Still Up: recensione della serie Apple Tv+

La serie è disponibile su Apple Tv+ dal 22 settembre con i primi tre episodi, seguiti da un episodio settimanale ogni venerdì, fino al 27 ottobre.

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Still Up” significa, letteralmente, “ancora su”, figurativamente è un’espressione molto sintetica che in inglese indica l’essere ancora svegli, anche a tarda ora. E quale miglior titolo potevano trovare Steve Burge e Natalie Walter per la loro nuova insolita commedia romantica che racconta di una relazione tra due persone che soffrono di insonnia?

 

Still Up, la trama

Danny e Lisa sono due amici accomunati da un disturbo molto fastidioso per quanto comune: entrambi sono insonni, per cui, ogni volta che il mondo va a dormire, loro restano svegli, a parlare, a raccontarsi, a farsi ridere molto e con grande frequenza. Una relazione, la loro, che sembra essere l’amicizia perfetta: i due sono leggeri, senza mai sottovalutare le paure e le incertezze dell’altro, sono aperti e intimi, sono onesti, su tutto. Tranne in merito a quello che provano l’uno per l’altra. E dopotutto non c’è niente che possano dirsi, perché se Danny ha una fortissima paura di uscire di casa causata da un trauma che ma mano si svelerà, Lisa ha una relazione stabile e una figlia molto piccola. I due condividono soltanto la notte, quel momento di disagio che deriva dal non riuscire a riposare, ma che per loro diventa una finestra sul mondo dell’altro, alla ricerca di una gioia, o forse di un amore, che sembra impossibile.

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Antonia Thomas e Craig Roberts sono gli splendidi protagonisti di Still Up, dal 22 settembre su Apple TV+ con i primi tre episodi, seguiti da un episodio settimanale ogni venerdì, fino al 27 ottobre. La serie, ideata e scritta da Steve Burge e Natalie Walter, nasce come risposta al lockdown, un germe nato da quel momento che unisce tutto il mondo in cui telefoni, chat e videochiamate tenevano unito un mondo in isolamento. E sebbene proprio quel mondo faccia di tutto per lasciarsi indietro quei mesi, le conseguenze di quella chiusura forzata incidono ancora sulla psiche di molti.

L’insonnia come finestra su un mondo possibile

E così l’insonnia, che per chiunque è una condanna, per Danny e Lisa diventa un momento quasi romantico di condivisione e di sfogo. Le puntate sono infatti tutte ambientate di notte, nel corso di una telefonata trai due protagonisti, e questa struttura consente di raccontare tre storie contemporaneamente, rendendo molto ricco ogni minuto che si vede a schermo. Da una parte abbia infatti due storie che si svolgono contemporaneamente, ovvero quella che vive Lisa e quella che vive Danny, ma allo stesso tempo abbiamo anche la storia che si raccontano i due al telefono, e quindi si vede crescere, episodio dopo episodio, questa relazione così insolita eppure così intima.

Still Up parla infatti di relazioni, in particolare di relazioni romantiche ma da un punto di vista insolito e bizzarro che ha allo stesso tempo la caratteristica di risultare anche confortevole e rassicurante. Nessuno dei due protagonisti è un eroe romantico da manuale, ma entrambi compiono il loro viaggio verso un mondo di possibilità. Quello che di questo viaggio rimane nel cuore dello spettatore è l’umorismo, l’ironia, ma anche il forte senso di solitudine che pervade queste due anime isolate dal mondo che dorme, sveglie e vigili in una Londra notturna in cui tutto sembra possibile.

Diretta dal candidato al premio BAFTA John Addis, Still Up è una produzione originale Various Artists Limited per Apple TV+, e si avvale della produzione esecutiva di Paul Schlesinger e Phil Clarke, con la produzione di Arabella McGuigan.

Sommario

Still Up parla infatti di relazioni, in particolare di relazioni romantiche ma da un punto di vista insolito e bizzarro che ha allo stesso tempo la caratteristica di risultare anche confortevole e rassicurante.
Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.

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