Gangs of Galicia: recensione del crime spagnolo di Netflix

Tamar Novas e Clara Lago sono i protagonisti di questa mal riuscita "epica storia" di droga, mafia e vendetta

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A volte accade che nella Top 10 di Netflix compaiano titoli che fanno sorgere domande su come e perché abbiano raggiunto l’ambita e gloriosa vetta. Questa settimana è il turno della serie spagnola Gangs of Galicia (titolo originale Clanes), uno scialbo crime sulla mafia galiziana, che si affianca maldestramente ai grandi titoli di Netflix del momento, come l’amata serie Bridgerton o la commovente Ni una más. Prodotta da Jorge Guerricaechevarría e diretta dal regista Roger Gual (Maradona: sogno benedetto, 7 años), la serie è composta da 7 episodi di circa 50 minuti ciascuno e vede protagonisti gli affascinanti attori Tamar Novas (Alto mare, Il caos dopo di te) e Clara Lago (L’uomo sul treno, Ocho apellidos catalanes, In Family I Trust).

 

Gangs of Galicia Trama

Tratta da una storia vera di narcotraffico nella penisola iberica, Gangs of Galicia segue la determinata e coraggiosa avvocata Ana (Clara Lago) che, incapace di accettare la misteriosa uccisione del padre, Silva (Monti Castiñeiras), decide di indagare sul suo passato. Dopo la lettura del testamento in cui il padre cede parte del denaro a due donne sconosciute, Ana si trasferisce nella vecchia cittadina del padre, Cambados, per indagare sul suo passato e scoprire chi e perché lo ha ucciso. Mentre è in cerca di risposte, si ritrova però presto coinvolta negli affari loschi di Daniel (Tamar Novas), il figlio di un noto e influente trafficante di droga a capo del clan Padín.

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Gangs of Galicia | In foto gli attori Tito Refoxo (Cañizo) e Francesc Garrido (Naranjo) nell’episodio 07 | Cr. Jaime Olmedo Netflix© 2023.

Amore e vendetta

Sullo sfondo di omicidi, ricatti, soprusi e corruzione, il thriller spagnolo assume i tratti di un appassionato dramma romantico quando pone l’attenzione sul complicato rapporto tra Ana e Daniel: due persone dalle attitudini e professioni completamente opposte che si ritrovano a collaborare e ad avvicinarsi sempre più, come legate da un delicato filo rosso che, tempo prima, aveva sconvolto le vite dei loro padri. Infatti, non ci vorrà molto prima che Ana scopra che dietro l’assassinio del padre si nasconde la sete di vendetta di José Padín (Miguel de Lira), da tempo in carcere a causa della collaborazione di Silva come informatore della polizia. Però, mentre cerca a sua volta di vendicarsi, Ana e il figlio di Padín finiscono per provare forti sentimenti l’uno per l’altra, scatenando il sospetto e l’irrequietezza sia del clan che della polizia.

In parallelo alla storia romantica principale, si sviluppa anche quella dei due adolescenti Marco e Maria: lui, nipote di Togno e Nilo, i fratelli di Padín che cercano di portare avanti gli affari di famiglia con l’aiuto di Daniel; lei, figlia di Laura, la misteriosa primogenita di Silva e sorellastra inconsapevole di Ana. Proprio come Romeo e Giulietta, ostacolati da famiglie di “fazione” opposta, Marco e Maria cercano in tutti i modi di sfuggire all’odio e all’oppressione delle loro famiglie per vivere liberamente il loro amore. Un amore molto più appassionante, travolgente e romanzato di quello dei protagonisti Ana e Daniel, tanto da concludersi tragicamente, proprio come l’indimenticabile storia dei due amanti shakespeariani.

Gangs of Galicia | In foto gli attori Tamar Novas (Daniel) e Touriñañ (Nilo) nell’episodio 07 | Cr. Jaime Olmedo. Netflix© 2023.

Un crime che vive del motto “Do it for the plot”

Jorge Guerricaechevarría e Roger Gual raccolgono tutti i cliché del gangster movie e li mescolano compulsivamente con quelli tipici della telenovela, sperando di dare vita a un prodotto adrenalinico, appassionante e originale. In realtà, Gangs of Galicia stenta a stare in piedi. Prevedibilità, ritmo troppo lento e noioso (persino durante le scene di azione con tanto di esplosioni e omicidi a sangue freddo) e un cast poco convinto sono solo alcuni dei difetti che emergono fin dal primo episodio. La serie fatica così tanto a catturare l’attenzione dello spettatore che, nonostante la trama sia disseminata di “plot twist” (anche questi poco coinvolgenti e a tratti paradossali), perseverare nella visione diventa più un atto di coraggio che di fede. Forse proprio per la sfida che rappresenta, la serie ha raggiunto la Top 10, una sorta di sfida per lo spettatore!

Con una scrittura priva di profondità emotiva e originalità, e una regia poco attenta e dinamica, Gangs of Galicia è un tentativo grossolano di combinare generi diversi e portare sul piccolo schermo una “epica storia” di mafia, senza mai raggiungere però l’equilibrio necessario per affascinare e coinvolgere davvero il pubblico dell’iconico Tudum.

Sommario

Gangs of Galicia è un tentativo grossolano di combinare generi diversi e portare sul piccolo schermo una "epica storia" di mafia, senza mai raggiungere però l'equilibrio necessario per affascinare e coinvolgere davvero il pubblico dell'iconico Tudum.
Annarita Farias
Annarita Farias
Nata nel 1996, laureata in Lingue, Culture e Letterature Moderne Europee presso l'Università Federico II di Napoli e attualmente laureanda in Cinema, Televisione e Produzione Multimediale all'Università di Roma Tre, dove approfondisce la settima arte per scrivere di critica cinematografica con maggiore consapevolezza e passione. Iscritta all’Ordine dei Giornalisti della Campania come giornalista pubblicista dal 2022, ha collaborato per due anni con la testata online Ambasciator.it e attualmente scrive di cinema per Cinefilos.it e Scuola Consulting.

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