Mare Fuori 4: recensione degli episodi 13 e 14

Il quarto ciclo si è concluso con la messa in onda in chiaro su RaiDue.

Mare Fuori 4 13 e 14

“Ogni inizio ha una fine” e “Per Sempre” sono gli evocativi titoli degli episodi 13 e 14 di Mare Fuori 4, il gran finale di stagione che riposiziona tutti ai blocchi di partenza. Come mai? Perché molti dei personaggi della serie ricominciano da capo, partono da una nuova vita e quindi godono di una nuova partenza, e perché gli altri hanno la possibilità di una sosta, prima di riprendere il loro percorso di redenzione.

 

Il gran finale di Mare Fuori 4

Come c’era da aspettarsi, il centro di questo ultimo dittico è la trama di Rosa e Carmine. La loro storia sembra ora destinata a volare altissima, lontano dalla guerra tra i Di Salvo e i Ricci, anche se l’intervento di donna Wanda, che rivela a Rosa l’identità dell’assassino di suo padre, getta la ragazza nello sconforto e nel dubbio. La giovane anti-eroina soffre per questa rivelazione inaspettata, e continua a cercare in Carmine il suo porto sicuro, la sua via di fuga, o almeno così sembra. Contemporaneamente, Carmela, che conosce l’identità dell’omicida di Salvatore Ricci, è venuta a sapere anche l’ubicazione dei suoi soldi, informazione che usa per riportare a sé Eduardo.

Il giovane non riesce a trovare nella nuova famiglia per bene la sua dimensione e capisce che tutto sommato sua moglie Carmela, insieme ai soldi dei Ricci, sono ben più di un premio di consolazione. Tra le trame che si chiudono, la storia di Kubra e Pino giunge al capolinea: lo fa nella più sana e costruttiva delle maniere, con lei che viene trasferita in un altro istituto, ma con in mente progetti chiari per il futuro, e con lui che, con il cuore a pezzi, riesce a trovare comunque un equilibrio nella sofferenza. Lo abbiamo già detto in precedenza, ma giova ripeterlo: il personaggio di Pino è quello che è maggiormente cresciuto all’interno della struttura, nell’arco della serie, uno dei pochi che sembra pronto a veleggiare verso un futuro promettente.

Lo stesso non si può dire per Silvia. La ragazza ha riconosciuto in Angelo, il nuovo arrivato all’IPM, il ragazzo che potrebbe scagionarla dall’accusa dell’omicidio dell’avvocato D’Angelo, ma lui non sembra riconoscerla. E mentre una condanna a 20 anni di carcere pende sulla testa della innocente Silvia, il colpevole Micciarella roso dal senso di colpa rimane in silenzio, progettando una scalata alla mala vita napoletana insieme al fratello, che sembra aver tagliato i ponti sia con Eduardo che con Rosa.

“È una bella direttrice”

La scrittura di Mare Fuori 4 continua a lasciare perplessi, nella misura in cui mentre alcuni passaggi sembrano tratti da una soap opera della peggiore specie, molti altri momenti sono di grande bellezza e profondità, come il rapporto che nasce tra Rosa e la direttrice Sofia. Arrivata come una dura e inflessibile detentrice del potere all’IPM, la donna ha cominciato piano piano, nel corso di tutta la serie e grazie all’influenza positiva di Beppe e di Massimo, a capire qual è il vero compito dell’istituto che gestisce, diventando più umana e materna verso dei ragazzi che, nella maggior parte dei casi, sono solo poveri disgraziati senza una direzione. La Sofia di Lucrezia Guidone cresce moltissimo nell’arco della stagione e i fan se ne renderanno conto con grande piacere.

Un finale enfatico

Tra addii e arrivederci, colpi di scena che difficilmente i fan perdoneranno e un finale aperto su un crimine dall’autore misterioso, Mare Fuori 4 si chiude con una promessa di rinnovo e una piacevole sensazione di soddisfazione, soprattutto per quei personaggi che hanno trovato la loro strada. Importante sottolineare come, proprio per il gran finale, l’enfasi di messa in scena, regia e recitazione sia tornata a accentuarsi, tanto da diventare quasi caricaturale in alcune circostanze.

Non si tratta propriamente di un difetto, perché in molte circostanze, soprattutto nelle sequenze legate al personaggio di Rosa Ricci, si predilige la costruzione di scene che sembrano uscite più da una pubblicità di moda che da una serie su ragazzi difficili. L’immagine diventa patinata, la recitazione stentorea e tutto contribuisce a creare un linguaggio estremamente specifico e caratteristico dello show, inconfondibile rispetto a qualsiasi altro prodotto visto fino a questo momento.

Mare Fuori 4 ci lascia amarezza ma anche serenità, perché se è vero che la vita è imprevedibile e troppo spesso questi ragazzi sono in balia di forze più grandi di loro, la speranza del “mare fuori” resta la motivazione migliore.

- Pubblicità -
RASSEGNA PANORAMICA
Chiara Guida
Articolo precedenteC’era una volta in Bhutan, il trailer del nuovo film di Pawo Choyning Dorji
Articolo successivoI bambini di Gaza: recensione di un film da vedere
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
mare-fuori-4-episodi-13-e-14Mare Fuori 4 ci lascia l’amarezza ma anche serenità, perché se è vero che la vita è imprevedibile e troppo spesso questi ragazzi sono in balia di forze più grandi di loro, la speranza del “mare fuori” resta la motivazione migliore.