La prima Catwoman Julie Newmar, classe ’33, ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni sulle sue “eredi” e sulle differenza tra il suo Batman – la serie televisiva andata in onda alla fine degli anni ’60 – e gli sviluppi più o meno recenti delle avventure dell’uomo pipistrello. Leggiamo qualche passaggio dell’intervista. Innanzitutto, la Newmar ha fornito un profilo della sua Catwoman, dicendo:

 

“Catwoman è il tipo che si siede in mezzo a un combattimento e si fa le unghie. Non è una che si interessa a stupidaggini del genere”

E’ arrivata poi la domanda sulla più degna Catwoman dopo di lei (tra le tante, ricordiamo Lee Meriwether, Michelle Pfeiffer, Halle Berry e, per Nolan, Anne Hathaway), con una risposta abbastanza laconica:

“No, niente nomi. Ammiro moltissimo Michelle Pfeiffer come attrice… e Anne Hathaway, anche se non l’ho ancora vista [alla Newmar manca Il cavalire oscuro – Il ritorno!], sono sicura che sarà divina”

Infine, interessanti parole su Adam West, il Batman che ha affiancato tra il 1966 e il 1968, e sull’evoluzione dell’universo dell’uomo pipistrello.

“Penso che [West] abbia interpretato la parte meglio di chiunque altro. Con tutti i costumi che ci sono adesso, sono davvero tante le cose che non si vedono più. Sai, quando sei tutto imbottito, molto macho… è come se il costume recitasse per te […] Batman si è evoluto troppo. E’ oscuro, penso fosse più divertente negli anni ’60. Poi c’è stato il Vietnam e ogni cosa s’è fatta cupa, cupa e ancora più cupa”

Un mix di verità e nostaglia, nella prole di Julie Newmar che, riflettendo sul suo indelebile passaggio in tv come Catwoman, ha chiuso l’intervista con un simpatico:

“It’s nice to be immortal”

Non c’è bisogno di traduzione!

Fonte: IBTimes

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