Come l’invasione da parte degli alieni con il super udito di A Quiet Place – Un posto tranquillo ebbe inizio ci era stato già brevemente mostrato con un flashback in A Quiet Place II, ma con il nuovo capitolo di questo franchise di fantascienza-horror si entra finalmente ancor più nel vivo di quel drammatico giorno. Il racconto si amplia infatti grazie al prequel A Quiet Place – Giorno 1, diretto non da John Krasinski (che si è occupato della regia dei primi due film), bensì da Michael Sarnoski, già distintosi per il film Pig, con Nicolas Cage.
Un nuovo capitolo questo che, in attesa del terzo film della serie principale, offre dunque una nuova prospettiva sulla vicenda, pur se limitata a pochi personaggi e sostanzialmente ad un raggio d’azione piuttosto ristretto. Si può però prendere quella di A Quiet Place – Giorno 1 come emblema di ciò che può essere accaduto anche in altre parti degli Stati Uniti e del mondo. Di fondo, ciò che risulta interessante è il primo approccio con gli alieni, la scoperta delle loro capacità e delle loro debolezze, come anche le prime reazioni da parte dell’umanità e in questo il film non delude.
La trama di A Quiet Place – Giorno 1
Tutto ha inizio, come sempre avviene, senza alcun avvertimento. D’improvviso il cielo si illumina di stelle cadenti, che si rivelano però ben presto essere non stelle ma ciò che una misteriosa specie aliena – priva di vista ma dotata di pelle dura come una corazza e di un udito estremamente sensibile – ha usato per giungere sulla Terra. Ha così inizio la loro invasione, che getta ben presto il mondo nel più completo silenzio. In questo contesto di morte e paura, Samira (Lupita Nyong’o) ed Eric (Joseph Quinn) dovranno cercare di raggiungere le navi di salvataggio, naturalmente senza fare il minimo rumore.
A Quiet Place – Giorno 1, tra tensione ed emozione
Con A Quiet Place – Giorno 1 Sarnoski sembra far sua la lezione di Krasinksi e dei suoi co-sceneggiatori Scott Beck e Bryan Woods. Puntando su una premessa semplice – il dover giungere in un dato punto della città per sfuggire alla minaccia aliena – egli ha sia l’occasione di attraversare New York per mostrarci la devastazione che l’ha lacerata, sia proporre una dietro l’altra sequenze dove si alternano tensione ed emozione. Ecco allora che sequenze come il primo attacco – che si svolge in una strada dove la polvere sollevata non permette di vedere cosa stia accadendo e che non può non far pensare all’orrore dell’11 settembre 2001 – o quella nella metropolitana, risultano di grande impatto.
Come i primi due film, però, anche A Quiet Place – Giorno 1 si svela essere a suo modo incentrato non solo sulla paura dell’invasore, ma anche sul rapporto tra padri e figli, seppur in modo diverso. Rapporti che nel loro venire esplorati all’interno di questo contesto di distruzione permettono ai personaggi di caricarsi di viva umanità e farsi così portatori di emozioni sincere. C’è infatti tutta una struggente storia che riguarda il passato di Samira che permette di affezionarsi a lei e sviluppare nei suoi confronti quel coinvolgimento emotivo che permette al film di non essere un banale invasion movie fracassone. Naturalmente, a farla da padrone in tutto ciò è ancora una volta il sonoro.
It’s Sound!
“È il suono!”, suggeriva la prima pagina di un giornale che si intravede brevemente in A Quiet Place – Un posto tranquillo, rivelando come fosse dunque il rumore ad attrarre gli spaventosi alieni. Tutto il franchise è dunque stato costruito proprio su una particolare attenzione nei confronti dei suoni e dei silenzi, riuscendo a far stare lo spettatore con il fiato sospeso e portandolo a temere ogni minima variazione a riguardo. A Quiet Place – Giorno 1 si svolge parzialmente in un mondo ancora rumoroso, che deve ancora capire l’importanza del silenzio. Ma più questo subentra nel racconto più il lavoro svolto qui sul sonoro acquista valore e contribuisce al fine del film.
Un nuovo sguardo sull’invasione aliena
Va poi detto che non era scontato che si scegliesse di affidarsi a personaggi inediti per questo prequel. Krasinski avrebbe tranquillamente potuto decidere di riproporsi insieme a sua moglie Emily Blunt e agli interpreti dei loro figli per raccontare di più sulla famiglia Abbott prima e durante l’invasione. Come anticipato, si è invece scelto – saggiamente – di offrire un nuovo punto di vista sulla vicenda, affidandosi a nuovi personaggi che potessero offrire nuove sfumature della paura e dell’istinto di sopravvivenza dell’umanità. Da un lato ritroviamo dunque Lupita Nyong’o, sinceramente struggente con quel suo sguardo espressivo che le aveva fruttato l’Oscar per 12 anni schiavo.
Dall’altro vi è Joseph Quinn, che dopo l’exploit ottenuto con il ruolo di Eddie Munson nella quarta stagione di Stranger Things si mette qui alla prova con personaggio completamente diverso. Sono loro due a portare avanti il racconto, forse più esile rispetto ai precedenti due film (e con qualche sequenza poco giustificata), ma che proprio in questa semplicità trova le occasioni per stupire e generare pathos. Certo, questo nuovo sguardo sull’invasione aliena non aggiunge poi molto, ma senza dubbio permette di evitare un senso di già visto e offre una nuova esperienza da brivido. E se una volta in sala, durante la visione, si avrà timore di compiere il minimo rumore, vorrà dire che il film avrà raggiunto il suo scopo.
A Quiet Place - Giorno 1
Sommario
A Quiet Place – Giorno 1 offre un nuovo punto di vista su quanto raccontato da John Krasinski con i primi due film di questo franchise. Se anche nulla di particolarmente nuovo viene narrato, offrendo due personaggi inediti, un contesto in trasformazione e un minuzioso lavoro sul sonoro, il film propone intrattenimento di qualità, regalando brividi ed emozioni.