La lunga attesa sta per volgere
al termine. Infinite voci e congetture si sono succedute negli
ultimi anni e finalmente la curiosità potrà essere soddisfatta: il
prossimo 18 maggio uscirà nelle sale italiane The Tree of
Life, quinto film del regista texano Terrence Malick.
Si era detto che questo film doveva
essere il 2001: Odissea nello Spazio di Terry, che sarebbe dovuto
uscire già nel 2009 e che nel film ci saranno dinosauri e
astronauti insieme (una piccola conferma ce la da il trailer), ma
nonostante tutti questi rumors la curiosità non è stata ancora
placata. Malick torna, dopo più di trent’anni, a raccontare una
saga familiare, lo aveva infatti già fatto con i Giorni del Cielo,
raccontando una famiglia sui generis. Questa volta ci parlerà,
attraverso le sue immagini, di un padre, interpretato da Brad Pitt
anche produttore, che non riesce più ad essere in sintonia con la
sua famiglia, e dei suoi figli, che crescono all’ombra della sua
paura e nell’abbraccio della madre. Ma parallelamente verrà
raccontata anche la storia di Sean Penn, che interpreta uno di
questi ragazzini da adulto, che guarderà al passato riflettendo sul
suo futuro. Molte immagini e un trailer enigmatico hanno
accompagnato questi giorni e il 16 maggio sarà il grande momento al
Festival
di Cannes, luogo scelto da Terry per la presentazione al mondo
della sua ultima fatica.
E proprio di una fatica si
tratta, considerando il metodo di lavoro di un regista che si
occupa di ogni cosa, supervisionando, tagliando, cucendo e
rifacendo ogni minuto di film come se fosse l’unico, dilatando i
tempi di produzione in maniera spropositata e irriverentemente
costosa per i produttori che tuttavia, considerando poi i suoi
risultati artistici, non si fanno (quasi) mai pregare. Artista che
sfiora la sociopatia, Malick incanta gli spettatori con il suo
stile sospeso e introspettivo, che riesce a dare profondità
alle sue storie con pochi tratti di luce, regalando
all’inquadratura una staticità viva, respirante, e che fa della
voce fuori campo una sorta di quarta dimensione che arricchisce e
chiarisce pur non spiegando mai quello che viene mostrato. The Tree
of Life arriva quindi al cinema con un grande bagaglio di
responsabilità, poiché porta con sé tante aspettative che aspettano
di essere mantenute, ma qualunque sarà l’esito del film, la
proiezione sarà, come ogni approdo di Malick al cinema, un
evento.