Nel corso di quasi mille puntate, il “Saturday Night Live” ha regalato all’America non solo una delle sue trasmissioni live più longeve, ma anche un numero impressionante di comici di altissimo livello e battute divenute gergo.
“Live from New York, it’s Saturday Night!”
A un anno di distanza dal 50° anniversario della trasmissione divenuta fenomeno, il regista Jason Reitman si cimenta nella ricostruzione dei 90 minuti precedenti alla messa in onda della prima, improbabile e sgangherata trasmissione del programma, alle 22.00 dell’11 ottobre 1975, in cui per la prima volta Chevy Chase pronunciò la famosa frase: “Live from New York, it’s Saturday Night!”.
Il lavoro di Jason Reitman è stato principalmente di ricerca: trovare attori sufficientemente divertenti per interpretare alcuni dei talenti più amati della TV. Insieme al direttore del casting John Papsidera, la missione può dirsi compiuta con successo. Ogni membro del cast riesce a restituire la singolare energia di quel momento e dei personaggi assegnati a ognuno. E l’approccio è stato completamente opposto a quello che hanno adottato i creatori della serie: se i loro attori principali venivano da Second City e National Lampoon, le cui star erano specializzate in personaggi assurdi e imitazioni esagerate, il cast di Reitman è formato da attori, più o meno noti, non per forza comici, che dovevano essere capaci di mettere a nudo le star che interpretavano, mostrandone, appunto, il dietro le quinte, il lato vulnerabile e umano.
Un cast stratosferico mette a nudo la serie A della comedy americana
Il risultato è davvero sorprendente. Nessun avrebbe detto che l’affascinante Cory Michael Smith avrebbe potuto interpretare Chevy Chase, né che il semi sconosciuto Matt Wood potesse dare un’interpretazione così vivida di John Belusci. E soprattutto, nessuno si poteva aspettare dal viscido cugino Greg di Succession, una doppia interpretazione tanto ben riuscita; Nicholas Braun interpreta infatti sia il bizzarro Andy Kaufman che Jim Henson, il papà dei Muppet, che ha fatto il burattinaio, per i segmenti per adulti di “Land of Gorch”, per tutta la prima stagione di SNL.
Non solo, a guidare l’occhio frenetico della camera di Reitman è Gabriel LaBelle, che dà volto al produttore Lorne Michaels il quale per tutti i novanta minuti di film combatte con la famosa lavagna di sughero, dove viene dispiegato il programma della puntata a che alla vigilia della prima live era decisamente affollata! Compagno fedele di scena di LaBelle è Cooper Hoffman, nei panni del suo capo Dick Ebersol, e con lui fanno bella mostra di sé un irresistibile Willem Dafoe che rappresenta la “vecchia” e “solita” programmazione, è il dirigente televisivo della NBC David Tebet, pronto a cestinare la prima “trasmissione live nata per la generazione cresciuta davanti alla tv”. E con lui, splendida nella sua acconciatura anni ’70, Rachel Sennott, nei panni di Rosie Shuster, sposata con Lorne Michaels, ma che flirta di continuo con Dan Aykroyd (Dylan O’Brien).
Il ritmo del backstage del Saturday Night
L’altra grande difficoltà di Jason Reitman per la messa in scena di Saturday Night è stata quella del ritmo. L’obbiettivo era ricreare il caos fuori controllo di quel momento. Innanzitutto l’autore è stato premiato dalla scelta di far coincidere il tempo del film con il tempo del racconto. Il film comincia esattamente a 90 minuti dall’inizio del live. In secondo luogo, anche se il primo riferimento che viene in mente è quello di Babylon o di Birdman, Reitman non doveva mettere in scena una esibizione ma un’elaborata ripresa in movimento attraverso più set, esclusivamente al servizio del materiale narrativo, senza fronzoli formali. Con la musica giusta, incalzante e costante, l’effetto di frenesia è assicurato. Reitman ha scelto Jon Batiste, che interpreta anche l’ospite musicale Billy Preston. Batiste compone una colonna sonora jazz piena di clangori, scoppi, sonagli e tamburi, che è tanto innovativa (registrata dal vivo, come lo spettacolo) quanto efficace.
Gli elementi messi in gioco funzionano tutti al millimetro, forse meglio di come hanno funzionato durante quella prima arrembante serata, e il compito di restituire al pubblico la grandiosità ma anche l’innovazione, la freschezza, la bellezza di quell’idea che sembrava balorda ma è stata portata avanti con dedizione e convinzione, anche se con timore. Dopo un periodo relativamente buio della sua carriera (non ce ne vogliano i fan di Ghostbusters) Jason Reitman torna con Saturday Night a raccontare qualcosa di realmente vivace e divertente, che stimola realizzatore e spettatore e che lo pone di nuovo all’attenzione del pubblico.
Saturday Night è in sala con SONY il 21, 22 e 23 ottobre.
Saturday Night
Sommario
Jason Reitman torna con Saturday Night a raccontare qualcosa di realmente vivace e divertente, che stimola realizzatore e spettatore e che lo pone di nuovo all’attenzione del pubblico.