Spade non ha risolto adeguatamente la profezia de Il Principe che fu Promesso

Le differenze creative hanno portato gli showrunner a portare l’epopea televisiva in una direzione diversa

Il trono di Spade serie tvLa profezia del Il Principe che fu Promesso e di Azor Ahai è molto più importante nei romanzi Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di George R.R. Martin, ma gran parte della densa narrativa del libro e molti personaggi sono stati eliminati da Il Trono di Spade. Mentre lo show televisivo continuava oltre i libri completati da Martin, gli showrunner Dan Weiss e David Benioff hanno tracciato il proprio percorso per i personaggi, che potrebbe o meno sincronizzarsi con i piani di Martin su come finirà la sua saga.

Alla fine, gli showrunner di Il Trono di Spade non erano interessati a questa parte esoterica della mitologia di Martin e hanno scelto, invece, di concentrarsi sul raccontare la storia della serie TV nel modo in cui l’hanno fatto. Il Principe che fu Promesso era in realtà più un argomento noto ai lettori di libri che si aspettavano che la serie lo incorporasse alla fine e che infatti sono rimasti delusi quando la serie TV non ha rispettato le aspettative. Eppure elementi de Il Principe che fu Promesso facevano inevitabilmente parte de Il Trono di Spade, sebbene la profezia non sia mai stata posta in primo piano nella narrazione.

Questo è il motivo per cui è stato così sorprendente quando House of the Dragon non solo ha intrecciato Il Principe che fu Promesso nella storia del prequel, ma lo ha reso una parte cruciale della storia di successione dei Targaryen che coinvolge Rhaenyra. Ma c’è anche da aspettarselo, considerando che George R.R. Martin ha più influenza creativa su House of the Dragon di quanta ne abbia avuta con Il Trono di Spade. Nei futuri spin-off, come la serie Aegon’s Conquest, la profezia potrà essere esplorata ulteriormente. Forse alla fine potrà essere ricollegata a Il Trono di Spade, fornendo una conclusione.

I libri di GRRM confermeranno chi è Il Principe che fu Promesso?

Speriamo che The Winds of Winter risponderà finalmente alla domanda

George R.R. MartinLa domanda da un milione di dollari è se George R.R. Martin alla fine confermerà l’identità del Principe ne Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco. È lecito ritenere che Martin conosca la risposta; dopo tutto, era consapevole che la profezia era in realtà il sogno di Aegon il Conquistatore, un fatto che ha tenuto per sé finché non lo ha rivelato agli showrunner di House of the Dragon quando la serie era in fase di sviluppo (non è noto se Martin lo abbia mai detto a Benioff e Weiss ).

Sfortunatamente, sono passati più di 11 anni dall’uscita dell’ultimo romanzo di Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco. Non c’è una data di uscita in vista per il sesto libro di Martin, ancora incompleto, The Winds of Winter. Se George R.R. Martin non completerà mai Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, forse c’è speranza che la risposta su chi dovrebbe essere Il Principe che fu Promesso verrà rivelata in qualche modo in House of the Dragon o in uno degli altri spin-off de Il Trono di Spade in sviluppo presso HBO.

House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a settimana.

Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
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