Fabbricante di lacrime: recensione del film di Netflix

Disponibile dal 4 aprile su Netflix la trasposizione del libro-bestseller romance di Erin Doom che racconta la storia di Nica e Rigel

il fabbricante di lacrime recensione
Ph.Loris T. Zambelli

Netflix ormai sono anni che è molto attento al suo pubblico giovane e non si è fatto perdere l’occasione di realizzare il film Fabbricante di lacrime. Il titolo in questione è la trasposizione dell’omonimo romanzo young adult di Eric Doom, diventato in poco tempo uno dei casi letterari italiani più importanti, in poche parole un po’ l’equivalente di Federico Moccia nei primi anni Duemila. In parte anche grazie alla scelta in stile Elena Ferrante, almeno iniziale, della scrittrice di non mostrarsi in pubblico ha creato il personaggio, ma per poi cambiare idea e rivelarsi a tutti in tv a Che tempo che fa nel Maggio 2023.

Matilde, questo è il vero nome dell’autrice, ha esordito come tante sue colleghe americane e non, sulla piattaforma Wattpad nel 2017 diffondere lì i suoi primi racconti. Nel dicembre del 2020 decise poi di pubblicare, a proprie spese su Amazon, Fabbricante di lacrime che entrò subito in classifica e poco dopo venne contattata da Magazzini Salani che ne acquisì i diritti e decise di ripubblicarlo nel maggio del 2021 in un’edizione riveduta. Da qui Erin Doom non si è più fermata, ha pubblicato altri due libri Nel modo in cui cade la neve e Stigma e poi è arrivato Netflix che ha deciso di trasportare il suo fenomeno #BookTok sullo schermo.

Fabbricante di lacrime Ph.Loris T. Zambelli
Ph.Loris T. Zambelli

La trama di Fabbricante di lacrime

La protagonista e voce narrante di Fabbricante di lacrime è Nica, una bambina che all’improvviso, dopo un bruttissimo incidente d’auto, si ritrova orfana e viene mandata a vivere all’orfanotrofio Grave. Qui in questo istituto, che sembra uscito da un film horror a tema religioso cristiano cattolico, non troviamo cattive suore ma Margaret, una severa istitutrice che dovrebbe cambiare lavoro visto che è in grado solo di causare traumi ai poveri minorenni finiti lì.

Gli anni passano, Nica diventa una bellissima ragazza di 17 anni, interpretata dal giovanissima Caterina Ferioli, finalmente ha trovato una famiglia, i coniugi Milligan, che hanno intenzione d’adottarla. La giovane però non lascia le mure del Grave da sola, ma in compagnia di Rigel, Simone Baldasseroni quel Biondo di Amici, un ragazzo moro inquieto e misterioso, ultima persona al mondo che la protagonista desidererebbe come fratello adottivo. Anche perché, come si mostra in alcuni sfuggenti flashback della loro triste infanzia, non sono di certo mai stati amici, anzi Rigel era anche l’unico bambino che misteriosamente non veniva maltrattato o subiva punizioni da Margaret, l’attrice e regista Sabrina Paravicini. 

Nica si ritrova quindi catapultata in una nuova vita, accolta in una grande e bella casa solare, con una camera da letto tutta per sua e la possibilità di frequentare una vera high school. Fin dal primo giorno farà amicizia con Billie e Miki, ma non solo troverà anche Lionel, un compagno di classe che sembra interessato alla nuova arrivata. Ovviamente Rigel non starà di certo in un angolo a guardare, anche perché la stessa Nica è consapevole, che il passato in comune, lì ha uniti in un legame impenetrabile che nessuno può capire e neanche rompere.

Nica e Rigel, così diversi e decisi a combattere il dolore, lei con gentilezza e lui con rabbia, saranno destinati a diventare, l’una per l’altro, proprio quel Fabbricante di Lacrime, quello protagonista della leggenda che raccontavano all’orfanotrofio. Perché al Fabbricante non puoi mentire e i due protagonisti dovranno trovare il coraggio d’accettare quella forza che li attrae che si chiama amore.

Fabbricante di lacrime
Ph Loris T Zambelli

Un film pensato solo per il pubblico Gen Z

Fabbricante di lacrime diretto Alessandro Genovesi riesce a portare sullo schermo il romanzo, girando un film a Roma ma che sembra ambientato, come il libro, veramente nella tipica provincia americana. Durante la visione si può notare l’estetica Dark Academia, focalizzata benissimo nelle scene iniziali all’interno del Grave ma anche le atmosfere alla Twilight, grazie all’uso del filtro blu che rende tutto più malinconico e drammatico perfetto per questa storia. Ma non finiscono qua i rimandi al primo capitolo della Twilight Saga, ci sono ben tre scene che sembrano omaggiare il film di Catherine Hardwicke. Infine lo stesso Rigel suona il piano proprio come Edward Cullen solo che in questa storia il protagonista viene paragonato al lupo cattivo delle favole, quelle che ha sempre spaventato e affascinato Nica che porta invece il nome di una farfalla.

Per concludere Fabbricante di lacrime possiede una confezione sopra la media se si pensa al genere young adult ma che punta su due protagonisti che si vede che sono alle prime armi. Nica e Rigel funzionano benissimo visivamente perché sembrano aver preso vita direttamente dalle pagine del libro, ma quando aprono bocca rompono qualcosa e pure la tensione tra i due “enemies to lovers” di questa struggente favola dark.

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RASSEGNA PANORAMICA
Simona Tavola
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fabbricante-di-lacrime-netflixFabbricante di lacrime è un film che i fans dell'omonimo romanzo ameranno, soprattutto quello più giovane, ma che gli altri non capiranno. Una delle mancanze di questa trasposizione sono le storie secondarie lasciate senza una spiegazione finale tipo quella di Billie e Miki ma anche quella dei genitori adottivi. Le scene al Grave e quelle del processo sono così assurde, se si pensa al genere young adult, che meritano la visione del film solo per questa originalità.