Non si tratta di un film celebrativo del network romano più conosciuto negli ambienti underground della capitale, ma della radio più trasgressiva nell’Inghilterra degli anni Sessanta, in cui il rock’n’roll spopolava per le strade ma non sulle emittenti ufficiali, che potevano trasmetterlo solo per due ore alla settimana. Nacquero così le radio pirata, installate su grandi navi ormeggiate nel Mare del Nord, dove i deejay divennero vere e proprie icone, più popolari delle stesse rockstar.
Sceneggiato e diretto da Richard Curtis, I Love Radio Rock è una commedia brillante, sostenuta da un ritmo travolgente fatto di battute fulminanti e situazioni spassose, capace di delineare con essenzialità ogni personaggio che abita la nave della radio pirata. La musica diventa carburante narrativo: muove gli amori fugaci consumati in fretta, le amicizie nate tra un disco e l’altro, le rivalità interne, fino agli stratagemmi con cui il potere cerca di soffocare la concorrenza dirompente e “amorale” del rock.
Il conflitto tra potere istituzionale e libertà musicale
Il potere è rappresentato da un memorabile Kenneth Branagh, che restituisce un funzionario rigido e caricaturale, macchietta di se stesso e simbolo di un’Inghilterra puritana e conservatrice. L’attore lo trasforma in un personaggio grottesco, portavoce di una politica incapace di accettare il cambiamento, con scene che restano impresse – come la cena di Natale, momento emblematico della sua comicità involontaria.
Sul fronte opposto c’è la comunità di deejay che incarna lo spirito libertario del rock: uomini e donne che vivono 24 ore al giorno per la musica e con la musica, in un microcosmo in cui trasgressione e leggerezza diventano stile di vita. Le visite a bordo delle giovani fan alimentano un’atmosfera di festa continua, mentre la nave stessa diventa un luogo di formazione per il giovane Carl (Tom Sturridge), simbolo di un’adolescenza che trova nel rock un percorso di emancipazione e scoperta.
Un cast corale tra ironia, carisma e leggenda rock
Il film può contare su un ensemble d’eccezione. Bill Nighy interpreta il proprietario della radio, un dandy elegante e votato alla liberalizzazione dei costumi, mentre Philip Seymour Hoffman è il “Conte”, colosso carismatico che incarna l’anima autentica del rock, un personaggio capace di trasmettere passione e vitalità in ogni scena. Rhys Ifans regala invece a Gavin una voce e una presenza magnetiche, esaltando il lato sensuale e ribelle della musica inglese. Ogni interprete contribuisce a creare un affresco collettivo vivace e indimenticabile, che alterna comicità e malinconia con straordinaria leggerezza.
Costumi, scenografia e nostalgia di un’epoca perduta
Il lavoro sui costumi merita un plauso particolare: un tripudio di colori, fantasie optical e accessori eccentrici avvolge i protagonisti, restituendo perfettamente lo spirito della Swinging London. Non si tratta soltanto di estetica, ma di un elemento che immerge completamente lo spettatore negli anni Sessanta, rendendo ogni dettaglio parte integrante della narrazione. Questa cura visiva contribuisce a rafforzare il tono nostalgico del film, che pur nella sua leggerezza lascia dietro di sé la consapevolezza di un’epoca ormai svanita ma sempre capace di riaccendere la memoria collettiva.
I Love Radio Rock
Sommario
Con I Love Radio Rock Richard Curtis firma una commedia musicale travolgente: tra deejay ribelli, rock’n’roll senza freni e nostalgia anni ’60.