L’attesa è finita e finalmente, a partire dal 14 aprile, a più di due anni di distanza dalla fine della prima stagione, The Last of Us Stagione 2 torna sul piccolo schermo (in Italia su Sky e NOW) per continuare il suo suggestivo e doloroso racconto dell’avventura di Ellie e Joel. Il primo episodio della seconda stagione ci mostra Joel (Pedro Pascal) e Ellie (Bella Ramsey) che vivono, sembra da un po’ a Jackson Hole, Wyoming, una ex località sciistica trasformata in rifugio sicuro contro l’apocalisse provocata dal fungo Cordyceps.
La pace apparente della colonia però nasconde le conseguenze di quello che era accaduto alla fine del primo ciclo: Joel ha mentito a Ellie sulla strage avvenuta nell’ospedale di Salt Lake City, dove ha sterminato i medici per salvarla, sapendo che avevano intenzione di sacrificarla per estrarre dal suo corpo una possibile cura.
The Last of Us Stagione 2, Ellie contro Joel nel primo episodio
Lo spettatore è messo davanti a un conflitto esplicito del quale però si tacciono le ragioni. Non sappiamo ancora (non nel primo episodio, almeno) se Ellie abbia scoperto la verità da sola o se Joel abbia confessato, tuttavia tutto l’episodio è costruito su un’astio che potrebbe anche essere solamente quello dell’adolescente che rifiuta l’autorità paterna, i suoi consigli, il suo punto di vista e in definitiva il suo affetto. L’ostilità della ragazza non è spiegata né verbalizzata, ma gli occhi di Ramsey sono inequivocabili, e la risposta a quegli sguardi di pascal basta a spezzarci il cuore.
La serie abbandona l’impostazione itinerante della prima stagione per soffermarsi sulla vita quotidiana nella comunità di Jackson. Questo cambio di ritmo permette agli spettatori di respirare, ma anche di comprendere meglio i personaggi e il loro nuovo mondo. Si sviluppano tematiche profonde come il rapporto tra vendetta e misericordia, e la difficile distinzione tra ciò che facciamo per noi stessi e ciò che facciamo per gli altri. La dimensione della comunità comincia a prendere il sopravvento così come la necessità di avere accesso a esperienze normali e umane, che il mondo distopico sembrava aver reso impossibili da vivere.
Un racconto più frammentato rispetto alla prima stagione
La seconda stagione si presenta fin da subito come una narrazione più frammentata rispetto alla precedente, e ciò riflette fedelmente la struttura del videogioco The Last of Us: Part II, da cui è tratta. Gli showrunner Craig Mazin e Neil Druckmann, anche co-creatore del gioco originale, rimangono fedeli al materiale di partenza, ma arricchiscono la storia con sfumature e dettagli che solo un linguaggio audiovisivo seriale può offrire.
La comunità di Jackson viene esplorata in modo accurato: c’è un’economia del baratto, un sistema di pattugliamento e persino un governo democratico. Joel vive con il fratello Tommy (Gabriel Luna) e la cognata Maria (Rutina Wesley), che sono tra i leader della comunità. Ellie, nel frattempo, si allena con Jesse (Young Mazino, già noto per Beef) e vive un’intensa amicizia con Dina (Isabela Merced), destinata a diventare qualcosa di più.
Il cast di The Last of Us Stagione 2 si arricchisce anche della presenza di Catherine O’Hara, che interpreta Gail, la terapista della comunità: un personaggio sorprendente in un contesto post-apocalittico, che però rende più umano e realistico il dramma interiore dei protagonisti. Joel, infatti, si rivolge a lei per parlare di problemi apparentemente normali, come il distacco con sua “figlia”. Ma sotto la superficie, la tensione è tutt’altro che ordinaria e O’Hara, nota ai più come una grande interprete comica, conferma di padroneggiare con altrettanta intensità ed efficacia un registro decisamente più drammatico.
Dal punto di vista visivo, la serie continua a stupire. Le ambientazioni abbandonate, ormai inghiottite dalla natura, sono rese con un’estetica mozzafiato. Gli effetti speciali sono al servizio della narrazione, un contributo decisivo a rendere credibili le immagini e autentiche le emozioni, e il primo episodio include una sequenza d’azione memorabile diretta da Mark Mylod (Succession, Game of Thrones).
L’esordio di Abby
Tra le novità più attese di questa stagione c’è l’introduzione di Abby, interpretata da Kaitlyn Dever. Tuttavia, in questo primo episodio, la sua presenza è marginale, quasi simbolica, e lascia intuire eventi futuri molto significativi per lo sviluppo della trama. Il cuore emotivo dell’episodio restano Joel e Ellie, e Bella Ramsey dimostra una volta di più di essere perfettamente all’altezza del ruolo: il passaggio da ragazzina ribelle ad adolescente tormentata è credibile e commovente, mentre Pascal si conferma capace di un’intensità struggente e malinconica disarmante.
The Last of Us Stagione 2 torna con un episodio che supera le aspettative per intensità emotiva e profondità narrativa. Pur rinunciando all’immediatezza del viaggio e a parte dell’azione che aveva reso mozzafiato l’inizio del primo ciclo, la serie trova nuova forza nella costruzione di un mondo più stabile e nei personaggi che lo abitano. È un inizio potente per una stagione che promette di essere ancora più straziante e coinvolgente della precedente.
The Last of Us Stagione 2
Sommario
Un inizio potente per una stagione che promette di essere ancora più straziante e coinvolgente della precedente.