Il regista tedesco Edward Berger (Niente di nuovo sul fronte Occidentale) difende l’inaspettato finale del suo ultimo film Conclave (2024). Basato sull’omonimo romanzo del 2016, il thriller politico vede Ralph Fiennes nei panni del cardinale Thomas Lawrence, che viene incaricato di qualcosa che inizia a sembrare sempre più impossibile: eleggere il prossimo papa. Ambientato all’interno del Vaticano, Lawrence deve destreggiarsi tra tensioni politiche, spirituali e personali tra i suoi pari e potenziali candidati e, in ultima analisi, affrontare il futuro incerto e traballante della Chiesa cattolica.
Attenzione! Seguono Spoiler su Conclave
In un’intervista con Vanity Fair, Berger interviene sull’audace finale di Conclave e sulla possibilità che questo susciti indignazione tra il pubblico religioso. Fedele al romanzo, il thriller offre un audace colpo di scena alla fine del film: il prossimo papa eletto Benitez (Carlos Diehz) è nato intersessuale. Il regista del film ha affrontato la questione, riconoscendo la natura controversa della conclusione del film e affermando la sua intenzione di accendere il dibattito, piuttosto che puntare a un accordo universale.
Non tutti devono essere d’accordo con il film. Amo quando le persone non sono d’accordo e possiamo discutere a riguardo, una discussione davvero animata. Questo è ciò che Benitez vuole fare: unire le persone, promuovere la discussione e non soffocarla. Quindi se le persone non sono d’accordo, il che, a dire il vero, accadrà ovviamente. Ma non mi sto preparando, perché sento che cerchiamo di gestire [la rivelazione] con diligenza, sensibilità senza usarla come espediente narrativo o altro. Non è nemmeno un’azione di demolizione della chiesa. Guarda davvero le persone di quella fede con onestà, cercando di capire e servire la storia di tutti.
Cosa significa per il pubblico la risposta del regista di Conclave
Il regista invita gli spettatori a esplorare la fede e la complessità umana
I commenti di Berger suggeriscono che non solo accetta, ma accoglie con favore una serie di interpretazioni e reazioni all’audace finale di Conclave. La sua risposta sottolinea la sua convinzione nel valore delle discussioni cinematografiche, specialmente per i film che toccano argomenti delicati come la fede e il potere istituzionale. Incoraggiando il pubblico a impegnarsi in una “discussione animata”, Edward Berger sottolinea il rispetto per le diverse prospettive e invita gli spettatori a esaminare le proprie convinzioni e i propri pregiudizi nel contesto dei temi del film, che circondano persino l’incertezza stessa.
Per molti versi, la prospettiva di Berger consente al pubblico di vivere Conclave senza aver bisogno di una conclusione certa per convalidare le proprie opinioni. Questa scelta consente agli spettatori di giungere alle proprie interpretazioni, soprattutto considerando l’argomento sfumato che il film esplora. Infatti, il regista insiste sul fatto che la maggior parte delle persone non vuole comunque parlare del finale. Osserva: “In genere vogliono solo parlare [del] sentimento delle diverse agende politiche, che sembrano rispecchiare il discorso del giorno”.