Come per DisIncanto: Amy Adams racconta com’è stato tornare nei panni di Giselle

Come per Disincanto – E vissero infelici e scontenti
Per gentile concessione di Disney

Era il 2007 quando al cinema arrivò Come d’Incanto e in quell’anno il mondo conobbe finalmente un’attrice che sarebbe poi diventata una delle più brave della sua generazione: Amy Adams. Dopo 15 anni, numerosi film culto all’attivo e cinque nomination agli Oscar, Adams torna al mondo che l’ha resa famosa, nei panni di Giselle, una principessa Disney a tutti gli effetti che cerca il suo “per sempre felici e contenti” nella New York della contemporaneità. Ma come ben sappiamo, i film finiscono sempre all’inizio delle storia d’amore, e così Come per DisIncanto si chiede che fine ha fatto il “felici e contenti” di Robert (Patrick Dempsey) e Giselle, dopo 10 anni di matrimonio. 

 

In occasione della conferenza stampa internazionale, Amy Adams ha spiegato cosa l’ha convinta a tornare nei vestiti a fiori colorati e romantici di Giselle: “Per me è stato interessante perché cercavamo di capire a che punto fosse Giselle adesso. Da quando l’abbiamo lasciata nel primo film, c’è stata già un’evoluzione rispetto a quello che era Giselle all’inizio della sua storia. Quindi prendere quell’evoluzione di chi sarebbe potuta essere dopo aver trascorso 10 anni nel mondo reale, e assicurarci di mantenerla radicata in una sorta di verità dei suoi sentimenti, senza perdere quella gioia, quell’ingenuità, l’innocenza e la purezza che rendono Giselle così speciale (…) è più o meno lì che ho fissato il mio punto di partenza, ho preso tutto ciò che amavo di Giselle nel primo film, e poi avere l’opportunità di farlo crescere durante questo secondo film. È stato un vero piacere ritrovare il cast originale. È stato così divertente vedere tutti tornare indietro, siamo stati abbastanza fortunati da avere tutti con noi. E non posso ringraziarli abbastanza, sono molto riconoscente. Ed ero così felice anche per i nuovi membri del cast.”

Proprio trai nuovi membri del cast di Come per DisIncanto c’è la nuova Morgan, ovvero la figlia di Robert che Giselle in qualche modo adotta, diventandone la matrigna, interpretata da Gabriella Baldacchino, ma anche la villain del film (anche se sarebbe improprio definirla così…) Maya Rudolph, che interpreta invece Malvina Monroe.

Per Rudolph si tratta di un’esperienza nuova, nonostante un curriculum lungo e vario: “Ho avuto altre volte l’opportunità di cantare, ma non è mai stato come in questo caso. E sapere che avrei scritto questa canzone di Menken & Schwartz è stato davvero, davvero quasi come un traguardo della vita. Come se mi stessi allenando per la maratona, mi sono allenata per tutta la vita fare questa cosa, ed è quello che facevamo davvero. Andavamo alle prove vocali, e andavamo alle prove di ballo, e lavoravamo sodo per il giorno in cui avremmo girato la canzone. E poi l’abbiamo fatto. È stato incredibile.”

Baldacchino ha un ruolo davvero importante nella storia, e non è difficile immaginarlo, data la sua natura di “figliastra” rispetto a Giselle. Per la giovane attrice però stare sul set di Come per DisIncanto è stato un sogno che si avvera, dal momento che lei può certamente dire di essere cresciuta con questo film (è classe 2001). 

“Penso, onestamente, che fare questo film per me sia stato davvero un desiderio che si avvera – ha spiegato Baldacchino – Voglio dire, quando ero piccola, e anche crescendo, Come D’Incanto era il mio film preferito. Quindi, essere in grado di unirmi a tutte queste persone è stato surreale per me. Era il mio sogno far parte di qualcosa del genere. È che ha cambiato completamente la mia vita. E sono così, così grata di cantare la musica scritta da Alan Menken e Stephen Schwartz. Sono cresciuta esibendomi. Amavo il teatro musicale e il canto, quindi non era una novità per me. Ma arrivare a dare origine a qualcosa che hanno scritto, è un onore, no?”

Dal 18 novembre, quando Come per disincanto e vissero infelici e scontenti sarà disponibile su Disney+, si potrà scoprire se la giovane interprete sia stata o meno all’altezza di questo onore.

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