La probabilità statistica dell’amore a prima vista ha raggiunto in poco tempo la top 10 dei più guardati di Netflix. Si capisce presto il perché: ha le caratteristiche giuste per un ottimo film passatempo da guardare in qualsiasi momento. Una commedia romantica di 90 minuti dove Haley Lu Richardson e Ben Hardy interpretano due sconosciuti Hadley e Oliver – che si incontrano su un volo internazionale. Diretto da Vanessa Caswill su sceneggiatura di Katie Lovejoy, il film, si basa sull’omonimo libro di Jennifer E. Smith. Una commedia romantiche che mette a nudo le paure dei protagonisti la cui interpretazione rispecchia al meglio il disagio dei giovani adulti tra ansie e perplessità.
Haley Lu Richardson, nota per le sue notevoli interpretazioni in The White Lotus e Five Feet Apart, interpreta Hadley, una giovane donna vivace e amante della letteratura. Accanto a lei, Ben Hardy, noto per i suoi ruoli in Bohemian Rhapsody e X-Men: Apocalypse, interpreta Oliver, un laureato in statistica affascinante e attento ai dati. Insieme, formano un’affascinante coppia per questa commedia romantica targata Netflix.
La probabilità statistica dell’amore a prima vista, la trama
La probabilità statistica dell’amore a prima vista ripercorre 24 ore di vita di Hadley e Oliver, entrambi in volo per Londra per importanti cerimonie familiari. I due si incontrano all’aeroporto internazionale JFK, si appisolano su sedili congiunti della business class e per poco non si baciano in fila per il bagno. Jameela Jamil, una dea fortuna travestita da hostess di volo (e molti altri travestimenti), scocca tutte le frecce al suo arco per far nascere questo amore. Ed è anche il narratore onnisciente del film che mescola cultura cinematografica a quella letteraria. C’è molto Shakespeare già nelle prime immagini del film quando il personaggio di Jamil legge Sogno di una notte di mezza estate.
Un viaggio in aereo di nove ore permetterà a Hadley e Oliver di bruciare le tappe e vivere tre appuntamenti in uno. L’amore a prima vista si presta molto al tema della statistica, tema che ritorna preponderante nella pellicola. Alcune coincidenze che coinvolgono un volo perso, una cintura di sicurezza rotta e un telefono scarico portano i due giovani protagonisti a sedere l’uno accanto all’altra sul volo. Nelle sette ore successive, Hadley dice a Oliver che andrà a Londra per partecipare al secondo matrimonio del padre (Robert Delaney). Oliver non le dice per quale motivo sta tornando a casa, ma da alcuni flashback capiamo subito che riguarda la madre malata.
Nel segno della statistica
Questo legame così delicato, dolce ed esitante, tra i due giovani verrà però incalzato dalla stessa statistica e probabilità che li ha fatti incontrare. Un numero di telefono disperso e un cognome dimenticato saranno dei tasselli chiave in questo amore che sfida la probabilità statistica. Oltre a questo, però si aggiunge anche il tema delle famiglie, attori esterni alla coppia. Da una parte il padre di Hadley che vuole recuperare il tempo perduto con la figlia dopo il divorzio. E dall’altra la mamma di Oliver. Gli accenni alla malattia e le dinamiche familiari complesse non rendono La probabilità statistica dell’amore a prima vista un film strappalacrime. Sicuramente dato le dinamiche trattate è un film che lasciano con il groppo in gola.
Allo stesso modo di vuole una buona dose di sospensione dell’incredulità poiché i due fanno sembrare perfettamente ragionevoli ed emotivamente ovvi l’innamorarsi, il perdersi, il primo litigio e il riappacificarsi nel giro di 24 ore. Ma alla fine serve proprio a questo la commedia romantica a trasportarci in un mondo dove tutto è concesso e lasciarci andare all’immaginazione. L’amore a prima vista più forte delle probabilità mette in moto una concatenazione di eventi che esplodono nella testa di Hadley. Alla fine del film il significato di amore prende sfumature diverse e l’idea stessa di amore si riconcilia con tutti i personaggi regalando loro il lieto fine.