Facciamola finita recensione film

Sono ritornati a lavorare insieme il duo canadese Evan Goldberg e Seth Rogen dopo le sceneggiature di Strafumati e Suxbad – tre menti sopra il pelo. Portando in scena Facciamola finita, l’altra generazione di Hollywood, quella tra il geek e il nerd, dal linguaggio sboccato e sempre in stato di ebbrezza da alcool e fumi vari.

 

L’idea portante della storia è quella di mettersi in gioco con le proprie facce e la propria carriera professionale interpretando “l’attore” che viene visto con gli stereotipi bypassati dalla stampa e dall’immaginario che la critica e gli addetti al lavoro fanno su di loro. Perciò abbiamo un Seth Rogen che viene per lo più fermato in strada per la sua buffa risata e a cui ricordano il poco spessore dei suoi film e un James Franco sempre riservato e ambiguo sulla sua preferenza sessuale. Ma non mancano anche le caricature, come quella di Michael Cera sbruffone e cocainomane e Jonah Hill, un irritante finto buonista e pacifista del gruppo.

La storia principale di Facciamola finita è su due amici, Rogen e Jay Baruchel, attori che hanno cominciato insieme nel mondo dello spettacolo e che poi hanno preso involontariamente strade diverse, ora, cercano di recuperare il tempo perduto in un week end all’insegna dello sballo, lasciandosi andare ad un po’ di vizi che inseguito si amplieranno ad un party organizzato da James Franco per l’inaugurazione della nuova casa. Qui troviamo numerosissime star (della commedia americana) che con i loro siparietti danno ritmo e vivacità alla prima mezz’ora del film. Inseguito, l’atmosfera cambia il passo non appena quello che sembrava essere un terremoto, poi un invasione aliena e infine si rivela come il giorno del giudizio universale si abbatte su Hollywood. Dopo i primi momenti di scompiglio, a cui i nostri attori non sono né psicologicamente e soprattutto moralmente pronti ad affrontare segue l’attesa di come essere “salvati perché famosi” e perciò ingannano il tempo con “le solite cose” che le star di Hollywood sanno fare, ossia pensare a sequel strampalati dei loro film e festini a base di droghe. Ma quando i giorni passano e i viveri scarseggiano gli attori riveleranno attriti e desideri poco “buonisti” e più umani.

La sceneggiatura di Facciamola finita è stata punteggiata con il solito vocabolario scurrile e volgare intriso di doppi sensi, le scene fortemente dialettiche vengono compensate da un gran lavoro di computer grafica che segna l’elemento apocalittico, dando respiro al film e non facendolo sembrare troppo verboso, L’andamento leggero ed eccessivo è sottolineato anche dalle citazioni dichiarate o visive di film molto famosi, quali Rosemary’s baby e L’esorcista.

Facciamola finita riprende un corto scritto da Goldberg e Rogen nel 2007 dal titolo Jay and Seth Versus the Apocalypse, indubbiamente nel lungometraggio arricchiscono ulteriori punti di vista con cui hanno caratterizzato il film. Ma ciò in cui manca l’appuntamento è la poca audacia con cui Seth Rogen e compagnia hanno affrontato l’autocritica, poiché nessuno degli attori rischia veramente del tutto di mettersi in cattiva luce recuperando sempre loro stessi nel finale. Ciò non toglie che la commedia è la più rigorosa e coerente degli altri film a cui hanno lavorato e che regala tante e rumorose risate al pubblico disposto a farsi trascinare nella loro apocalisse. Dal 18 Luglio al cinema.

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