Il finale di Retribution spiega un importante colpo di scena che avrebbe dovuto sorprendere gli spettatori, ma la conclusione del recente thriller di Liam Neeson è stata sorprendentemente prevedibile. Terzo remake del film spagnolo di successo del 2015 El desconocido, Retribution di Nimrod Antal vede Neeson nei panni di un banchiere la cui vita viene sconvolta durante il tragitto verso la scuola con i suoi figli. Dopo essere salito in macchina, Matt Turner ignora i figli mentre conclude un importante accordo di lavoro con il suo collega Anders. Matt termina la telefonata e un secondo telefono misterioso inizia a squillare.
Matt risponde alla chiamata e una voce distorta lo avverte che sotto il suo sedile c’è una bomba. Nella trama di Retribution, Matt deve seguire i comandi del suo aguzzino per evitare che la sua auto e i suoi occupanti vengano fatti a pezzi se cerca di lasciare il veicolo. Quello che segue potrebbe essere un mix tra Speed e Crank, ma la trama rimane convenzionale e banale. Anche il collega di Matt, Sylvain, viene preso di mira, dimostrando così che questa situazione non è uno scherzo elaborato, e Matt viene infine costretto a incontrare Anders.
Come Anders ha simulato la propria morte in Retribution
Anders, interpretato da Matthew Modine, è stato il secondo collega coinvolto nel losco piano del cattivo. L’antagonista ha detto a Matt di sparare ad Anders, ma l’eroico personaggio interpretato da Neeson non è riuscito a farlo. A causa della sua indecisione, il killer ha eliminato ogni possibilità di scelta facendo esplodere l’auto di Anders. Con un colpo di scena, il finale di Retribution ha però spiegato che Anders è il vero cattivo. Inscenando un’esplosione che non lo ha ucciso, Anders ha evitato il raggio d’azione della bomba e allo stesso tempo ha convinto Matt che l’assassino al telefono faceva sul serio.
Anders usa la sua finta morte per costringere Matt a seguire le sue richieste, tra cui il trasferimento di una notevole somma di denaro su un conto bancario offshore. Anders spera di iniziare una nuova vita dopo aver usato Matt per portare a termine la sua rapina potenzialmente letale. Matt ha però altri piani. Quando una barricata della polizia ferma la sua auto, convince gli agenti che sta seguendo le istruzioni di un cattivo invisibile. Una volta che la polizia ha portato in salvo i suoi figli dall’auto, Matt li semina e si incontra con Anders. Con l’uomo finalmente nella sua macchina, Matt guida fuori da un ponte mentre esce dal veicolo, attivando così la bomba.
Matt sopravvive all’esplosione nel finale
La maggior parte dei personaggi di Retribution sopravvive all’azione del film, anche se Anders muore nella seconda esplosione culminante. Matt, tuttavia, emerge dal fiume dove si è schiantato con la sua auto. Quando esce dall’acqua, diventa chiaro che la polizia sa che è innocente e che Anders lo ha usato come pedina. Questo non spiega come Matt sapesse che sarebbe sopravvissuto all’esplosione. Sopravvive come Anders, allontanandosi dal raggio dell’esplosione (nuotando più in profondità nel fiume sotto il ponte). Matt non sa che questo funzionerà, ma è disposto a sacrificarsi.
Il vero motivo per cui Anders ha preso di mira Matt
All’inizio della storia di Retribution, sembra che il lavoro di Matt come banchiere abbia un legame con il suo aguzzino. In effetti, gli spettatori più attenti potrebbero aver supposto che il cattivo avesse preso di mira una figura moralmente ambigua come Matt, proprio come i cattivi assassini di Saw prendono di mira agenti assicurativi, banchieri corrotti e altri professionisti inaffidabili. Tuttavia, anche il cattivo di questo film è un banchiere e la sua motivazione è meno complessa dal punto di vista morale. Anders e Matt sono gli unici banchieri autorizzati ad accedere a un conto bancario offshore segreto e a trasferirvi denaro.
Tuttavia, per farlo devono autorizzare insieme i trasferimenti su questo conto. Anders ha bisogno di fingere la sua morte e mettere in atto questo piano elaborato ed esplosivo per poter rubare il denaro. Sebbene sembri improbabile che un banchiere faccia fatica a sottrarre fondi con un metodo più semplice, questa è l’unica ragione che Anders offre per incastrare Matt in Retribution. È difficile capire come il personaggio pensi di poterla fare franca, dato che la polizia non penserebbe che Matt abbia fatto esplodere la sua auto dopo aver rubato i soldi.
Come Zach ed Emily sono scappati
Nei primi due terzi della storia di Retribution, la posta in gioco rimane alta per Matt, che guida con i suoi due figli, Zach ed Emily, sul sedile posteriore dell’auto. I due passano molto tempo a rifiutarsi di credere che l’auto sia stata sabotata con un ordigno esplosivo, anche molto tempo dopo che il padre si è abituato a questa scioccante realtà. Fortunatamente, alla fine i bambini si rendono conto della gravità della situazione. Vengono salvati quando Matt guida dritto contro una barricata della polizia alla fine di un lungo tunnel.
La polizia aiuta Zach ed Emily a uscire dall’auto e si offre di disinnescare la bomba e salvare Matt se lui si costituisce. Tuttavia, Matt se ne va per riabilitare il proprio nome una volta che i suoi figli sono fuori pericolo. Matt, infatti, non vuole che il suo aggressore invisibile la faccia franca e lo tormenti di nuovo. Non sa ancora che Anders è il cattivo, ma se fosse stato in grado di identificarlo come il suo aggressore, avrebbe potuto uscire dall’auto e risparmiarsi alcune ferite lasciando che se ne occupasse la polizia.
Il vero significato del finale di Retribution
Il finale di Retribution fatica in realtà a trovare un messaggio profondo tra l’azione mozzafiato e le scene di inseguimento frenetiche del film. Si potrebbe sostenere che Anders rappresenti i peggiori eccessi dell’industria finanziaria contemporanea, con il cattivo spietato che tenta di uccidere per denaro. Tuttavia, Matt ha lavorato a stretto contatto con Anders per anni ed è ritratto come un eroe. Questa spiegazione è complicata. In definitiva, il finale di Retribution spiega che Matt deve passare meno tempo al telefono e più tempo con la sua famiglia.