L’ultimo film nordico di Netflix, Mango, è ambientato in un hotel di lusso a Malaga. Mentre supervisiona un importante progetto, la determinata direttrice dell’hotel Lærke (Josephine Park) si ritrova in conflitto con Alex (Dar Salim), un ex avvocato che si rifiuta di vendere la sua piantagione di mango. Sua figlia, Agnes (Josephine Højbjerg), che si aspetta una vacanza rilassante con la madre raramente disponibile, viene coinvolta in un’inaspettata tensione. Mentre le emozioni emergono e la lealtà viene messa alla prova, tutti e tre si trovano ad affrontare scelte che potrebbero cambiare le loro vite per sempre.
Il regista di Mango è Mehdi Avaz
Il film è diretto dall’iraniano Mehdi Avaz, i cui precedenti lavori includono A Beautiful Life, Toscana, Kollision e While We Live. Il film è scritto dal fratello di Mehdi, Milad Schwartz Avaz, i cui precedenti lavori includono Grow / Alfa, STHLM Blackout, Better Times e While We Live.
I protagonisti del film
- Alex – Dar Salim (Sons, The Covenant, Darkland)
- Lærke – Josephine Park (Baby Fever, Oxen)
- Agnes – Josephine Højbjerg (The Bridge)
- Paula – Sara Jiménez (Julieta, Caronte)
- Joan – Paprika Steen (Families Like Ours)
- Tom – Anders W. Berthelsen (Held for Ransom)
- Kristian – Sebastian Jessen (While We Live)
Il film
Mango è un caldo dramma romantico ambientato nella lussureggiante cornice di Malaga, in Spagna. Il film segue Lærke (Josephine Park), un’ambiziosa direttrice d’albergo incaricata di sviluppare un resort di lusso in una piantagione di mango di proprietà di Alex (Dar Salim), un ex avvocato con un tragico passato. Lærke porta con sé la figlia adolescente Agnes (Josephine Højbjerg), sperando in un raro momento di connessione. Ciò che si dipana è una storia d’amore inaspettato, crescita personale e riscoperta della gioia nei luoghi più improbabili.
Josephine Park e Dar Salim offrono solide interpretazioni nei ruoli principali. Park incarna con precisione la professionista cittadina motivata ed emotivamente riservata, mentre Salim porta un calore silenzioso e sincero ad Alex, un uomo ancora legato al dolore. La loro alchimia è innegabile e la loro relazione in evoluzione – con tanto di incomprensioni, legami riluttanti e infine svolte emotive – segue il cliché consolidato del “da nemici ad amanti”. È affascinante, seppur prevedibile, e ricorda la formula confortante dei romanzi rosa in stile Hallmark.
Il cast di supporto aggiunge spessore alla storia, in particolare Josephine Højbjerg nel ruolo di Agnes, l’archetipo dell’adolescente scontrosa. Il suo rapporto teso con la madre e la delusione per non essere stata ammessa alla facoltà di architettura forniscono profondità emotiva, sebbene il suo arco narrativo appaia un po’ poco sviluppato. Anche Sara Jiménez e Paprika Steen appaiono in ruoli minori ma vivaci che contribuiscono a dare corpo alla comunità locale.
Visivamente, Mango è una vera delizia. Il film sfrutta appieno la bellezza naturale di Malaga, con ampie inquadrature di strade di montagna polverose, tramonti al tramonto e la campagna vibrante. La finca dove alloggiano Lærke e Agnes è un personaggio a sé stante: le sue pareti giallo senape, le porte verdi e le intricate piastrelle blu evocano un senso di fascino rustico e calore mediterraneo. La fotografia immerge ogni ambiente in una luce baciata dal sole, esaltando il fascino accogliente ed evasivo del film.
La colonna sonora è un delizioso mix di Motown anni ’70, funk e soul, che aggiunge un’energia giocosa al tono altrimenti pacato. Completa i ritmi emozionali del film e infonde un senso di nostalgia e ritmo che ne mantiene vivace il ritmo.
Sebbene Mango non apra nuovi orizzonti narrativi, offre sufficiente bellezza paesaggistica, interpretazioni sentite e momenti spensierati da tenere gli spettatori coinvolti per tutti i suoi 96 minuti di durata. È un film che trasmette emozioni positive, che si affida alle convenzioni del genere ma lo fa con sincerità e fascino. Per gli amanti dei drammi romantici con un tocco europeo, Mango è una dolce e soleggiata fuga.
