La famiglia e i suoi tabù, le dinamiche di classe, la protesta e l’impegno sociale. C’è un po’ di tutto in questa commedia peruviana sulla scia di Pedro Almodóvar, opera terza del regista Javier Fuentes-León.
La trama di Las mejores familias
Alicia, Grapa Paola, e Carmen, Gracia Olayo, La ballata dell’odio e dell’amore di Alex De La Iglesia, sono le padrone di casa in due famiglie aristocratiche di Lima. Si conoscono da anni e le loro ville sono una accanto all’altra. Al loro servizio da anni due sorelle, Luzmila, Tatiana Astengo, e Peta, Gabriela Velásquez. In occasione del compleanno di Alicia le due famiglie si ritrovano insieme. Tutti aspettano con curiosità il ritorno dalla Spagna del figlio di Alicia, gay, che ora si è innamorato di una donna, Merche, Jely Reátegui. La presenterà ai suoi perché vuole sposarla. L’arrivo di Merche sconvolgerà gli equilibri tra le due famiglie e farà emergere un segreto a lungo taciuto.
Nel solco di Almodóvar con spunti interessanti
Las mejores familias si muove sotto l’influenza inevitabile di Pedro Almodóvar, che d’altronde è un punto di riferimento fondamentale nel cinema spagnolo e latinoamericano dagli anni ’80 ad oggi. Si inizia subito con lo stile dei titoli di testa e il colore rosso a dominare, con i colori accesi e la moda anni ’60 che sfoggia la protagonista del video pubblicitario in apertura del film.
Se la commedia procede
nel solco del regista spagnolo, con momenti di climax e
comicità in cui le protagoniste arrivano ad accapigliarsi e
lottare, in altri il regista riesce a non riproporre solo
stilemi noti, mostrando qualcosa di originale, complici
alcune efficaci trovate di sceneggiatura – firmata dallo stesso
Fuentes-León, come il montaggio, assieme a
Javier Becerra – quali la presenza della “casetta”
o la manifestazione di protesta davanti alle ville, che dà luogo a
una parentesi quasi surreale. Grazie a questi guizzi e all’ironia
che si mette nel dipingere le dinamiche familiari e amicali, il
film ha un buon ritmo, nonostante una trama che ha al centro il più
classico degli intrecci: la relazione clandestina tra il ricco
rampollo e la sua domestica.
Sono soprattutto un manipolo di attrici in un universo rigorosamente matriarcale a dare vita ai momenti più spassosi. Le telefonate e i commenti delle due amiche Alicia e Carmen ne sono un esempio. È proprio un gruppo di donne ad unire le famiglie. Donne forti e decise: Alicia e Carmen, ma anche la madre di Carmen e quella di Luzmila, che per anni hanno condiviso un segreto e deciso le sorti delle famiglie attraverso il loro comportamento. Gli uomini appaiono in linea di massima come figure secondarie, spesso deboli o indecise. O, come la godibile caratterizzazione del nonno, una sorta di accessorio che fa sorridere.
Las mejores familias evidenzia le ipocrisie, i non detti che spesso determinano le dinamiche familiari. Fotografa una società ancora fortemente classista, che conferisce molta importanza alle apparenze ma che, così spera il regista, riuscirà a modernizzarsi, trovando la strada verso una convivenza più autentica e serena.