#RomaFF12: Fiorello protagonista dell’Incontro Ravvicinato

fiorello

Con una giacca rossa come il logo dell’Edicola Fiore, Fiorello è stato protagonista di un incontro ravvicinato con il pubblico all’interno della Festa del cinema di Roma 2017. Lo showman siciliano è stato il mattatore indiscusso di grandi show di successo come Stasera Pago Io, Stasera Pago Io – Revolution, Fiorello Show, Il più grande spettacolo dopo il week-end.

 

In teatro l’abbiamo visto recentemente in tour con lo spettacolo L’ora del Rosario. Da alcuni anni sfrutta i social e i nuovi dispositivi ne la rassegna stampa quotidiana  L’Edicola Fiore e  nel suo nuovo programma nato per Facebook: Il socialista.

In occasione di questo incontro ravvicinato tenuto in presenza del direttore della Festa del cinema di Roma Antonio Monda, Fiorello ha parlato di cinema senza risparmiare momenti di show.

Non guardo i film coreani che di solito vincono a Venezia, tipo Il volo del calabrone. Io ho iniziato con i film di Maciste che guardavo da bambino al cinema Musmeci di Augusta vicino alla caserma in cui lavorava mio padre. Mio padre, appuntato della Guardia di Finanza, mi portava al cinema alle 16 e mi veniva a prendere alle 20.

foto di Aurora Leone

Monda, per cominciare, ha chiesto a Fiorello di elencare i suoi film preferiti. Si comincia con appunto un film di Maciste intitolato Maciste Gladiatore di Sparta (1965) diretto da Mario Caiano. Viene mostrata una sequenza di un combattimento tra Maciste e una scimmia. Davanti alla palese finzione Fiorello dichiara

Da bambino credi a tutto. Io restavo affascinato anche dalla verosimiglianza dei massi di polistirolo. Ero innamorato di tutto questo. C’era un grado di recitazione pazzesco.

La sua classifica comprende poi E Dio disse a Caino (1970) diretto da Antonio Margheriti, Cinque dita di violenza (1972) di Jeong Chang–hwa, La febbre del sabato sera (1978) di John Bodham, Incontri ravvicinati del terzo tipo (1978) di Steven Spielberg e Che vita da cani (1991) di Mel Brooks.

La seconda parte dell’incontro si è incentrata sui film interpretati da Fiorello. Si parte da Cartoni animati, film diretto dai fratelli Citti.

Nel film si parla di barboni che vivono appunto in cartoni. L’abbiamo girato a Fiumicino e inevitabilmente passava un aereo ogni sette secondi. Gli attori erano tutte persone prese dalla strada che dopo le riprese erano irreperibili e per questo quando si è trattato di montare il film ho dovuto doppiare quasi tutti i personaggi.

Si continua con il film Il talento di Mr. Ripley, film del 1999 diretto da Anthony Minghella. Di questo film è celebre la scena in cui canta Tu vo’ fa l’americano con Jude Law e Matt Damon.

In questo film mi chiamo Fausto e questa scena in cui canto il grande successo di Renato Carosone è stata scritta per me. Inoltre ho girato anche un’altra scena in cui emerge il corpo senza vita di Stefania Rocca e io mi butto in acqua in preda alla disperazione. Questa scena l’ho dovuta ripetere trentasei volte perché dovevo arrivare perpendicolare a una barca ma è stata tagliata in fase di montaggio.

Fiorello conclude con il film Passione di e con John Turturro, film del 2010 e con la rivelazione che in passato ha ricevuto una proposta per il film del 2009 Nine, diretto da Rob Marshall.

Quando mi hanno proposto il ruolo mi hanno detto che la mia battuta era a pagina 121 del copione. La cerco ma non vedo il mio nome scritto. Richiamo e mi dicono di guardare meglio. Leggo la didascalia e scopro che io facevo parte dell’arredamento. Ho rifiutato il ruolo. Mi avrebbe solo rovinato le vacanze.

- Pubblicità -