Tonya Harding: la vera storia della protagonista di Tonya

Tonya Harding vera storia

Dissacrante e originale nella sua messa in scena, il film del 2017 Tonya (qui la recensione), diretto da Craig Gillespie ripercorre uno dei più clamorosi scandali sportivi nella storia degli Stati Uniti. La storia è infatti basata sulla pattinatrice su ghiaccio Tonya Harding, divenuta leggendaria tanto per i suoi meriti artistici quanto per i burrascosi eventi che la videro coinvolta e la portarono ad avere non pochi problemi con la giustizia. A darle volto è l’attrice Margot Robbie, divenuta dopo The Wolf of Wall Street una delle più apprezzate e richieste interpreti di Hollywood.

 

Girato in stile mockumentary, con tanto di finte interviste e rottura della quarta parete, il film riporta i reali eventi attraverso una chiave di lettura inedita. Tutto si basa infatti sull’inaffidabilità dei personaggi protagonisti e del loro racconto. Attraverso di questi, infatti, si ottengono più punti di vista sull’evento principale, portando ad un ritratto della Harding che in parte la dipinge come la vera vittima dell’accaduto. La sceneggiatura del film è stata scritta da Steven Rogers, il quale ha avuto l’intuizione dopo aver visto un documentario sul pattinaggio su ghiaccio dove si menzionava la Harding.

Dopo essere stato presentato in anteprima al Toronto Film Festival, Tonya è diventato uno dei titoli di maggior successo della stagione, guadagnando consensi dalla critica e dall’industria. Ma qual è la vera storia di Tonya Harding e quanto il film è fedele rispetto a quanto realmente accaduto? Naturalmente, alcune modifiche sono state apportate per rendere più cinematografico il racconto, ma gli eventi significativi messi in scena dal regista, come si vedrà, sono profondamente fedeli a quanto avvenuto e proprio per questo ancor più capaci di genere stupore.

Tonya Harding: la vera storia della pattinatrice

La vita di Tonya non è mai stata semplice. Sin da quando era bambina, come da lei affermato, sua madre LaVona abusò fisicamente psicologicamente di lei. La dipendenza dall’alcol della donna la rendeva infatti una persona particolarmente instabile e incline alla violenza. Una volta adolescente, Tonya iniziò ad allenarsi come pattinatrice sul ghiaccio, anche su volontà di sua madre. Crescendo, però, la Harding sviluppò un fisico apparentemente non idoneo a quella disciplina, caratterizzandosi come robusta e poco elegante. Nonostante ciò, grazie anche alla sua potenza muscolare, Tonya iniziò ad ottenere dei primi significativi successi.

Vinse infatti la competizione Skate America, nell’ottobre 1989, ed è stata considerata una forte contendente ai Campionati di pattinaggio di figura degli Stati Uniti del febbraio 1990. Fu però il 1991 il suo anno migliore, quando ai campionati nazionali statunitensi eseguì il suo primo triplo axel, un salto ancora oggi proibitivo per molte altete, vincendo il titolo grazie al 6.0 ottenuto nel punteggio tecnico. Fu la seconda donna, dopo la giapponese Midori Itō, a eseguire un triplo axel in una competizione ufficiale. Dopo quell’anno, però, Tonya non fu più in grado di replicare i successi ottenuti e la sua carriera iniziò ben presto a conoscere un inesorabile declino.

Tonya Harding film

In quello stesso periodo iniziò ad affermarsi sempre di più la personalità di Nancy Kerrigan. Questa proveniva da una famiglia onesta e laboriosa ed era stata ben accolta dalla comunità dei pattinatori e dal mondo dello sport in generale. Aveva accordi di sponsorizzazione, era una donna popolare e benvoluta e stava guadagnando sempre più successi. Feroci rivali sul circuito di pattinaggio artistico, Harding e Kerrigan facevano anche parte della stessa squadra, vale a dire, la squadra di pattinaggio di figura degli Stati Uniti che si stava preparando a competere alle Olimpiadi invernali del 1994. Il 6 gennaio 1994, dopo un allenamento in una pista di Detroit, la Kerrigan è stato colpita sopra il ginocchio destro con un bastone telescopico.

Successivamente è emerso che l’attacco è stato effettuato da un uomo di nome Shane Stant, che era stato assunto da Shawn Eckhardt, l’autoproclamata guardia del corpo di Tonya e di suo marito Jeff Gillooly. La gamba della Kerrigan non si ruppe, ma la pattinatrice fu costretta a ritirarsi dai Campionati Nazionali, vinti poi da Tonya. La Kerrigan si era però completamente ripresa quando le Olimpiadi si sono svolte, e in quell’occasione ha vinto la medaglia d’argento, mentre Harding è riuscita ad arrivare solo ottava. Nel mentre, Tonya era sempre oggetto di intense speculazioni sui media. Gillooly, Eckhardt e Stant erano già stati accusati dell’accaduto e la Harding si trovò a dover ammettere di essere stata a conoscenza del loro piano.

Gillooly, Eckhardt e Stant hanno poi scontato una pena in prigione, mentre Tonya ha invece ricevuto tre anni di libertà vigilata, 500 ore di servizio alla comunità ed è stata multata di 160.000 dollari. È stata anche costretta a ritirarsi da tutte le competizioni in sospeso e a dimettersi dalla World Figure Skating Association degli Stati Uniti. Nel corso dell’anno, l’USFSA ha condotto le proprie indagini, privato Harding del suo titolo di campionato del 1994 e impedendole a vita di competere come pattinatrice o allenatrice. Con la sua carriera da pattinatrice finita, Tonya si è in seguito cimentata nella boxe, nell’automobilismo e infine a comparire nel cast di alcuni popolari programmi televisivi.

Tonya Harding: le differenze tra la sua storia e il film

Tonya Harding: le differenze tra la sua storia e il film

Come affermato anche dallo stesso sceneggiatore, il film Tonya non è basato sugli effettivi eventi svoltisi nel 1994. Esso è piuttosto il frutto di una serie di interviste con le vere persone coinvolte, da Tonya al marito Jeff. Queste hanno fatto emergere una serie di punti di vista diversi e spesso contraddittori tra loro. Unendo tutto ciò, Rogers diede vita ad un ritratto variegato, che porta alla luce nuovi aspetti della storia. Nonostante ciò, è vero il difficile rapporto tra Tonya e sua madre, come anche è vero il curioso fatto che LaVona si presentò ad un intervista con un pappagallo sulla propria spalla, proprio come si può vedere nel film. Il personaggio della madre, tuttavia, è quello più liberamente ispirato alla realtà.

La vera LaVona rifiutò infatti di incontrare gli autori del film, che quindi dovettero basarsi unicamente sul racconto altrui e su altri tipi di testimonianze per dar vita al personaggio. Per quanto riguarda l’attività di pattinatrice, il film è fedele nel raccontare del triplo axel eseguito da Tonya, come anche il fatto che era solita ottenere punteggi bassi per via del suo aspetto poco canonico. Fedele, anche se raccontato da punti di vista che si contraddicono tra loro, è infine il racconto dell’aggressione alla Kerrogan e ciò che ne seguì. Tonya descrive dunque nel dettaglio la violenza che la Harding ha subito e anche se non è possibile perdonare il suo comportamento nei confronti della rivale, il film sollevo la domanda sul perché nessuno sia mai intervenuto per aiutare Tonya ad uscire dalla brutta situazione in cui si stava cacciando.

Fonte: ScreenRant, HistoryvsHollywood

 

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