Bridgerton 3, recensione degli episodi 5 e 6

Disponibile dal 13 giugno su Netflix, aspettiamo di poter vedere il gran finale di Bridgerton 3 per goderci la conclusione (felice o infelice?) della storia tra Colin e Penelope.

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La prima metà di Bridgerton 3 si è concentrata sulla messa a fuoco i sentimenti che i due protagonisti di questa stagione, Colin e Penelope, nutrono l’uno per l’altra. Il gruppo di episodi si è concluso con la bollente scena della carrozza e soprattutto con la dichiarazione finale di Colin, di voler sposare Penelope e di volerlo annunciare immediatamente alla famiglia.

 

Ma gli spettatori sanno che questa storia non raggiungerà il lieto fine, almeno non così facilmente! Trai due c’è l’enorme segreto di Lady Whistledown: Colin non sa che la donna di cui si è scoperto focosamente innamorato è in realtà l’autrice delle pagine scandalistiche che regalano brio alla corte londinese e alla Regina Carlotta.

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Bridgerton 3, le verità nascoste

Mentre non ci è ancora concesso di sapere come la questione di risolverà e se Penelope e Colin coroneranno il loro sogno d’amore, Bridgerton 3 suddivide in maniera ordinata i suoi ultimi 4 episodi, dedicando il 5 e il 6 (visti in anteprima) allo svelamento dell’identità di Whistledown e i due conclusivi (immaginiamo) alla riconciliazione e ai vari lieto fine lasciati in sospeso in questa stagione.

Bridgerton 3 infatti non ci racconta soltanto di Penelope e Colin. Importanti sono anche le trame legate a Francesca Bridgerton, che tenta di andare contro il volere della Regina, nella scelta del marito ideale, quella legata a Eloise, che non vede di buon occhio questo amore tra il fratello e l’ex amica, quella che invece con grande tatto segue un possibile ritorno all’amore di Violet, quella che segue invece Dominic con la sua bella vedova, il quale sembra essersi intromesso in una situazione più complessa di quello che immaginava. E ancora la sorte di Cressida, del neo nobile Will Mondrich e di Lady Danbury che per la prima volta mostra una debolezza.

Tante storie

Insomma, se Colin e Penelope sono giustamente il cuore della storia, l’abbondanza di trame di Bridgerton 3 la rende, fino a questo momento, la stagione più ricca e interessante del franchise, pronta a sorprendere ma anche a seminare il prepotente dubbio che forse non ci sarà un happy ending per tutti.

Pur continuando a essere un guilty pleasure di alto valore produttivo, cosa che come già detto viene messo ancora più in evidenza in questa stagione, Bridgerton 3 non rinuncia alle sue dichiarazioni di intenti, con un occhio alla contemporaneità, in cui i protagonisti lottano per la propria affermazione, pur nelle maglie restrittive dell’epoca in cui vivono.

Penelope stessa, pur capendo che la società non ammette che le donne abbiano sogni e ambizioni ma solo mariti, si contrappone allo status quo, dichiarando fieramente che Lady Whistledown è il suo modo per raccontarsi, l’unico modo che ha per far sentire la sua voce, dal momento che la natura non l’ha benedetta con il più felice degli ambienti familiari. L’ardore della giovane donna nel proteggere la sua fiera seppure piccola finestra di indipendenza si scontra invece con un cambiamento repentino e straniante che avviene nel personaggio di Colin.

Penelope guerriera, Colin innamorato

Prendere coscienza dell’amore che si è sempre provato per una cara amica può completamente trasformare un personaggio? Negli episodi 5 e 6, Colin Bridgerton è un cagnolino dietro alle gonne di Penelope, asservito a lei e al suo piacere, in un ribaltamento di carattere che sembra davvero troppo netto per apparire naturale e che, immaginiamo, diventerà ancora meno credibile quando la serie, negli episodi conclusivi, svilupperà la reazione del terzogenito Bridgerton alla scoperta che la sua amata è la vera Lady Whistledown.

Come è accaduto per tutte le stagioni della serie Shondaland, anche Bridgerton 3 si avvale di personaggi femminili consapevoli e ben scritti e di altrettanti personaggi maschili che faticano un po’ di più a lasciare la pagina e a diventare credibili sullo schermo, a meno che non siano facilitati da fascino e bellezza (come un tempo accadeva ai personaggi femminili). In questo ribaltamento di ruoli di genere, Bridgerton rivela la sua forza e la sua debolezza: riesce a guardare al futuro, portando avanti discorsi fondamentali per la contemporaneità, senza però salvare quello che del passato era fondante per una buona storia.

Disponibile dal 13 giugno su Netflix, aspettiamo di poter vedere il gran finale di Bridgerton 3 per goderci la conclusione (felice o infelice?) della storia tra Colin e Penelope.

Sommario

Bridgerton 3 si avvale di personaggi femminili consapevoli e ben scritti e di altrettanti personaggi maschili che faticano un po’ di più a lasciare la pagina e a diventare credibili sullo schermo, a meno che non siano facilitati da fascino e bellezza (come un tempo accadeva ai personaggi femminili).
Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.

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Bridgerton 3 si avvale di personaggi femminili consapevoli e ben scritti e di altrettanti personaggi maschili che faticano un po’ di più a lasciare la pagina e a diventare credibili sullo schermo, a meno che non siano facilitati da fascino e bellezza (come un tempo accadeva ai personaggi femminili).Bridgerton 3, recensione degli episodi 5 e 6