Ci sono molti tropi horror che il pubblico conosce fin troppo bene, ed è proprio questo che rende un film come Man in the Dark (qui la recensione) una boccata d’aria fresca. È un film horror ideale da guardare se si odia il gore, ma si apprezza un buon rovesciamento della fortuna. Nel film, lo spettatore assiste infatti agli eventi dalla prospettiva di un gruppo di ladri, che hanno motivazioni abbastanza comprensibili da farci fare il tifo per loro mentre si introducono nella casa di un anziano cieco. La casa in sé è abbastanza bella, mentre la strada in cui si trova è deserta, il che significa che non c’è nessuno in giro ad aiutare nessuno.
Quando però l’anziano, di nome Norman Nordstrom, inizia a dare la caccia ai ladri, si crea un film agghiacciante che deve essere visto per essere creduto. A dirigere il film vi è Fede Álvarez, qui al suo secondo lungometraggio dopo il remake de La casa. Prodotto da Sam Raimi, il film si è affermato come uno dei titoli più apprezzati del suo anno per il genere thriller, ottenendo grande popolarità proprio per le sue novità narrative come anche per la grande suspense offerta. Qui di seguito, però, andiamo alla scoperta del suo finale e di alcune curiosità a riguardo.
La spiegazione del finale di Man in the Dark: Norman Nordstrom è ancora là fuori
Tre ladri entrano in casa e solo uno ne esce. Rocky (Jane Levy) riesce a uscire, ma solo dopo aver brutalmente picchiato e sparato all’anziano (Stephen Lang), dandolo per morto. È pronta a ricominciare una nuova vita con la sorellina, quando vede però un notiziario che parla di una rapina a mano armata. Il giornalista racconta di come due persone si siano introdotte in casa di Nordstrom, costringendolo a difendersi. Non solo il telegiornale ci dice che l’uomo è ancora vivo, ma che ha scelto di proposito di mentire alle autorità dicendo che un’altra persona era coinvolta nell’irruzione.
Dopo il servizio, Rocky e Diddy (Emma Bercovici) se ne vanno per la loro strada, a Los Angeles, lontano dall’anziano. Se c’è una cosa che è chiara, è che Rocky non riuscirà mai a sfuggire al trauma che ha subito mentre era in casa sua. Quando Norman guarda un’ultima volta la telecamera del telegiornale prima di essere portato via, si può quasi vedere un sorriso sotto il respiratore che indossa, come se sapesse che lei lo sta guardando e le mandasse dunque un preciso messaggio: non potrai mai dimenticare ciò che è accaduto e non riuscirai mai a dimenticarmi.
Originariamente il film aveva un finale molto più cupo
Il finale originale di Man in the Dark sarebbe stato, in modo abbastanza inquietante, ancora più deprimente. Se avete visto il film, ricorderete senza dubbio la scena in cui Norman rivela come ha rapito la donna che ha ucciso sua figlia. In seguito insemina la donna artificialmente in modo che possa avere una figlia sostitutiva, ma nel caos la donna finisce per morire. Norman procede a legare Rocky per farle lo stesso effetto, ma lei viene salvata all’ultimo momento.
In un’intervista con lo sceneggiatore Rodo Sayagues, pubblicata da Cinema Blend, si parla del finale originale, più cupo: “Così la botola passava davanti a lei e poi usciva una mano che le afferrava la gamba e la trascinava dentro. Quando la polizia arriva, non la trova mai perché quella parte della cantina era più nascosta. È all’interno del muro. In realtà è sotto la casa del vicino – è un tunnel che si collega all’altra casa abbandonata accanto e quella è la cantina che stava usando”.
Sarebbe sicuramente una nota dolente vedere Rocky rinchiusa, soprattutto se si considera che non ci sarebbe stato nessuno a salvare sua sorella dalla madre violenta. Sayagues prosegue parlando del motivo per cui hanno deciso di cambiare: “Nel mito della narrazione, lei meritava di vincere. Era davvero deprimente. Era uno di quei momenti tipo ‘Oh, cazzo, davvero? Dopo tutto questo e poi finisce lì?”. Si è così optato per il finale poi visto al cinema, che rivelando però che Norman è ancora vivo lascia intendere possibili nuovi orrori.
Il sequel L’uomo nel buio – Man in the Dark
Dato il successo del film e l’essere ancora vivo di Norman, nel 2021 è poi stato portato al cinema un sequel, dal titolo italiano L’uomo nel buio – Man in the Dark (qui la recensione). La principale differenza, in ogni caso, sta nel fatto che l’uomo nel buio del titolo non è più l’antagonista, bensì l’eroe di questo nuovo racconto. Data la popolarità da lui riscontrata con il primo film, si è infatti deciso di spostare su di lui, il suo passato e le sue abilità tutte le attenzioni del caso. Una scelta che ha decretato il successo anche di questo sequel. Sappiamo ora che un terzo capitolo è in fase di sviluppo.
Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV
È possibile fruire di Man in the Dark grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Netflix, Tim Vision, Infinity+ e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di lunedì 21 ottobre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.