Hotel Transylvania 2: recensione del film

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L’orrore è fuori o dentro di noi? Domanda esistenziale che sembra più adatta a una disquisizione filosofica sartriana piuttosto che a un film d’animazione per famiglie. Eppure Hotel Transylvania 2, seguito del primo film di successo datato 2012, cerca di trovare una risposta a questa domanda attraverso gli 89 minuti della pellicola durante i quali assistiamo alle avventure di Dracula “Drac”, reinventatosi albergatore- dell’omonimo hotel del titolo- e adesso anche nonno del piccolo Dennis, avuto dall’adorata figlia Mavis insieme all’umano Johnny.

 

Il problema che affligge Dracula, adesso che nel suo hotel la clientela è equamente suddivisa tra umani e mostri, riguarda la natura del nipotino: nonostante stia per compiere cinque anni, non accenna a mostrare la sua “mostruosità”, spingendo l’iperprotettiva Mavis a volersi trasferire in California dai parenti umani di Johnny. A Dracula spetterà il compito di tenere unita la sua famiglia e di nascondere al millenario padre, Vlad, la natura umana dello sposo della figlia e del piccolo Dennis.

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Hotel Transylvania 2, il film

Hotel Transylvania 2 3

Come emergeva già nel primo film, oltre al piacere di vedere proiettati sul grande schermo, in un tripudio immaginifico iper pop- i mostri della tradizione Hammer (Dracula, Frankenstein, la mummia, il lupo mannaro etc…) il vero nodo del film resta sempre lo stesso: chi sono i veri mostri? Noi, esseri umani, o quelli che da sempre turbano i nostri incubi reconditi? Drac e i suoi amici sono “umani troppo umani”, hanno abitudini simili alle nostre e invece di terrorizzare gli altri si sono imborghesiti, approfittando delle comodità umane. Forse sono proprio gli esseri umani, almeno ad un primo impatto, a sembrare “mostruosi” nella semplicità dicotomica con cui suddividono il mondo e le creature che lo popolano: il loro semplicismo ricade- nella pellicola- sul piccolo Dennis, metà umano e (forse) per metà vampiro, che stenta a trovare una sua collocazione in un mondo che già in precedenza ha fatto sentire dei freaks sua madre e suo padre, che sembrano aver trovato la felicità nel microverso protettivo dell’Hotel Transylvania.

Delizioso divertissement per un pubblico misto di adulti e bambini, il film trova i suoi punti di forza nel riconfermare i valori universali e positivi dell’amicizia, dell’amore, della famiglia e della solidarietà affianco a gustosi ed ironici siparietti (spesso con protagonisti i mostri) che delizieranno sicuramente il pubblico più adulto che si lascerà conquistare dal fascino senza tempo dei buoni, cari, vecchi protagonisti della tradizione horror (anche se in 3D).

In originale tra i doppiatori deluxe figurano Adam Sandler, Steve Buscemi, Andy Samberg, Kevin James, Selena Gomez, Fran Drescher e Mel Brooks, sostituiti in italiano da Claudio Bisio, Cristiana Capotondi e Paolo Villaggio affiancati da altri ottimi nomi del doppiaggio italiano.

Sommario

Delizioso divertissement per un pubblico misto di adulti e bambini, il film trova i suoi punti di forza nel riconfermare i valori universali e positivi dell’amicizia, dell’amore, della famiglia e della solidarietà affianco a gustosi ed ironici siparietti (spesso con protagonisti i mostri) che delizieranno sicuramente il pubblico più adulto che si lascerà conquistare dal fascino senza tempo dei buoni, cari, vecchi protagonisti della tradizione horror (anche se in 3D).
Ludovica Ottaviani
Ludovica Ottaviani
Ex bambina prodigio come Shirley Temple, col tempo si è guastata con la crescita e ha perso i boccoli biondi, sostituiti dall'immancabile pixie/ bob alternativo castano rossiccio. Ventiquattro anni, di cui una decina abbondanti passati a scrivere e ad imbrattare sudate carte. Collabora felicemente con Cinefilos.it dal 2011, facendo ciò che ama di più: parlare di cinema e assistere ai buffet delle anteprime. Passa senza sosta dal cinema, al teatro, alla narrativa. Logorroica, cinica ed ironica, continuerà a fare danni, almeno finché non si ritirerà su uno sperduto atollo della Florida a pescare aragoste, bere rum e fumare sigari come Hemingway, magari in compagnia di Michael Fassbender e Jake Gyllenhaal.

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Delizioso divertissement per un pubblico misto di adulti e bambini, il film trova i suoi punti di forza nel riconfermare i valori universali e positivi dell’amicizia, dell’amore, della famiglia e della solidarietà affianco a gustosi ed ironici siparietti (spesso con protagonisti i mostri) che delizieranno sicuramente il pubblico più adulto che si lascerà conquistare dal fascino senza tempo dei buoni, cari, vecchi protagonisti della tradizione horror (anche se in 3D).Hotel Transylvania 2: recensione del film