Annie – La felicità è contagiosa: recensione del film con Quvenzhané Wallis

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Diretto da Will Gluck (Amici di letto, Easy girl), Annie – La felicità è contagiosa è la versione cinematografica del fumetto Little Orphan Annie di Harold Gray, ma è forse ancor più figlio del musical di Broadway che ne è stato tratto, visti gli inserti canori in cui si cimentano tutti gli attori principali. Siamo di fronte a una fusione tra musical, favola e commedia dei buoni sentimenti, condita con la retorica dell’America terra di opportunità.

 

In Annie – La felicità è contagiosa Annie (Quvenzhané Wallis) è una bambina di dieci anni, abbandonata dai suoi genitori sei anni prima con la promessa che sarebbero tornati a prenderla. Ora è in affido assieme ad altre coetanee in casa della perfida Miss Hannigan (Cameron Diaz), ex cantante alcolizzata che dà loro vitto e alloggio solo per ottenere il contributo statale. Sta per essere spedita in orfanotrofio, quando incontra Will Sacks (Jamie Foxx), re della telefonia mobile, ricchissimo e candidato sindaco a New York. Burbero, schivo e calcolatore, Will non attrae consenso. Così cerca di ottenerlo prendendo Annie in affidamento. Questa strana unione cambierà la vita di entrambi.

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Annie – La felicità è contagiosa, il film

Il punto di forza del lavoro è senz’altro la freschezza e spontaneità della sua giovane protagonista, candidata al Golden Globe, a cui si aggiungono tutti gli elementi tipici di una favola moderna. Annie vive il sogno di una nuova, splendida e confortevole vita nella supertecnologica villa dell’aspirante sindaco (il sogno, oggi, sembra non poter essere se non high-tech), viene catapultata dai bassifondi ai quartieri alti, sottratta alle privazioni e alle grinfie di una “matrigna” che ha il volto e l’avvenenza volutamente sguaiata di Cameron Diaz. Annie però non è vittima del suo destino, anzi, è combattiva, positiva e solare, riuscendo così a conquistare tutti, a intenerire i cuori e far emergere la parte migliore di ciascuno, guidandolo alla riscoperta del proprio lato umano. Come in ogni favola che si rispetti, dunque, è l’umanità la cosa più importante.

Annie - La felicità è contagiosaIl plot è facilmente prevedibile, assieme allo sviluppo dei personaggi: del burbero Sacks come dell’odiosa Miss Hannigan e della stacanovista Grace (Rose Byrne), fida collaboratrice di Sacks.

Annie – La felicità è contagiosa regala alti e bassi, inserendosi a volte in modo appropriato nel contesto narrativo, altre meno, rallentando il ritmo.

Alti e bassi anche nelle interpretazioni: dalla macchietta dell’impiegata comunale a Cameron Diaz, prima fastidiosamente sopra le righe (per quanto si voglia tener conto del personaggio che interpreta), migliora in seguito. Anche Jamie Foxx non colpisce e spiccano più le sue doti canore.

La commedia offre qualche momento brillante ma il talento della piccola protagonista non è sufficiente a sostenerla interamente. Così, il risultato finale non convince fino in fondo e resta al di sotto delle aspettative. Riuscirà a conquistare i più piccoli?

Scilla Santoro
Scilla Santoro
Giornalista pubblicista e insegnate, collabora con Cinefilos.it dal 2010. E' appassionata di cinema, soprattutto italiano ed europeo. Ha scritto anche di cronaca, ambiente, sport, musica. Tra le sue altre passioni c'è proprio la musica (rock e pop), assieme alla pittura e all'arte in genere.

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