
La commedia al femminile italiana sembra avviarsi verso una nuova fioritura. In un periodo in cui si parla sempre più del ruolo della donna al cinema, è sicuramente un piacere vedere sul grande schermo un film pensato e concepito per esplorare il complesso universo femminile. Sì, perché Nemiche per la pelle è in gran parte un film sulle donne.
In Nemiche per la pelle Lucia e Paola si sono sempre contese l’amore di Paolo. Quando l’uomo muore, il suo amico e avvocato Stefano recapita alle due donne una lettera in cui lo stesso Paolo le invita a prendersi cura congiuntamente di un bambino di cui nessuna delle due era a conoscenza. Inizierà così un viaggio alla scoperta di una maternità tardiva e inattesa.
Nemiche per la pelle, il film
Ad eccezione del regista
Luca Lucini, il film nasce da un’idea di
Margherita Buy sviluppata insieme a
Doriana Leondeff e Francesca
Manieri, autrici anche della sceneggiatura. La pellicola
vede al centro due figure femminili agli antipodi, interpretate
dall’inedita coppia formata da
Claudia Gerini e la stessa Buy. Una
coppia che, com’era già accaduto nel recente Io e
lei (interpretato sempre dalla Buy al fianco di
Sabrina Ferilli), risulta vincente proprio per la
natura dicotomica attraverso la quale viene rappresentata. E in
effetti, è questo scontro/incontro che le due protagoniste
regalano, basato su due stili di vita diametralmente opposti, a
rappresentare il punto di forza di Nemiche per la
pelle: se la Buy si conferma di nuovo un’ottima
spalla comica, è la Gerini con la sua Fabiola (dirigente di
un’agenzia immobiliare) a far convergere su di sé tutta
l’attenzione: politicamente scorretta, spesso sopra le righe, greve
senza vergogna e oltremodo sicura delle sue capacità. Un
personaggio cinico, esagerato, strabordante, che lascia spesso
nell’ombra la sua partner, senza per questo impedire al personaggio
della Buy (Lucia, psicologa per cani) di essere responsabile quanto
la collega di un alchimia praticamente perfetta.
Potremmo continuare all’infinito nell’esaltazione delle doti di queste due incredibili attrici. Doti che purtroppo vengono frenate da una regia patinata e da una scrittura debole e poco originale. Il ritmo c’è, ma la sceneggiatura non riesce ad aggirare come dovrebbe cliché ed espedienti che intrappolano le protagoniste in situazioni comiche viste e straviste, che un po’ strizzano l’occhio alla classica commedia d’oltreoceano, un po’ si rifanno ai luoghi comuni più bassi del nostro cinema.
Nemiche per la pelle funziona grazie alla caratterizzazione precisa e accurata di due bellissimi personaggi femminili. Ma è proprio in questo totale e fin troppo generoso affidarsi ad una comprovata capacità attoriale che finisce per risultare scontato e non efficace. E ciò, considerata anche la profonda attualità delle tematiche trattate, è un grande rammarico per il risultato finale.