Sembra che ormai ci sia spazio solo per l’errore nel finale, la scivolata in vista del traguardo, ma gli Oscar 2017 hanno molto da offrire a chi vuole chiacchierarli e criticarli, con un pizzico di malizia e con lo sguardo cinico di chi, onestamente, non rischia niente, seduto a casa, sul proprio divano, a fare il tifo per un film o per l’altro.
Justin Timberlake e il discorso di apertura di Jimmi Kimmel
A noi, Justin Timberlake “ci piace”. Oltre ad aver invaso il red carpet con la sua bontà, triplicata dalla vicinanza dell’altrettanto magnifica consorte Jessica Biel, Justin ha aperto le danze con il suo Can’t Stop the Feeling. Dolby in piedi a ballare e lui, nella folla, corre da Jessica, per ballare con lei. Segue Jimmy Kimmel, che parte con il piede giusto, azzecca un paio di battute efficaci (“Quest’anno la Nasa è nera e il jazz è bianco” su tutte), paga il debito tributo a Trump (con tanto di Tweet che gli invierà più tardi) e colpisce tutti con la sua eleganza e puntualità nel dosare ironia e impegno. Ottima partenza.
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Matt Damon vs Jimmy Kimmel
Per gli appassionati
dello show business americano, si tratta di una faida lunga e ben
nota (qui per sapere come tutto è
cominciato). Tra chiare prese in giro, sgambetti e battute, con
tanto di “ostruzionismo musicale” da parte di Kimmel, la faida si è
protratta a lungo, fino al finale in cui Kimmel ha dichiarato:
“Ecco un’altra occasione per veder perdere Matt Damon” riferendosi
alla sconfitta di Manchester By The Sea nella categoria miglior
film.
Katherine Johnson
Per quanto sia stato emozionante
vedere una vera eroina americana sul palco del Dolby, la sua
presenza è stata alquanto imbarazzata e rapida. La Johnson è
intervenuta, accompagnata sul palco, solo per un brevissimo saluto,
per poi mettersi da parte con il cast di Il diritto di Contare, che
ha presentato il premio al Miglior Documentario. Per chiudere la
sua apparizione, la Johnson ha anche involontariamente sabotato
l’ampio abito di Janelle Monáe, rimasto incastrato sotto le
ruote della sua carrozzella.
Caramelle dal soffitto
Si sa che la cerimonia degli oscar
è lunga e che le star sono affamate. Jimmy Kimmel ha quindi pensato
di far piovere da cielo caramelle e dolciumi, con grande gioia da
parte dei presenti. L’espediente, che ricorda la pizza di Ellen
Degeneres due anni fa, è stato simpatico, salvo poi reiterarsi per
altre due volte…
John Legend e il live
La La Land è stato nominato con ben
due brani per la migliore canzone originale, Audition e City of
Star (che ha poi vinto). A interpretare i brani è stato chiamato
John Legend, che ha recitato nel film al fianco di Ryan Gosling. Il
risultato è stato un momento di autentica magia. Sostenuto da una
scenografia spettacolare e sognante, il cantante ha riproposto i
brani secondo le sue corde, reinventandoli e rendendoli ancora più
preziosi.
La politica agli Oscar
Gli Oscar sono sempre stato un
palcoscenico “caldo” per commentare la politica degli Stati Uniti.
Quest’anno, con l’amministrazione Trump, anche di più. Si comincia
con le provocazioni di Jimmy Kimmel che durante il discorso di
apertura tira di nuovo fuori la questione “Meryl Streep è
sopravvalutata”, si prosegue con le varie dichiarazioni premiati,
premianti e ospiti, ad esempio Gael Garcia Bernal contro i
muri di ogni tipo. E poi il premio al bellissimo Il Cliente di
Asghar Farhadi, regista al suo secondo Oscar per il film straniero,
che non è interven uto a causa del Muslim Ban. Conseguente discorso
di ringraziamento per conto di terzi, con altra dichiarazione
contraria all’amministrazione. Il filo rosso di tutta la serata,
reiterato e puntuale. Niente affatto di intrattenimento.
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I quattro attori vincitori
I vincitori delle categorie riservate agli attori non hanno sorpreso nessuno, eppure hanno emozionato tantissimo. Dal discorso potente di Viola Davis, al commosso Mahershala Ali, passando per il teneramente a disagio Casey Affleck, fino alla splendente Emma Stone. Quattro belle performance riconosciute dall’Academy con la statuetta dorata. Certo, il caso di Ali resta “misterioso”, ma d’altronde tutta la categoria miglior non protagonista quest’anno lasciava a desiderare.
In Memoriam
Il tributo di quest’anno
è stato particolarmente lungo, annunciato da una commossa Jennifer
Aniston che ha ricordato anche Bill Paxton, scomparso poche ore
prima della cerimonia. Certo la mise oltremodo sexy dell’attrice
stonava un po’ con la situazione, ma il video è stato ugualmente
toccante (con la sola eccezione dello scivolone clamoroso
dell’Academy, di cui potete sapere di più qui).
Suicide Squad e Animali Fantastici
Il premio agli
italiani e la prima volta di Harry Potter. Di cosa parliamo? Ci
riferiamo ovviamente al miglior trucco, vinto da Suicide Squad e per cui ritirano il premio due
italiani e il primo premio oscar che conquista il franchise di
Harry Potter. Il cinecomic Warner Bros, uno dei film peggiori
dell’anno, ha vinto un meritato premio Oscar. Come è possibile?
Semplicemente per il fatto che un film non è fatto soltanto di
attori e regia, ma di tante piccole parti che contribuiscono a
costruirlo, nella sua forma complessa di opera d’arte collettiva.
Suicide Squad è stato un progetto difficile da mettere in piedi,
con esito incerto, eppure il lavoro fatto con il trucco è
certamente eccellente, con tanto di firma tricolore dal momento che
il premio è stato ritirato da Alessandro
Bertolazzi e Giorgio Gregorini insieme a
Christopher Nelson. Per quanto riguarda Animali Fantastici, Colleen
Atwood ha ritirato il premio per il suo magnifico lavoro ai
costumi, stabilendo un precedente per i film del franchise di Harry
Potter che non avevano mai raggiunto un Oscar, nonostante diverse
nomination (14 in tutto).
Michael J. Fox
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A bordo della Delorean, Michael arriva con Seth Rogen e si prende tutto l’affetto e l’applauso, con tanto di standing ovation, del Dolby Theatre. L’attore ha premiato il miglior montaggio, andato al film di Mel Gibson, La Battaglia di Hacksaw Ridge.
La busta sbagliata
Chiaramente chiudiamo con
il momento che passerà alla storia di questa edizione degli Oscar
2017 e forse di tutta la storia del premio. L’arrore dal backstage,
l’imbarazzo di Warren Beatty, Faye Dunaway che pensa di poter
risolvere la questione, cast e crew di La la Land che festeggia e
poi la verità e Barry Jenkins e compagnia che accorrono sul palco,
mentre il pubblico, in sala e da casa, non ha ancora ben capito
cosa accade. Jimmy Kimmel, per sua stessa ammissione, difficilmente
condurrà di nuovo un’edizione degli Academy Awards.