Mare Fuori 4: recensione degli episodi 1 e 2 della serie diretta da Ivan Silvestrini

La serie esordisce su Raiplay prima di arrivare su RaiDue

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L’attesa è finalmente terminata e mentre su Raiplay sono disponibili già i primi sei episodi della serie Rai, la recensione degli episodi 1 e 2 di Mare Fuori 4 ci accompagna in un inizio di stagione che promette non solo grande azione e svolte narrative imprevedibili, ma anche alcuni cambiamenti formali e tecnici allo show che ha rubato il cuore di tantissimi spettatori, che non vedono l’ora di tornare all’IPM di Napoli per seguire le avventure di Carmine, Rosa, Pino, Edoardo, Kubra, Micciarella, Cucciolo, Cardiotrap e tutti gli ospiti della struttura che mostra a tutti i detenuti il “mare fuori” dalle sbarre delle loro celle.

 

Mare Fuori 4, da dove parte la storia

A inizio episodio 1 scopriamo finalmente a chi era destinato lo sparo che ha chiuso, con un finale aperto potentissimo, la stagione 3. Questa scena ha ovviamente le sue conseguenze nelle prime sequenze della nuova stagione e genererà un fortissimo senso di colpa, ma renderà anche immediata la necessità di trovare una strada alternativa all’odio che scorre copioso e famelico tra le famiglie Ricci e Di Salvo. Come fossero novelli Montecchi e Capuleti, le due famiglie si trovano a gestire questo improbabile ma ormai assodato amore trai loro due giovani eredi, un amore che potrebbe virtualmente portare la pace ma che nel mondo della camorra, dove sono cresciuti Rosa e Carmine, potrebbe invece generare solo altro odio. Intanto, sebbene gli amanti sfortunati siano l’ossatura della quarta stagione, si sviluppano anche le altre trame.

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Mare Fuori 4 cardiotrap pino

C’è attenzione per la sorte del giovane Edoardo, che ha grandi aspirazioni ma non il cognome giusto e spera in una “adozione”; ma ci sono anche i fratelli Cucciolo e Micciarella che dovranno imparare a gestire il loro rapporto; c’è Pino e il suo amore totale ma goffo e maldestro per Kubra; ci sono gli adulti e soprattutto il Comandante Massimo Valenti che tiene salda la sua convinzione che questi ragazzi siano principalmente da recuperare e da aiutare, dando voce a quello che dovrebbe essere poi il senso di strutture detenitive e riabilitative come quella che fa da sfondo a Mare Fuori 4.

“Nel nome dell’amore” e Il vecchio leone e il giovane Leone” aprono questo nuovo ciclo di 12 episodi e sin dal titolo sembrano sufficientemente eloquenti da non necessitare nessun approfondimento di trama. Sembra invece interessante notare come la serie, con Mare Fuori 4, subisca un nuovo cambiamento nella forma del racconto.

Una virata romantica

Se il terzo ciclo, con l’entrata in scena del regista Ivan Silvestrini, aveva dato più spazio alle relazioni interpersonali, principalmente quelle romantiche, trai vari giovani protagonisti, Mare Fuori 4 ritorna su questo aspetto ampliandolo, ma differenziando anche moltissimo i toni in base a quello che viene messo in scena.

La serie sembra quindi adottare diversi linguaggi visivi in base alla trama che segue, di sequenza in sequenza. E se l’afflato tragico della relazione tra Carmine e Rosa si traduce in enfasi, frasi poetiche al limite della teatralità e anche una ricerca fotografica che indugia su toni caldi e avvolgenti, in altre situazioni la serie si rifà alle sue origini, con un linguaggio meno scritto e più autentico e parlato, più fresco e diretto. Si perde quindi un po’ dell’immediatezza delle prime stagioni ma la serie si arricchisce di registri più specifici per ognuno dei personaggi che racconta.

Il doppio episodio come unità narrativa

Gli episodi 1 e 2 di Mare Fuori 4 sembrano pre-annunciare che la serie userà come unità narrativa il doppio episodio, dal momento che i mini archi narrativi dei personaggi sembrano esaurirsi, o comunque arrivare a una svolta, nel corso di due episodi e, in questo caso (vedremo in seguito), si sceglie di chiudere il secondo episodio con un grande colpo di scena che dovrà poi essere metabolizzato nell’episodio successivo. Un colpo di coda che tiene lo spettatore agganciato alle sorti dei personaggi.

Per quello che riguarda l’aspetto tecnico, Mare Fuori 4 risente del grande successo della serie. La macchina produttiva è diventata poderosa e la cura della messa in scena e in particolare la qualità fotografica della serie ha tratto un grande giovamento da questi comprensibili investimenti. Ivan Silvestrini si è messo davvero molto comodo e sembra aver trovato il modo, in base alle carte che ha avuto (personaggi, trame, attori), di raccontare sempre più storie, arricchendo la serie di toni e stili. Viene sacrificato per questo un po’ della leggerezza e dell’autenticità che rappresentavano l’aspetto più interessante della prima stagione, tuttavia crescendo, è normale per un tale progetto perdere sincerità per guadagnare capacità espressiva.

Sommario

Viene sacrificato per questo un po' della leggerezza e dell'autenticità che rappresentavano l'aspetto più interessante della prima stagione, tuttavia crescendo, è normale per un tale progetto perdere sincerità per guadagnare capacità espressiva.
Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.

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Viene sacrificato per questo un po' della leggerezza e dell'autenticità che rappresentavano l'aspetto più interessante della prima stagione, tuttavia crescendo, è normale per un tale progetto perdere sincerità per guadagnare capacità espressiva.Mare Fuori 4: recensione degli episodi 1 e 2 della serie diretta da Ivan Silvestrini