Biancaneve e il cacciatore: la spiegazione del finale del film

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Biancaneve e il cacciatore (qui la recensione) del 2012 propone una riscrittura oscura e coraggiosa della celebre fiaba dei fratelli Grimm, allontanandosi dalla versione tradizionale per concentrarsi su temi di potere, vendetta e redenzione. La storia di Biancaneve diventa quella di una giovane donna che non si limita a subire le circostanze, ma lotta attivamente per liberare il suo regno dal giogo della perfida Regina Ravenna. Il film mette in primo piano la trasformazione della protagonista da vittima a eroina capace di affrontare le proprie paure e responsabilità.

Questa rilettura della fiaba si inserisce in maniera convincente all’interno del genere fantasy epico, combinando elementi classici con azione, dramma e scene visivamente spettacolari. La figura del cacciatore, interpretato da Chris Hemsworth, viene arricchita con un arco narrativo di redenzione e complessità emotiva, diventando non solo un alleato della principessa, ma anche un personaggio con motivazioni e conflitti propri. Il tono del film è più cupo rispetto alle versioni precedenti, riflettendo l’evoluzione del genere dark fantasy negli anni Duemila.

Il film introduce inoltre particolarità visive e narrative che ne distinguono l’interpretazione dalla fiaba originale: gli effetti speciali e le ambientazioni gotiche creano un mondo fiabesco ma credibile, popolato da creature magiche e scenari minacciosi. La relazione tra Biancaneve e Ravenna è sviluppata con sfumature psicologiche più profonde, evidenziando un conflitto tra luce e oscurità, innocenza e ambizione. Nel resto dell’articolo si proporrà una spiegazione dettagliata del finale del film, analizzando come le scelte narrative rafforzino questi temi e la crescita della protagonista.

Biancaneve e il cacciatore cast

La trama di Biancaneve e il cacciatore

La vicenda si apre nel regno del sovrano Magnus. Questi, insieme alla figlia Biancaneve, si trova a vivere il lutto per la scomparsa della regina Eleanor. Per sopperire a questa mancanza, l’uomo decide quanto prima di risposarsi, scegliendo come nuova regina una donna di nome Ravenna, che ha salvato dall’Armata Oscura, un gruppo di invincibili guerrieri che da tempo minaccia i regni di quella regione. Durante la prima notte di nozze, però, Ravenna si rivela essere una potente strega, a capo proprio dell’Armata. Ucciso il re Mangus, diviene ora lei l’unica regnante. Come suo primo atto, per evitare insubordinazioni, fa catturare Biancaneve, la quale viene rinchiusa per anni in una torre del palazzo.

Con il passare del tempo il regno vive un inarrestabile declino, segnato dalla povertà e dalla paura. Mentre questo deteriora, la regina Ravenna sembra invece divenire ogni giorno più giovane e bella. Ella prosciuga infatti con un maleficio la bellezza delle ragazze del luogo, mantenendo così immutabile la propria natura. I suoi sogni di gloria vengono però minati il giorno in cui lo Specchio Magico la avverte di stare in guardia contro Biancaneve. La giovane, ormai cresciuta, riesce infatti a fuggire dalla torre in cui era stata rinchiusa. Nascostasi nel bosco, per lei sembra non esserci più alcuna possibilità di salvezza. Quando tutto sembra perduto, però, Biancaneve si imbatte nel cacciatore Eric e in otto buffi ma combattivi nani, i quali potrebbero rivelarsi i suoi alleati migliori.

La spiegazione del finale del film

Il terzo atto di Biancaneve e il cacciatore si apre con la caduta di Biancaneve sotto l’effetto della mela avvelenata. La giovane viene trasportata al castello del Duca Hammond, dove William e il Cacciatore cercano di salvarla. Nonostante il bacio di William sembri vano, una seconda lacrima di vero amore spezza l’incantesimo, risvegliando Biancaneve . La rinascita della principessa segna l’inizio della resistenza contro Ravenna, con Biancaneve che assume un ruolo attivo nel mobilitare l’esercito del Duca per riconquistare il regno e affrontare la regina malvagia nel confronto finale. La battaglia culmina nella resa dei conti tra Biancaneve e Ravenna.

I nani e l’esercito del Duca infiltrano il castello attraverso i sotterranei, aprendo le porte agli assedianti. Durante il duello finale, Biancaneve applica le tecniche di combattimento apprese dal Cacciatore e riesce a trafiggere il cuore di Ravenna, eliminando la minaccia.  La regina muore, il regno viene liberato e Biancaneve viene incoronata nuova sovrana di Tabor. La scena finale mostra la principessa al centro della sua gente, simbolo di rinascita e giustizia. Questo finale sottolinea la crescita di Biancaneve da vittima a leader consapevole e determinata. L’uso della mela avvelenata come catalizzatore permette di mostrare non solo la fragilità iniziale della protagonista, ma anche la sua resilienza.

Biancaneve e il cacciatore film

La vittoria su Ravenna non è solo fisica, ma anche simbolica: Biancaneve affronta la paura, la manipolazione e il potere corrotto, incarnando i valori di coraggio, giustizia e responsabilità verso il suo popolo, temi ricorrenti nella rilettura dark fantasy della fiaba classica. Il finale completa il percorso di emancipazione di Biancaneve , mostrando come l’unione tra saggezza, forza interiore e aiuto degli alleati possa sconfiggere il male. La protagonista non solo sconfigge Ravenna, ma dimostra che il vero potere risiede nel cuore e nella determinazione. La risoluzione enfatizza l’importanza della guida morale e della capacità di ispirare fiducia negli altri, mentre il regno di Tabor torna a vivere nella pace.

Il film chiude così un arco narrativo in cui il protagonismo femminile emerge come elemento centrale dell’epica fantasy moderna. Il messaggio che il film lascia allo spettatore riguarda la responsabilità individuale e la forza della scelta: Biancaneve dimostra che il coraggio non consiste solo nella forza fisica, ma nella determinazione a proteggere ciò che si ama e a lottare per la giustizia. La narrazione enfatizza il valore della leadership etica e della resilienza di fronte a sfide sovrumane. La fiaba, pur in chiave oscura e adulta, trasmette un’idea di speranza e integrità, suggerendo che il bene, se guidato da cuore e saggezza, può prevalere anche contro forze apparentemente invincibili.

Il sequel del film

Dato il buon successo del film, i produttori decisero di realizzare quanto prima un sequel. Nel corso degli anni, tuttavia, il progetto si trasformò in un ibrido che mescola prequel e sequel. Uscito al cinema nel 2016 con il titolo di Il cacciatore e la regina di ghiaccio, questo si concentra infatti nella prima parte del film nel raccontare la storia del cacciatore Eric, mentre nella seconda parte le vicende si svolgono sette anni dopo gli eventi del primo film. Il personaggio di Biancaneve non compare nel film, mentre oltre a Hemsworth e la Theron, nuovamente nei rispettivi ruoli, si sono aggiunti nuovi interpreti. In particolare, Emily Blunt dà vita a Freya, la regina di ghiaccio, e Jessica Chastain a Sara la guerriera.

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Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
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