Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri: la recensione del film con Chris Pine

In sala dal 29 marzo, il film fa suo lo spirito dell'omonimo gioco di ruolo offrendosi come opera scanzonata, divertita e divertente, capace di regalare un godibile intrattenimento.

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Sul lato occidentale di Faerûn, il più grande continente dei Forgotten Realms, vi è una regione conosciuta come Costa della Spada, fiancheggiata da importanti località, tra cui l’accogliente Neverwinter. È qui che l’astuto bardo di nome Edgin, la possente barbara Holga, l’impacciato stregone Simon e la druida mutaforma Doric uniscono le loro forze con un unico obiettivo: sconfiggere Lord Forge Fitzwilliam e la sua alleata Sofina, pericolosa Maga Rossa, salvando così Kira, figlia di Edgin, e la pace nel regno. Proprio come farebbe il Master di una campagna di D&D, il più famoso e diffuso gioco di ruolo di tutti i tempi, allo stesso modo Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri ci presenta l’avventura che i partecipanti sono chiamati a vivere, senza dimenticare di invitare lo spettatore a giocare a sua volta in modo attivo a questa sessione.

 

Scritto e diretto da Jonathan Goldstein e John Francis Daley, registi delle commedie Come ti rovino le vacanze e Game Night – Indovina chi muore stasera?, questo nuovo adattamento del popolare gioco va infatti vissuto come una vera e propria sessione di una campagna tra amici, con momenti di organizzazione strategica, risate, ostacoli da superare e quella cooperazione che permette infine di trionfare sulle forze del male. Ma data la natura quantomai vasta e complessa di Dungeons & Dragons, un suo nuovo adattamento in film ha destato da subito non poche preoccupazioni. La trilogia realizzata tra il 2000 e il 2012 è notoriamente stata accolta da forti critiche, divenendo emblema di come non trasporre un gioco di questo tipo al cinema. L’onore dei ladri gioca però bene le sue mosse, affermandosi come un film che fa tesoro degli errori compiuti in anni recenti con il cinema fantasy per distinguersi e trovare una propria identità.

L’immaginario fantasy di Dungeons & Dragons

Certo, bisogna riconoscere che da un punto di vista estetico e di contenuti Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri non brilla di chissà quale originalità. Gli ambienti, le creature, i costumi, quasi tutto ci restituisce un sapore di già visto. Ma è davvero difficile riuscire oggigiorno a proporre immaginari fantasy che non soffrano di tale difetto (d’altronde, lo stesso D&D fu ideato ispirandosi a Il Signore degli Anelli), né questo dovrebbe essere sufficiente per formulare un giudizio sbrigativo, nel quale non si tengono in considerazione anche altri elementi. Perché per quanto si possa avere quest’impressione guardando L’onore dei ladri, va sottolineato come gli effetti speciali risultino convincenti e non posticci, i costumi non sembrino dei raffazzonati cosplay e diverse sono le sequenze d’azione che grazie alle idee di messa in scena dei due registi riescono a coinvolgere lo spettatore, saziando i suoi occhi. Insomma, dettagli nient’affatto scontati visti i recenti esempi forniti da questo genere di film.

Particolari frangenti come quello ambientato nel Sottosuolo, in un cimitero di guerrieri o nella stessa Neverwinter si distinguono dunque per accattivanti soluzioni di ripresa, un senso dell’avventura che ricorda i classici del cinema fantasy anni Ottanta e tanto, tanto sano umorismo. La presenza di due registi e sceneggiatori di commedia alla guida del progetto si rivela infatti più che vincente. Goldstein e Daley danno vita ad un film che non si prende sul serio, ma che anzi si diverte nel proporre determinate battute e gag, divertendo di conseguenza anche lo spettatore ed evitando quella seriosità che ha invece condannato tanti altri titoli simili. Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri, in altre parole, riesce ad emergere da questa massa di opere anonime trovando e portando avanti per l’intera sua durata un tono scanzonato che ne è il punto di forza.

L’unione dei personaggi fa la forza

  1. Se è dunque tale leggerezza nei toni (che non è superficialità) l’ariete che il film utilizza per abbattere le possibili diffidenze dello spettatore, ad introdursi nel cuore di quest’ultimo sono poi i suoi protagonisti. Perfettamente aderenti ognuno ad una specifica e archetipica classe di personaggi del gioco, e per questo con il rischio di risultare un po’ rigidi a livello psicologico, i membri della compagnia presi singolarmente potrebbero non funzionare, ma insieme formano un gruppo ben assortito, capace di adattarsi ad ogni situazione e tono uscendone sempre a testa alta. Nel guardarli, risulta difficile non pensare agli amabili protagonisti della serie animata La leggenda di Vox Machina, basata sulla prima campagna della webserie a tema Dungeons & Dragons Critical Role. Un titolo, questo, di cui L’onore dei ladri sembra quasi un riuscitissimo adattamento in live-action.

A spiccare tra loro vi è sì Chris Pine nel ruolo di Edgin, fornendo una prova d’attore che conferma le sue grandi doti comiche, ma ancor di più Michelle Rodriguez in quelli della barbara mangiatrice di patate Holga. Il suo è un personaggio che preferisce usare le mani piuttosto che le parole, capace di sferrare poche ma indimenticabili battute, rivelandosi dotata di un’ironia che la rende subito beniamina del pubblico. È proprio Holga, per merito di una Rodriguez mai abbastanza celebrata e dotata di una presenza scenica unica, a conquistare un posto speciale nel cuore dello spettatore. Non va però dimenticato anche il Forge Fitzwilliam di Hugh Grant che, anche se più secondario rispetto agli altri personaggi, sa ritagliarsi i propri momenti di gloria. Ma, ribadiamo, è nel loro lavorare di gruppo che tali protagonisti emergono al meglio.

Un brillante adattamento del celebre gioco di ruolo

Alla luce di tutto ciò, tra effetti speciali convincenti, personaggi carismatici e un grande senso dell’umorismo e dell’avventura, si può affermare che Dungeons & Dragons – L’onore dei ladri, è un riuscitissimo adattamento dell’omonimo gioco di ruolo. Le aspettative generali erano piuttosto basse, quasi come se si partisse già con la certezza di una delusione, eppure va riconosciuto che il film sa ribaltare tale convinzione, dimostrandosi un godibilissimo blockbuster fantasy che fa suo il mondo del gioco per dar vita ad un avventura come non se ne vedevano da un po’. Naturalmente non tutto funziona, a partire da un finale fin troppo frettoloso che spezza in parte la magia, quasi come avvertisse all’ultimo la necessità di chiudere determinate storie ma lasciandone aperte altre in vista di possibili sequel. Gli elementi di pregio, però, superano di gran lunga queste pecche e il divertimento e il coinvolgimento emotivo sono assicurati.

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Gianmaria Cataldo
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Gianmaria Cataldo
Laureato in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è un giornalista pubblicista iscritto all'albo dal 2018. Da quello stesso anno è critico cinematografico per Cinefilos.it, frequentando i principali festival cinematografici nazionali e internazionali. Parallelamente al lavoro per il giornale, scrive saggi critici e approfondimenti sul cinema.
dungeons-dragons-lonore-dei-ladri-recensione-chris-pineTra effetti speciali convincenti, personaggi carismatici e un grande senso dell'umorismo e dell'avventura, si può affermare che Dungeons & Dragons - L'onore dei ladri, è un riuscitissimo adattamento dell'omonimo gioco di ruolo. Naturalmente non tutto funziona, ma gli elementi di pregio superano di gran lunga le pecche e il divertimento e il coinvolgimento emotivo sono assicurati.