Nei giorni in cui ricorre tanto il decennale dalla scomparsa (1 marzo 2012) quanto il compleanno (4 marzo 1943), un ottimo modo per ricordare l’amato cantautore Lucio Dalla è, oltre a riascoltare i suoi incantevoli brani, guardare il documentario che il regista Pietro Marcello gli ha dedicato. Uscito nelle sale come evento nel luglio del 2021, Per Lucio è infatti una struggente lettera d’affetto al musicista bolognese che ha attraversato decenni della storia italiana caratterizzandola con la sua musica irriverente, poetica, anticonformista, sempre ricca di sentimenti. Per Lucio, tuttavia, non è il classico documentario sulla vita di un’artista, bensì un racconto che intreccia questa con la realtà e l’immaginazione.
Marcello, autore di affascinanti documentari come Il passaggio della linea e La bocca del lupo, ma anche del film Martin Eden, con protagonista Luca Marinelli, si avvale come suo solito di filmati di repertorio provenienti da ogni tempo e luogo per accompagnare il racconto della crescita artistica di Dalla con visioni e suggestioni che la arricchiscono. Si effettua così un vero e proprio tuffo visivo e sonoro nell’immaginario poetico del cantautore, diviso tra leggerezza e momenti di più serio e cupo impegno politico e sociale. Allo stesso tempo, si va così a delineare l’innumerevole quantità di sfumature presenti in Dalla, che passava dall’essere un istrione ad un comico, ma anche un jazzista, viandante, eroe, poeta, cantore, profeta, trasformista e provocatore.
Per Lucio: dalle origini alla consacrazione
Nel corso della narrazione proposta da Marcello, tutti gli elementi presenti riportano alla luce l’avventura di Dalla e le sue molte vite. Si parte naturalmente con il faticoso esordio e l’entusiasmo per la prima ascesa al successo, dalla fortunata collaborazione con il poeta Roberto Roversi, fino e alla consacrazione come autore colto e popolare. Le sue liriche e le sue musiche dipingono così un’Italia sotterranea e sfumata, immergendo lo spettatore in una libera narrazione del Paese che attraversa tanto il boom economico che i tragici eventi del periodo legato alla fine degli anni’ 70. Più nello specifico, si passa dal racconto della città di Bologna, luogo natìo di Dalla, fino alla strage che colpì la stazione ferroviaria del capoluogo dell’Emilia-Romagna il 2 agosto del 1980.
Non mancano però anche ricordi più spensierati, come le incursioni televisive di Dalla e gli eventi che fecero nascere in lui le idee per quelli sarebbero poi diventati alcuni dei suoi brani di maggior successo e più amati dal pubblico. Attraverso le parole dello storico manager Tobia Righi e dell’amico di sempre Stefano Bonaga, infine, si delineano ulteriori aspetti, curiosità e aneddoti sul mitico Dalla. In tutto ciò, l’attenzione del regista si accosta a quella nota di Dalla per gli ultimi, gli emarginati, rendendoli protagonisti di diversi momenti del documentario. Lo stesso Marcello, d’altronde, aveva già reso quei personaggi il cuore dei suoi precedenti lungometraggi, attraverso cui far trasparire il vero volto di un’Italia nascosta ma forte.
Per Lucio: le canzoni di Dalla e i materiali d’archivio
Naturalmente ad accompagnare la narrazione vi sono le canzoni di Dalla, brani che hanno saputo in modo più o meno esplicito raccontare il Paese, i suoi abitanti e i suoi sconvolgimenti. Si compie così un viaggio attraverso canzoni simbolo come Lunedì Film, Il fiume e la cittá, Itaca, È lì, La Canzone di Orlando, L’operaio Gerolamo, La Borsa Valori, Mille Miglia, Intervista con l’avvocato, I muri del ventuno, Quale allegria, Come è profondo il mare, Mambo, Il Parco Della Luna, Balla Balla Ballerino e Futura. In ognuno di questi, raccontati nella loro genesi e nel loro successo, Dalla sapeva inserire tanto acute descrizioni dell’animo umano quanto di ciò che vedeva accadere quotidianamente davanti ai suoi occhi.
Come già accennato, particolare importanza nel film la ricoprono anche i tanti materiali d’archivio che Marcello ha ricercato per ampliare il raggio d’azione del suo racconto. Egli ha infatti attinto dall’infinito bacino dei repertori pubblici e privati, storici e amatoriali, grazie ai materiali d’archivio di Istituto Luce Cinecittà, Fondazione Cineteca di Bologna, Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia, Archivio Audiovisivo del movimento operaio e democratico e Fondazione CSC – Archivio Nazionale Cinema d’Impresa (Ivrea). Grazie a questi può dar vita a dei veri e propri dialoghi con spezzoni di interviste più o meno inedite a Dalla, ottenendo così nuovi sensi e direzioni di racconto che fanno espandere Per Lucio ben oltre il suo primario obiettivo.
Per Lucio: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Per chi desiderasse vederlo, è possibile fruire di Per Lucio grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente, in prima visione assoluta, nel palinsesto televisivo di giovedì 3 marzo alle ore 21:20 sul canale Rai 3.
Fonte: IMDb, NexoDigital